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23 gennaio 2003

La relatrice Burani Procaccini propone un nuovo testo unificato sulla "prevenzione e cura delle malattie mentali" per il dibattito in Commissione XII Affari Sociali della Camera dei Deputati ". Qualora fosse approvato, dovrebbe andare in discussione a metà marzo. Non è quindi, ancora, il testo unificato ma la proposta di testo unificato, sulla quale occorre doverosamente attendere la presa di posizione degli altri componenti della Commissione, non solo dal versante dell'opposizione ma anche da quello della maggioranza, dove non pochi erano stati i pareri contrari all'articolato che viene qui in gran parte riproposto.

Ospitiamo un primo commento di Maria Grazia Giannichedda.

Per non tornare indietro di un secolo

Vedi anche:

La proposta di testo unificato Burani Procaccini : una nuova legge quadro che offende le libertà dei cittadini e la dignità professionale di chi lavora in salute mentale, mentre ignora richieste e proposte di familiari, operatori e utenti

Questo è il nuovo testo sulla "prevenzione e cura delle malattie mentali" ( ddl n.152 ) che la relatrice Burani Procaccini propone alla testo unificato per il dibattito in Commissione XII Affari Sociali della Camera dei Deputati. La Commissione dovrà discuterlo e rinviarlo all'Aula, dove, qualora sia approvato, dovrebbe andare in discussione a metà marzo. Non è quindi, ancora, il testo unificato ma la proposta di testo unificato, sulla quale occorre doverosamente attendere la presa di posizione degli altri componenti della Commissione, non solo dal versante dell'opposizione ma anche da quello della maggioranza, dove non pochi erano stati i pareri contrari all'articolato che viene qui in gran parte riproposto.

La vera profonda differenza tra questo nuovo testo e quello precedente sta nella scomparsa di ogni riferimento agli standard sulle strutture, in ossequio all'autonomia delle regioni che avevano rigettato il vecchio articolato. Una nuova legge quadro quindi, ovvero, per usare la terminologia del ddl, una legge che "detta i principi e i criteri direttivi in materia di assistenza psichiatrica e di tutela dei malati psichici".

Un vero e proprio autogoal, che tagli alle radici l'argomento principale con cui la on. Burani Procaccini aveva cercato in questi anni di captare la benevolenza dei familiari, dicendosi interessata a un provvedimento più "cogente" verso le regioni inadempienti sulla creazione dei servizi. Qui siamo invece di fronte a una legge che ha gli stessi limiti della 180, ovvero lascia, inevitabilmente, podestà di programmazione alle regioni, ma diversamente dalla 180 offende i principi costituzionali, rimette in piedi la pericolosità sociale dei disturbi mentali qui associati a quelli comportamentali ( ricordate la vecchia dizione della legge del 1904 "pericoloso a sé e agli altri e di pubblico scandalo"? ), propone la creazione di "strutture residenziale con assistenza continuata (SRA)", anche private, "destinata alle persone affette da disturbi mentali in fase post-acuta" che necessitano "di interventi terapeutici e riabilitativi, volontari od obbligatori". In tali "strutture ad alta protezione" saranno ricoverati anche "i malati destinati all'ospedale psichiatrico giudiziario".

Quale sapere sul trattamento dei disturbi mentali sta dietro a questo ossimoro della "terapia e riabilitazione obbligatorie"? quale idea delle professioni sanitarie e sociali sta dietro queste strutture pensate per certificare e segregare il disagio? Dove si troveranno le risorse per i servizi comunitari, per la ricerca, per le politiche di inserimento sociale se le regioni potranno, domani più di oggi, pagare i privati che offrono luoghi di segregazione, contenitori assistenziali, parcheggi senza speranza ?

E' realistico pensare che un testo come questo possa raccogliere il vasto e variegato dissenso, inedito nella sua composizione, si è formato a partire dal testo del 2001, e che include la maggioranza delle associazioni di psichiatri e psicoterapeuti dei più diversi orientamenti, la quasi totalità delle associazioni di familiari, gran parte del mondo associativo e del non profit, nonché esponenti autorevoli della maggioranza.
In questa direzione dobbiamo lavorare perché non si torni indietro di un secolo.

Maria Grazia Giannichedda, presidente Fondazione Franco Basaglia, Forum Salute Mentale

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Carlo Gozio, psichiatra e psicoterapeuta, lavora a Brescia ed è responsabile del Centro Residenziale Terapeutico e del Centro Diurno degli Spedali Civili di Brescia.
Cura per conto dell'Associazione Laura Saiani Consolati il sito www.psichiatriabrescia.it. e le News Territorio di Pol.it

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