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Il Progetto obiettivo materno-infantile: la tutela della Salute Mentale in età infantile e adolescenziale

Lo Schema Del Documento Che Ha Ricevuto Parere Favorevole Dal Consiglio Superiore Di Sanità Per La Tutela Del Bambino E L'assistenza Dalla Nascita Alla Maggiore Età

(tratto da "Il Sole 24 Ore Sanità" inserto speciale del 29 giugno-5 luglio 1999)

a cura di Gennaro Esposito Pol.it redazione di Napoli

Pubblichiamo il testo integrale della parte dedicata alla neuropsichiatria infantile e al progetto di riordino delle strutture pubbliche che si occupano dellassistenza dei soggetti in età evolutiva, compresa nel recente "Progetto Obiettivo materno-infantile" approvato di recente dal Consiglio Superiore della Sanità. Limportanza di tale documento risiede nel nuovo processo di trasformazione strutturale dei servizi e nella ridefinizione dei livelli assistenziali attraverso lazione di filtro operato dalle strutture operative delle aziende sanitarie locali. La necessità di integrazione nel modello dipartimentale e soprattutto la messa in rete dei Consultori Familiari con gli altri servizi impone un loro adeguamento nel numero, nelle modalità organizzative e nellorganico. Nondimeno emerge e si rafforza la tendenza alla deospedalizzazione e allintegrazione tra varie competenze, nonché allumanizzazione dei servizi che dovrà vedere coinvolti il dipartimento di prevenzione , il distretto e le strutture ospedaliere.

Patologie neuropsichiatriche in età evolutiva

La prevenzione, la diagnosi e il trattamento delle patologie neurologiche e psichiatriche nell'età evolutiva (infanzia e adolescenza) rivestono un ruolo importante nella tutela della salute della popolazione. Infatti le patologie neuropsichiatriche dell'adulto fondano molto spesso le loro basi nell'età evolutiva. La grande varietà delle situazioni cliniche e dei bisogni di salute dei pazienti neurologici e psichiatrici di quest'età comportano un ulteriore sforzo degli operatori sanitari e non sanitari a tutti i livelli, al fine di superare le barriere residue, culturali e professionali tradizionali che ancora siano presenti. Infatti, molto di più che in altre aree di intervento (di prevenzione, di diagnosi, di cura, di riabilitazione), è indispensabile un approccio multidisciplinare fortemente centrato sugli specifici bisogni del minorenne nello spirito di una più fattiva integrazione professionale.

Obiettivi generali sono:

prevenzione, diagnosi precoce, cura e riabilitazione dei disturbi neurologici (epilessie, paralisi cerebrali infantili, malattie neuro-muscolari, malattie neuro-metaboliche, cefalee, etc.), psichiatrici (autismo, psicosi, anoressia mentale, disturbi d'ansia, stati depressivi, conseguenze di abusi e maltrattamenti, disturbi del comportamento, eccetera), neuropsicologici (ritardo mentale, disturbi dell'apprendimento, disturbi del linguaggio, eccetera) dell'età evolutiva.
La forte tendenza alla deospedalizzazione, all'integrazione tra varie competenze (consultorio familiare, pediatria, neuropsichiatria infantile, fisiatria, ortopedia, eccetera) e all'umanizzazione sottintende la necessità di un'organizzazione articolata su diversi livelli, coinvolgendo sul territorio il dipartimento di prevenzione e il distretto, e prevedendo per l'ambito ospedaliero due livelli.
Nell'ambito della programmazione regionale, dovranno essere individuati modelli organizzativi per l'assistenza ai minori affetti da patologie neurologiche e psichiatriche, tenendo anche conto delle formule organizzative già adottate nel tempo dalle Regioni, nonché assicurando l'integrazione degli interventi e il collegamento funzionale tra tutte le Uo coinvolte nella continuità terapeutica nelle fasi di passaggio all'età adulta.
La prevenzione di forme di patologia neuropsichiatrica che si manifestano nell'età evolutiva riconosce nell'attività di promozione della salute svolta dai servizi di I livello (Cf, Pls, Dsb) un momento fondamentale, tenendo anche conto del ruolo che questi servizi hanno nel riconoscimento precoce delle forme stesse o delle situazioni di rischio verso le quali svolge le funzioni di presa in carico e di eventuale indirizzo verso le Uo di diagnosi e cura.
L'intervento nel settore delle patologie di prevalente competenza neuropsichiatrica nell'infanzia e adolescenza deve essere unitario e coordinato, con una presa in carico globale del paziente e molto spesso anche della sua famiglia. Dal punto di
vista organizzativo è necessario garantire una cooperazione di diverse professionalità (psicologi clini dell'età evolutiva, terapisti della neuro e psicomotricità dell'età evolutiva, logopedisti, educatori specializzati, assistenti sociali, eccetera), coordinata dallo specialista di neuropsichiatria infantile in collaborazione con i servizi di fisiatria per quanto riguarda la riabilitazione neuromotoria.
A sua volta tale équipe deve poter operare in stretta vicinanza con le strutture e gli operatori dell'area pediatrica e la rete dei servizi socio-assistenziali ed educativi.
Obiettivo generale devessere quello di ridurre quanto più possibile l'handicap, cioè la risultante del percorso diagnosi-cura-riabilitazione della disabilità.
Particolare impegno deve essere rivolto, da parte dei servizi di I livello, alle strategie di prevenzione attraverso l'individuazione dei fattori di rischio prevalenti a livello distrettuale e sovradistrettuale e alla valorizzazione dei fattori di protezione per la salute mentale dei soggetti in età evolutiva.
Tale popolazione clinica socialmente importante, potrebbe presentare problemi più o meno rilevanti in età adulta, anche in relazione al livello di cure di cui avrà potuto usufruire nel corso dell'età evolutiva.
Emerge l'esigenza che a livello distrettuale o sovradistrettuale si tenga conto dell'evidenza epidemiologica del territorio di interesse, per ponderare esigenze di risorse di personale e di attrezzature, rispettando l'esigenza di realizzare la massima integrazione tra le competenze neurologiche, neuropsicologiche e psichiatriche e le altre competenze di specializzazioni specifiche per questa fascia d'età: psicologi clinici dell'età evolutiva, fisiatri e terapisti dell'età evolutiva, assistenti sociali ed educatori specializzati su specifiche emergenze.
Tale integrazione è ancor più necessaria tenuto conto del fatto che tali patologie si associano spesso ad altre condizioni di disabilità e tenuto conto della necessità di una presa in carico globale del soggetto al fine della sua piena integrazione nella famiglia, nella scuola e nella società. E' necessaria, pertanto, una stretta collaborazione operativa con i servizi socio-sanitari e socio-assistenziali.
Infatti, le condizioni di disabilità insorte in età pediatrica, a seconda della qualità degli interventi, potranno risultare in condizioni di non autonomia in una percentuale che, per alcune di esse può variare dal 25 al 50 per cento. Questa popolazione da sempre, ha rappresentato una fonte rilevante per l'istituzionalizzazione che la programmazione sanitaria nazionale si propone invece di contenere e ridurre nel breve-medio termine.
In questo ambito è necessario ridurre la frammentazione degli interventi attraverso la massima integrazione con i servizi neuro-riabilitativi con lo scopo di promuovere la piena integrazione nella famiglia, nella scuola e nella società, operando in stretta collaborazione con i servizi socio-sanitari e socio-assistenziali. L'assistenza neuropsichiatrica nell'infanzia e nell'adolescenza deve articolarsi seguendo anche le indicazioni contenute nel Progetto obiettivo "Tutela della salute mentale 1998-2000" e in armonia con le "Linee guida del ministro della Sanità per le attività di riabilitazione" (provvedimento 7maggio 1998> specificatamente per quanto attiene all'età evolutiva.
Le competenze necessarie per assolvere al compiti e alle funzioni nell'ambito della neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza afferiscono alle seguenti Uo:

  • 1. Unità 'operative territoriali di neuropsichiatria infantile (Uot-Npi).
  • 2. Unità operative ospedaliere di neuropsichiatria infantile (Uoo-Npi).
  • 2a. Unità operative ospedaliere collocate in ospedali gestiti dalle Asl.
  • 2b. Unità operative ospedaliere ad alta specializzazione inserite in policlinici o aziende ospedaliere o lrccs.
  • 3. Strutture semiresidenziali e residenziali protette per trattamenti terapeutico-riabilitativi a medio e lungo termine.

Unità operative territoriali dl neuropsichiatria Infantile (Uot-Npi)

Area di attività:

- diagnosi, cura e riabilitazione di patologie diagnosticabili senza particolari accertamenti strumentali che richiedano ricovero;

- controllo e trattamento di patologie già diagnosticate presso centri più attrezzati.

Compiti di queste Uot-Npi sono:

A) garantire prestazioni specialistiche neurologiche e psichiatriche in ambito ambulatoriale a livello distrettuale, secondo progetti operativi che soddisfino i bisogni di salute risultanti dall'osservazione epidemiologica locale, con specifica attenzione alle diverse fasce d'età;

B) prendere in carico precocemente il bambino con disabilità neuromotorie, psichiche e problematiche familiari e collaborare con le competenze specialistiche fisiatriche e riabilitative;

C) prendere in carico l'adolescente affetto da patologia psichica;

D) collaborare con le istituzioni scolastiche per l'inserimento e l'integrazione dei disabili nelle scuole di ogni ordine e grado (legge 104/92 e Dpr 24 febbraio 1994);

E)'collaborare con gli enti locali e istituzioni nazionali per l'inserimento lavorativo e sociale dei soggetti in situazioni di handicap in età post-scolare;

F) collaborare con gli enti preposti all'amministrazione della giustizia (Tribunale dei minori, giudice tutelare, eccetera) al fine di tutelare i minori abusati, deprivati, sottoposti a provvedi-menti giudiziari, ecc. e inoltre collaborazione con le stesse istituzioni nell'ambito delle attività di affido familiare e per le adozioni;

G) programmare e attuare percorsi abilitativi e riabilitativi neuro-psicomotori, del linguaggio e della comunicazione, in collaborazione con personale tecnico specificamente formato dell'area riabilitativa. L'intervento riabilitativo in età evolutiva presenta alcune specificità in quanto è rivolto a pazienti che hanno subito danno precoce del sistema nervoso, con deficit spesso misti (neuromotorio, cognitivo, della comunicazione, affettivo-relazionale, sensoriale), il cui trattamento abilitativo richiede un'efficace integrazione delle varie competenze;

H) attivare il monitoraggio e la rilevazione epidemiologica (in stretta collaborazione con il Dsb e il Di,);

I) collaborare con la famiglia del disabile attraverso la più completa e continua informazione sugli eventi sanitari e sociali coinvolgenti il minorenne, sulle possibilità di recupero e sulla scelta degli interventi e dei percorsi che ne garantiscono l'inserimento nella scuola e nella società.

In ogni Asl deve essere attivata almeno una Uot-Npi ogni 100.000 abitanti che afferisce al Dsb e opera in stretta connessione con le Uo di riabilitazione territoriali. Tale Uot-Npì è coordinata da un medico specialista in neuropsichiatria infantile dirigente di 2° livello coadiuvato da adeguate competenze:
medici specialisti in neuropsichiatria infantile, psicologi competenti in età evolutiva, terapisti della neuro-psicomotricità in età evolutiva, logopedisti, infermieri, ausiliari socio-sanitari, assistenti sociali e personale dei ruoli amministrativi. L'Uot-Npi, per quanto attiene al progetti riabilitativi riferiti al soggetto con disabilità neuromotoria deve operare in stretta integrazione con l'Equipe territoriale (do ospedaliera) di terapia riabilitativa.

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