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La scuola della memoria.

L'utilizzo delle tecniche di ricognizione biografica nella rialfabetizzazione di adulti, sofferenti psichici, istituzionalizzati .

di

Linda Alfano Docente del Corso

Francesca Romana Scaletti Docente del Corso

Rossella Valdré Direttore Tecnico Comunità "Skipper"

Scuro

Nero

Il mare

Che si muove anche di notte

Ha cullato il mio cuore

Per la vita

(P.B., 54 anni, ospite dello "Skipper)

Con la collaborazione di Maria Cerminara, Educatrice dello "Skipper"

 

L'esperienza dello "Skipper".

Presupposti teorici

Metodologia d'intervento

Dal diario di scuola

Obiettivi e riflessioni

V.T. – 64 anni-

"In tempo di guerra l'aereoplano era il veicolo più pericoloso.

Una volta ero andato al fiume a pescare, d'un tratto sentii un rombo che sembrava non finire più, un rombo infernale che tappava le orecchie.

Guardai in cielo per capire cosa potesse essere, vidi una riga di aerei che si abbassavano verso terra uno alla volta. Si piegarono verso lo stabilimento e incominciarono a sganciare bombe. Vidi tutto rosso intorno a me e sassi che volavano. Era un bombardamento a tappeto. Passato un po' di tempo venne un uomo di nome Berto, mi chiamò ma io non capivo più niente, come fossi sotto la dormia. Lui gridava che ero in pericolo ma io non capivo. Mi vide assordato, stordito, allora mi prese in braccio e mi portò a casa. Mi salvò. Fu un uomo molto coraggioso"

P.B. – 54 anni-

"C'era una donna che andava a scuola per imparare i numeri e l'algebra.

Dopo essere andata a scuola, un uomo, che aveva paura di tenere le gambe a bagno per tutta la vita, le fece un grosso guaio, mettendole i pezzi di vetro nel cibo. Era un sasso che ruba forza e che non lascia più sapere quello che si sapeva. L'acqua della pioggia rompe i sassi dei quali sono fatte le nostre case e i nostri ospedali e le nostre case di riposo. Per questo che la notte non deve più ritornare e non deve più piovere acqua dal cielo.

…..Sono P.B., sono nata nell'anno 1945 nell'ospedale di Auswitz. Vorrei sognare i miei sogni di verità ma c'è qualcuno che non vuole da quando ero appena nata."

B.B. –63 anni –

"Dieci anni fa sono scappato dalla Polizia, ero in prigione, mi hanno preso per un malato di mente e mi hanno portato nell'ospedale psichiatrico.

Mi avevano dato la colpa di aver ucciso mio padre con un corpo contundente nella pancia e non era vero niente. Un anno e nove mesi li ho trascorsi in prigione, dopo sono scappato ma mi hanno trovato. Mi ero nascosto in casa, perché c'era mia madre che stava in pensiero. Quando ero in macchina e stavo venendo a Genova mi ha fermato la Polizia, mi hanno preso la macchina e l'appartamento. La mamma è andata ad abitare nelle case del Municipio, dove ha una sala che costa più di un milione, gliela ho comprata io quando facevo il carpentiere. Le regalavo soldi. Mio padre è a Genova e fa il magnaccio".

M.F. – 56 anni –

"Quando ero piccola giocavo con la quartarella, una specie di bottiglia con due manici, fatta di creta e cotta con il fuoco. La creta è nera, quando si cuoce diventa rosa. Giocavo con un altro bambino, facevo finta di bere e di mangiare. Da ragazzina ho imparato a ricamare. Facevo piccoli ricami su una pezza di filo di seta. Ero capace di fare il punto indietro e il punto erba".

Anno Scolastico 1998/99

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