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Antonio Guidi: "non serve un'altra legge sulla psichiatrria"

da Il Resto del Carlino del 4 dicembre 2002
Guidi: «Il governo difende la Basaglia»


«Si è scatenata una guerra che rischia di spaccare il Paese e che il governo non vuole nel modo più assoluto». Dal suo ufficio di sottosegretario alla Salute con delega alla sanità mentale, Antonio Guidi, parlamentare di Forza Italia, una vita passata in difesa dei disabili, osserva con irritazione e sconforto lo scontro apertosi sulla riforma della legge psichiatrica proposta dalla sua compagna di partito Maria Burani Procaccini. Ma lui non ci sta. E adesso alza la voce.
Che impressione si è fatto, onorevole Guidi?
«Che non serve un'altra legge sulla psichiatria».
Prego?
«Ha capito bene. Le dirò di più: la 180, conosciuta anche come legge Basaglia, è un'ottima legge. Con un solo difetto: è in parte non applicata. Il nostro sforzo deve essere appunto quella di applicarla al meglio».
Non è esattamente ciò che dicono i sostenitori della proposta Burani Procaccini.
«Certamente la psichiatria italiana non va bene ovunque, ma va molto meglio di quanto non voglia far credere chi intende sfruttare i lati negativi, chi intende cavalcare episodi di cronaca nera o le paure della gente. Pochissimi politici, psichiatri, e associazioni minoritarie di familiari propongono nuove leggi. Ma la maggior parte - e lo dico con l'autorevolezza di chi presiede la psichiatria in Italia dal punto di vista istituzionale - si riconosce nella linea che le ho esposto e che l'Osservatorio per la salute mentale - il miglior pool di psichiatri ed esperti mai messo in piedi da un governo - sta concretizzando».
Perchè allora questo scontro?
«Perché esistono persone che per farsi notare, per andare in tv gettano sassi contro psichiatria, propongono leggi improponibili. E sono convinto che dietro l'immagine negativizzante che si vuole dare della psichiatria c'è la lobby dei posti letto d'oro, gente che finge di non sapere che oggi abbiamo il doppio dei posti letto previsti dal Progetto obiettivo, e il doppio dei centri di salute mentale. Oltre a 35 mila operatori impegnati nelle strutture pubbliche a tempo pieno. C'è gente che bara, e questo non lo sopporto più...».
Su questi temi come si può barare, onorevole Guidi?
«Per esempio denunciando un'emergenza che non c'è. Certi fatti di cronaca, nulla hanno a che fare con la psichiatria. Si sta invece riproponendo lo stigma che sofferenza psichiatrica significi pericolosità. Se anche così fosse, e lo è molto di rado, vorrei ricordare che il 2001 è stato l'anno in cui, a partire dall'unità d'Italia, si sono commessi meno delitti emotivi, legati alla sfera sentimentale e familiare. Ma non solo...».
Dica.
«Non sopporto più che qualcuno spacci proposte di leggi parlamentari per proposte del governo».
Lei si riferisce all'onorevole Burani Procaccini?
«Non faccio né nomi né cognomi. Non intendo polemizzare con nessuno, anche per non fare il nessuno importante. Dico che in questo momento non dobbiamo cascare nella logica di chi subdolamente propone nuove manicomialità».
I familiari dei malati mentali gravi avranno un sussulto a queste sue parole.
«Ma a loro e non solo a loro dico che stiamo lavorando nel migliore dei modi. Più fondi e più risorse, una maggiore qualificazione professionale, una migliore attuazione dei servizi, dal pronto soccorso psichiatrico 24 ore su 24 (perché è soprattutto di notte che si manifesta la sofferenza) alle piccole comunità che mai devono evocare nuovi manicomi, servizi domiciliari. E poi maggior sostegno economico alle famiglie gravate da un familiare malato mentale, e su cui troppo spesso si scarica il problema».
Sono le solite promesse?
«Sono il Progetto obiettivo che stiamo preparando. In cui grande importanza daremo anche al male oscuro di vivere».
Vale a dire?
«Vogliamo parlare di bulimia e anoressia? Vogliamo parlare dei suicidi sempre più frequenti dei giovani tra i 14 e i 18 anni? Vogliamo parlare della depressione che nel 2020 sarà la malattia principale degli italiani? Vogliamo occuparci della prevenzione? Oltre la metà della malattia mentale anche cronica degli adulti può essere evitata con servizi potenziati per l'infanzia e l'età evolutiva. E' questa la sfida».
E il governo come risponde?
«Per combattere la sofferenza mentale bisogna inziare dalla difficile normalità che vivono tantissimi giovani. In questa società in cui la famiglia allargata non c'è più, in cui i ragazzi sono continuamente pressati da stili di vita insostenibili è necessario che qualcuno sappia ascoltare...»
Si spieghi.
«I giovani chiedono un ascolto competente, chiedono di poter parlare. Solo così, probabilmente, non entreranno nel circuito delle sofferenze mentali. Ecco allora che noi pensiamo a centri di ascolto - presso i consultori familiari - competenti per il sostegno delle difficile normalità dell'infanzia e dell'età evolutiva».
Allora, onorevole Guidi, la riforma della legge 180 non è nei suoi programmi?
«No. Sono però certo che all'attuale minoranza fa più comodo attaccare singole proposte parlamentari che non occuparsi della grande progettualità. E tutto perchè non può parlare bene di questo governo».

Rubrica realizzata in collaborazione con

Associazione Laura Saiani Consolati - BRESCIA
http://www.psichiatriabrescia.it

COLLABORAZIONI

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