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Vol.3 Issue 3 MARZO 1997

ACAMPROSATO

L'acamprosato, chimicamente conosciuto come calcio acetil-omotaurinato, e' una molecola con azione sul sistema nervoso centrale recentemente utilizzata nel trattamento della dipendenza da alcol ed in particolar modo nella cura al lungo termine delle ricadute. Sebbene non sia conosciuto esattamente il suo meccanismo d'azione, alcuni recenti studi sembrano rivelarne diverse azioni su differenti strutture cerebrali e sulle vie di neurotrasmissione.
Dalle conclusioni di diversi studi condotti sull'argomento sembra che l'acamprosato interferisca primariamente con la trasmissione glutamatergica a livello sinaptico e moduli il trasporto del GABA. Altre ricerche hanno dimostrato inoltre che l'acamprosato aumenta lievemente i livelli sinaptici di serotonina ed ha alcune azioni come antagonista oppioide (Daoust et al., 1989; Daoust et al., 1992). Queste premesse sono state comparate ad alcuni studi che suggerivano un'azione facilitante dell'etanolo nelle vie gluatammatergiche delle regioni mesolimbiche, ippocampali e dell'amigdala (Rassnick et al., 1992). L'acamprosato avrebbe quindi, a giudicare dai risultati degli studi sopra citati, una azione alcol-mimetica che lo renderebbe utile per il trattamento della dipendenza.
Un considerevole numero di ricercatori a partire dalla seconda metà degli anni ottanta sino ad oggi si e' impegnata nel valutare in una serie di studi preclinici la capacità dell'acamprosato di ridurre l'assunzione di alcol in cavie da laboratorio. Boismare e collaboratori nel 1988, dopo una ricerca condotta su ratti alcol-preferring, conclusero che l'acamprosato, alla stregua delle molecole gabaergiche, riduceva in maniera significativa il potus alcolico (Boismare et al., 1988).
Un'ampia ricerca clinica su circa quattromila pazienti inclusi in una serie di dodici studi a doppio cieco contro placebo ha dimostrato che il trattamento da sei mesi ad un anno con l'acamprosato raddoppia il tasso di astinenza negli alcolisti (Paille et al., 1993).
Molto interessanti si sono rivelati i risultati di una ricerca condotta da Gerra e collaboratori nel 1992 al fine della scelta del trattamento più adeguato in diversi gruppi di alcolisti. Questi ricercatori hanno studiato gli effetti del trattamento con fluoxetina, placebo e acamprosato su due gruppi di alcolisti, un gruppo con familiarità per alcolismo ed un gruppo senza familiarità.
Ai soggetti sono state praticate le tre forme di trattamento in maniera randomizzata, per circa un mese. E' stato quindi valutato il potus alcolico due settimane circa prima del trattamento e durante i tre mesi di trattamento. Nel gruppo degli alcolisti senza familiarità e' stata rilevata una lieve e non significativa riduzione del potus durante trattamento con fluoxetina e placebo mentre il potus era diminuito in maniera statisticamente significativa durante il trattamento con acamprosato (p<0.05).
Di contro nel gruppo di pazienti con familiarità avevano mostrato un significativo decremento dell'assunzione di alcol con la fluoxetina ma non con l'acamprosato. Gli autori concludevano affermando che: mentre nel caso del gruppo della familiarità aveva prevalso l'effetto monoaminergico del SSRI sottolineando l'esistenza di una possibile personalità premorbosa tipica, nel secondo gruppo era prevalso l'effetto alcol-mimetico dell'acamprosato (Gerra et al., 1992).



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