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SEDE REFERENTE

Mercoledì 17 ottobre 2001. - Presidenza del vicepresidente Francesco Paolo LUCCHESE.

La seduta comincia alle 14.05.

Prevenzione e cura malattie mentali.

C.152 Cé, C. 174 Burani Procaccini e C. 844 Cento.

(Seguito dell'esame e rinvio).

Sui lavori della Commissione.

 

Eolo Giovanni PARODI (FI) propone un'inversione dell'ordine del giorno,nel senso di procedere immediatamente all'esame in sede consultiva degli emendamenti al disegno di legge comunitaria trasmessi dalla XIV Commissione per l'espressione del parere di competenza, per poi passare successivamente agli altri punti all'ordine del giorno.


La Commissione concorda.

La seduta, sospesa alle 14.10, è ripresa alle 14.20.

La Commissione prosegue l'esame, rinviato, da ultimo, nella seduta del20 settembre 2001.

Francesco Paolo LUCCHESE (CCD-CDU), presidente, avverte che in data 20 settembre 2001 è stata assegnata alla Commissione, in sedere ferente, la proposta di legge Cento n. 844, recante materia identica a quella delle proposte di legge Cé n. 152 e Burani Procaccini n. 174,all'ordine del giorno nella seduta odierna.

La proposta di legge n. 844 è stata, pertanto, abbinata, ai sensi dell'articolo 77 del regolamento, a decorrere dalla data di assegnazione.

Giacomo BAIAMONTE (FI), intervenendo sull'ordine dei lavori, ritiene importante, stante l'importanza e la complessità del provvedimento in esame, procedere ad una serie di audizioni nel corso della fase istruttoria, come del resto richiesto da più parti anche in considerazione del lavoro svolto nella scorsa legislatura.

Francesco Paolo LUCCHESE (CCD-CDU), presidente, avverte che è già stata presentata, ai sensi dell'articolo 79, commi 4 e 5, del regolamento, la richiesta di procedere, nell'ambito dell'istruttoria del provvedimento, ad un'indagine conoscitiva sull'attuazione del progetto-obiettivo"; Tutela della salute mentale» 1998-2000. Tale richiesta sarà portata all'attenzione dell'ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi nella seduta di domani, nel corso della quale saranno valutate tutte le ulteriori richieste di approfondimento.

Maria BURANI PROCACCINI (FI), relatore, intervenendo sull'ordine dei lavori, fa presente di aver già sottolineato l'esigenza di procedere ai dovuti approfondimenti attraverso una serie di audizioni a vasto raggio che consentano di ampliare il dibattito. Quanto all'ipotesi di avviare nel corso della fase istruttoria un'indagine conoscitiva, pur concordando sull'esigenza di affrontare il tema della tutela della salute mentale in maniera approfondita, ritiene inopportuna tale proposta in quanto si rischierebbe, a suo avviso, di duplicare il lavoro già svolto nella precedente legislatura nell'ambito sia dell'indagine conoscitiva sulla chiusura degli ospedali psichiatrici che del Comitato permanente all'uopo istituito.

Francesco Paolo LUCCHESE (CCD-CDU), presidente, ribadisce che la questione sarà oggetto della riunione dell'ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi prevista per domani.

Carmelo PORCU (AN), preso atto dell'eccessiva tensione che ha caratterizzato l'avvio dell'esame di questo importante provvedimento, ringrazia il deputato Burani Procaccini per aver portato all'attenzione della Commissione con la sua proposta di legge un problema molto avvertito da un gran numero di cittadini che attualmente si trovano ad affrontare tra innumerevoli difficoltà e disagi il problema della malattia mentale. Dopo aver osservato che, come accade in Italia per molte problematiche sociali, a fronte di una normativa molto avanzata, si registra purtroppo nel concreto una situazione di grave difficoltà, caratterizzata dalla quasi assoluta mancanza di servizi, dichiara di non essere mai stato tra coloro che hanno demonizzato la legge n. 180 del 1978, alla quale vanno sicuramente riconosciuti dei meriti, primo fra tutti quello di aver aperto il dibattito e di aver richiamato l'attenzione dell'opinione pubblica sul problema della tutela della salute mentale, facendosì che l'istituto manicomiale fosse giustamente contestato. Nell'affermare la sua contrarietà ad una ipotetica riapertura dei manicomi, si dichiara certo che la riforma che si intende varare, lungi dal rappresentare un ritorno al passato, consentirà di dare risposta ai molti problemi che la legge n. 180 ha lasciato irrisolti, venendo così incontro alle numerose richieste provenienti dalle famiglie, spesso costrette ad affrontare in assoluta solitudine il problema drammatico dell'assistenza dei malati psichici.

Data la delicatezza dell'argomento, ritiene necessario che la maggioranza e l'opposizione, lasciando da parte i preconcetti ideologici, lavorino insieme nel clima di collaborazione che spesso ha caratterizzato i lavori della Commissione nella scorsa legislatura. Fermo restando che il dibattito deve essere ampio e approfondito e che, attraverso una serie di audizioni, è opportuno sentire l'opinione dei vari soggetti interessati al problema, si augura che, su una materia così importante come quello della malattia mentale, si possa arrivare ad un testo largamente condiviso. Si sofferma quindi su alcuni principi cardine che sono a suo avviso imprescindibili in un provvedimento che si proponga di affrontare questa problematica. In tal senso, dopo aver evidenziato l'importanza del pieno riconoscimento della patologia mentale, che in quanto malattia deve essere curata, sottolinea l'esigenza di prevedere percorsi curativi personalizzati, attesa la molteplice varietà delle situazioni esistenti, nonché l'esigenza di predisporre sul territorio una rete di servizi che venga incontro ai bisogni dei cittadini.

 

Fabio GARAGNANI (FI), dopo aver dichiarato di condividere la proposta di legge Burani Procaccini n. 174, sottolinea come la legge n. 180 del 1978,pur avendo avuto sicuramente un ruolo importante nell'affrontare il problema della salute mentale, abbia però finito con il condizionare pesantemente l'atteggiamento ideologico con cui si è affrontato negli anni tale problematica. Negando implicitamente l'esistenza della cronicità psichiatrica, che è invece un dato imprescindibile, con un'interpretazione letterale esasperata delle norme spesso le famiglie sono state lasciate sole di fronte al drammatico problema dell'assistenza dei malati mentali .Evidenziata l'esigenza di mettere da parte i pregiudizi ideologici nell'affrontare una materia così delicata, ritiene possibile lavorare in un clima di collaborazione tra maggioranza e opposizione, fermo restando che, e se ciò non fosse possibile, la maggioranza è comunque intenzionata a rimediare agli errori e alle lacune della legge n. 180, dando così risposta alle pressanti richieste provenienti dai cittadini.

Si sofferma poi su alcuni punti che sono a suo avviso fondamentali. Attesala necessità di operare un vero e proprio ripensamento sulle modalità di cura dei malati psichici, e ferma restando la predisposizione di risposte differenziate a seconda della gravità della malattia mentale, sottolinea in primo luogo come fulcro degli interventi terapeutici nella malattia mentale debbano essere apposite strutture residenziali comunitarie dislocate sul territorio. Quanto al trattamento sanitario obbligatorio (TSO), evidenziata l'esigenza di superare visioni preconcette che caratterizzavano negativamente tale intervento, ritiene che esso sia un importante elemento terapeutico cui ricorrere nel rispetto del malato e dei suoi familiari, atteso che, al di là di visioni eccessivamente ottimistiche e utopistiche, è inevitabile a volte curare le malattie mentali ricorrendo a strumenti coercitivi. Rimarca infine l'importanza che, accanto alle strutture pubbliche, possano operare nel settore strutture private che aiutino le famiglie ad assisterei malati, ove possibile anche a domicilio.

Pur non demonizzando totalmente la riforma realizzata con la legge n.180, ritiene conlusivamente che ci si trovi al momento in una fase di impasse che la proposta di legge Burani Procaccini n. 174 consente di affrontare in un'ottica nuova cercando di risolvere problemi che per troppi anni sono stati trascurati.

 

LuigiGIACCO (DS-U), atteso che si limiterà ad aggiungere alcune considerazioni alle argomentazioni già svolte in alcuni interventi precedenti, sottolinea innanzi tutto l'opportunità di affrontare l'argomento senza preconcetti ideologici. A fronte di una cultura dell'evoluzione che ha caratterizzato la riforma introdotta dalla legge n. 180 del 1978, preoccupa, a suo avviso, il modello culturale involutivo che oggi si vorrebbe affermare. A fronte di un'ottica secondo cui tutto ciò che non è normale va ghettizzato, i deputati del centrosinistra ritengono invece che il recupero dei malati psichici debba avvenire nella società, con interventi mirati sia farmacologicichesocio-psicologici. Ferme restando le attuali innegabili carenze nell'assistenza ai malati di mente e le difficoltà che spesso i loro familiari si trovano ad affrontare, ritiene però che la richiesta proveniente dalla maggior parte dei cittadini sia non di modificare la legge n. 180 quanto piuttosto di attuarla e applicarla pienamente riguardo è pertanto indispensabile procedere in tal senso, come evidenziato anche dall'indagine conoscitiva svolta nella scorsa legislatura. Pur riconoscendo, infine, l'utilità in alcuni casi del ricorso al ricovero in strutture protette, ritiene importante soprattutto la creazione di una serie di servizi diversificati in grado di rispondere ai diversi problemi che si possono presentare nelle malattie mentali.

 

Eolo Giovanni PARODI (FI), attesa la complessità della problematica, ritiene stupido affrontare la materia della tutela della salute mentale sulla base di contrapposizioni ideologiche o di principio. Pur riconoscendo l'importanza della riforma varata con la legge n. 180 del 1978, il cui contenuto è stato poi trasfuso in gran parte nella legge n. 833 del 1978, istitutiva del servizio sanitario nazionale, è innegabile che la situazione si è oggi modificata, considerata anche l'estrema parcellizzazione e diffusione delle patologie mentali anche lievi, spesso indotte dalla crisiche caratterizza ormai in molti settori la nostra società. Ribadisce quindi la necessita di affrontare il problema senza preconcetti ideologici per cercare di dare una risposta efficace alle esigenze dei cittadini.

 

Carla MAZZUCA (MARGH-U), fermo restando che la legge n. 180 del 1978,nel contestare la validità dell'istituzione manicomiale e dell'idea di segregazione del malato mentale alla stessa sottesa, ha rappresentato una svolta positiva determinando un salto di qualità nel sistema sociale del paese, è innegabile, a suo avviso, che oggi occorra riformare la legge n. 180 per rispondere ai tanti problemi che si registrano nel campo dell'assistenza ai malati psichici, problemiche non possono farsi risalire unicamente alla mancata attuazione della legge in questione. Con onestà intellettuale occorre infatti riconoscere che quella legge aveva profonde carenze rispetto alle quali negli anni si sono consolidate nel paese situazioni di grande sofferenza sia peri familiari dei malati che per le persone affette da malattie mentali gravi,che spesso sonostate letteralmente abbandonate.Lasciando quindi da parteconcezioni ideologiche eccessivamente ottimistiche che tendevano a negare l'esistenza della malattia mentale cronica, si deve riconoscere l'esigenza di riformare la normativa vigente nei suoi aspetti più carenti. Inparticolare, il trattamento sanitarioobbligatorio(TSO), deve essere a suoavviso rivalutato come strumento cuiricorrerein caso di malattie mentalimolto gravi al fine di giungere, dopoun'adeguataosservazione, alla definizionedella diagnosi e della cura piùappropriate.Fermo restando che èsempre preferibile che il malato vengacuratoin famiglia ove ciò siapossibile, ritiene inoltre indispensabilistruttureresidenziali protetteper accogliere i malati gravi. Ribadisce,al riguardo,l'esigenza di affrontareil tema con grande onestà intellettualeancheda parte dei deputatiche, come lei, fanno parte del centrosinistra.

 

Francesco Paolo LUCCHESE (CCD-CDU), presidente, atteso che ilrelatore sarà costretto ad allontanarsi temporaneamente dalla Commissionea causa di unaltro impegno, propone di sospendere la seduta per un'ora.

 

Augusto BATTAGLIA (DS-U), intervenendo sull'ordine dei lavori, ritienepreferibile rinviare direttamente a domani il seguito dell'esame.

 

MariaBURANI PROCACCINI (FI), relatore, intervenendo sull'ordinedei lavori,si dichiara disponibile ad entrambe le soluzioni.

 

Eolo Giovanni PARODI (FI), intervenendo sull'ordine dei lavori, rilevacome l'attuale organizzazione dei lavori in Commissione sia caratterizzatada tempi troppo ristretti che spesso impediscono di svolgere discussioniesaurienti. Occorrerebbe a suoavviso sottoporre al Presidente della Cameral'esigenza di organizzare i lavoriin modo più congruo.

 

Francesco Paolo LUCCHESE (CCD-CDU), presidente, fa presente comei lavori delle Commissioni siano in questo periodo un po' sacrificati anchea causa dell'ingente mole di lavoro dell'Assemblea.

 

Augusto BATTAGLIA (DS-U), intervenendo sull'ordine dei lavori, dichiaradi condividere le preoccupazioni del deputato Parodi: effettivamente i tempidi lavoro delle Commissioni sono attualmente troppo compressi dal lavorodell'Assemblea. Anche a suo avviso occorre far presente il problema al Presidentedella Camera.Quanto al prosieguo dell'esame del provvedimento all'ordinedel giorno, ribadisce di ritenere preferibile il rinvio alla seduta di domani,fermo restando che gli interventi si esauriranno domani o al massimo martedìprossimo.

 

Francesco Paolo LUCCHESE (CCD-CDU), presidente, dopo aver fattopresente chegli interventi degli iscritti a parlare dovranno esaurirsinella seduta didomani, osserva che anche nella scorsa legislatura i lavoridell'Assembleahanno finito a volte per comprimere i tempi di lavoro delleCommissioni.

 

Rinvia quindi il seguito dell'esame alla seduta di domani.

 

Laseduta termina alle 15.05.

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