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RILEGGENDO FREUD..........


L’interpretazione dei sogni

Secondo capitolo

Affrontiamo ora il secondo capitolo, Il sogno di Irma. Il sogno è il suo

Freud esordisce affermando che la credenza popolare sulla possibilità di significato e di interpretabilità del sogno si è avvicinata alla veridicità delle cose molto di più delle concezioni dell’epoca.

Egli sostiene la possibilità di interpretare i sogni, di dare un senso a quello che fino ad allora era considerato non senso. Secondo le teorie oniriche di quel tempo infatti il sogno era privo non solo di significato ma anche di funzione, perché era stato detto che esiste lo stato di veglia dove vi sono le funzioni psichiche, mentre nel sonno e nei sogni pochi neuroni restano in funzione e tutto il resto è in uno stato di sonnolenza, non funzionante. Un dottore parló di una sorta di ‘sconnessione dell’attività psichica’. Freud invece teorizza che l’interpretazione di un sogno significa indicare un suo senso, sostituirlo come elemento di grande importanza e di pari valore nella concatenazione delle nostre azioni psichiche.

Bisogna inserire il sogno nel file-rouge della nostra narrativa interna, il sogno viene rimosso e viene ridato un significato.

Una panoramica sulle credenze popolari diceva che c’erano due modi per interpretare i sogni, uno era quello dell’attività simbolica, dove il sogno viene indotto, e poi c’è quello della decifrazione, dove il sogno viene scomposto.

Interpretazione è una parola che nasce da qui. É interessante notare le diversitá lessicali caratteristiche dei diversi idiomi, nell’inidcare l’interpretazione.

In tedesco ha un significato più indicativo; ‘interpretation’ in francese o in inglese ha un significato più interlocutorio. Il mondo anglosassone e quello francese si mostrano diversi da quello tedesco, la decifrazione in essi è una chiave di lettura.

Freud sostiene peró come da un punto di vista scientifico queste due metodiche siano inutilizzabili.

Sembra piuttosto chiaro che Freud stia cercando, con queste affermazioni, di non suscitare un eccessivo rifiuto da parte dell’ambiente accademico. Se avesse affermato "io studio il sogno come realtà psichica dell’animo umano e dal sogno posso vedere il profondo delle persone", l’ambiente accademico lo avrebbe trattato alla stregua di un mago, un visionario. Freud paragona invece il sogno ad un sintomo nevrotico. In veritá il sogno non é un elemento dimostrativo di una patologia, è assai ben lontano dall’essere un sintomo, anzi molto spesso gravi schizofrenici fanno dei sogni idilliaci.

Per analizzare il sogno si rende necessaria la presenza, da parte del paziente, di uno stato di auto-osservazione con eliminazione della critica. La regola fondamentale è di dire al paziente che il successo della psicoanalisi dipende dal fatto che egli osservi e comunichi tutto ciò che gli passa per la mente, e non sia tentato di sopprimere un’idea perché gli sembra insignificante o non pertinente o perché gli sembra assurda.

La critica gli potrebbe impedire di trovare la soluzione del sogno.

Se un paziente dice "sognavo di avere un rapporto sessuale con una persona che io chiamavo Maria, che è il nome di mia mamma", si potrebbe sostenere che vi é un desiderio. Naturalmente la critica si opporrebbe subito a una tale osservazione, per esempio notando che, a differenza della madre, che aveva capelli biondi, la donna del sogno era bruna.

Molte idee, che non sarebbero affiorate alla coscienza, sono proprio la chiave per interpretare il sogno, per capirne il significato nascosto. Non bisogna fissare l’attenzione sulla totalità del sogno, ma piuttosto scomporlo in frammenti, e per ogni frammento produrre le varie associazioni. Si può in tale modo definire il sottinteso di questa parte del sogno. In questo senso il metodo di Freud si avvicinava al metodo di decifrazione del passato ma, a differenza di questo, il sogno non viene più tradotto in base ad una chiave fissa, ma lo stesso contenuto riveste un significato diverso a seconda delle persone e del contesto, perché si basa proprio sulla capacità delle persone di produrre le proprie associazioni, le proprie memorie, connesse coi vari frammenti del sogno.

Il sogno di Irma

La notte tra il 23 e il 24 luglio del 1895 avvenne questo sogno che cambiò molta della cultura europea del 900.

Irma è una giovane donna legata da amicizia con Freud e la sua famiglia. Interessante è il minuzioso collegamento che Freud fa con quello che era successo proprio il giorno prima di fare il sogno stesso. Era successo che un suo collega era andato a vedere Irma, e le aveva detto qualche frase che le aveva causato malessere. Freud ha vissuto questa vicenda come un rimprovero a lui e alle sue capacità professionali. Nella notte aveva iniziato a scrivere una dettagliata relazione su come si era svolta la terapia di Irma.

Leggiamo il sogno.

Sogno del 23-24 luglio 1895

Un grande salone, molti ospiti che stiamo ricevendo. Tra questi, Irma, che prendo subito in disparte come per rispondere alla sua lettera per rimproverarla di non accettare ancora la "soluzione". Le dico: "Se hai ancora dolori è veramente soltanto colpa tua". Lei risponde: "Sapessi che dolori ho ora alla gola, allo stomaco, al ventre, mi sento tutta stretta". Mi spavento e la guardo: è pallida, gonfia. Penso: dopo tutto non tengo conto di qualcosa di organico. La porto alla finestra e le guardo la gola. Irma mostra una certa riluttanza, come le donne che portano la dentiera. Penso che non ne ha proprio bisogno. La bocca poi si apre bene, e vedo a destra una grande macchia bianca e in un altro punto, accanto a strane forme increspate, che imitano evidentemente le conche nasali, estese croste grigiastre. Chiamo subito il dottor M., che ripete la visita e conferma…il dottor M. ha un aspetto assolutamente diverso dal solito: è molto pallido, zoppica, non ha la barba al mento…Anche il mio amico Otto si trova ora accanto a Irma e l’amico Leopold la percuote sul corsetto e dice: " C’è una zona di ottusità in basso a sinistra"; e indica inoltre un tratto di cute infiltrato sulla spalla sinistra (cosa che anch’io sento nonostante il vestito)… M. dice: "Non c’è dubbio, è un’infezione; ma non importa; sopraggiungerà una dissenteria e il veleno sarà eliminato…". Inoltre sappiamo subito da dove proviene l’infezione. Qualche tempo fa, per un’indisposizione, l’amico Otto le ha fatto un’iniezione con un preparato di propile, propilene...acidopropionico…trimetilamina (ne vedo la formula davanti ai miei occhi, stampata in grassetto)… Non si fanno queste iniezioni con tanta leggerezza… probabilmente anche la siringa non era pulita.

Il sogno descritto parte da un elemento avvenuto il giorno prima: Irma sta male, ha dolore; egli prima la rimprovera, poi nota che è gonfia, le guarda la gola, quindi scopre che Irma ha una infezione, riconosce i componenti propilene, acido propionico, trimetilamina, e infine comincia una complessa elaborazione di tutti i particolari.

Freud scompone il sogno in vari frammenti, e per ognuno di questi dice tutto ciò che gli viene in mente, usando la sua tecnica.

Egli è l’autore del sogno, e quindi fa le associazioni libere, ciò che si fa in analisi. Si annota le varie parti del sogno e quello che gli fanno venire in mente.

Lo scompone in varie parti, ed una su cui si sofferma molto è la presenza da una parte del suo amico Otto. Fa poi una serie di associazioni, dice di aver lavorato molto sia con Otto che con Leopold, e mette in evidenza la rivalità tra i due. Uno era impulsivo, l’altro molto scrupoloso, andava a rivedere più volte il caso in questione. Li mette in antagonismo: Otto è una persona superficiale, il fratello Leopold invece molto scrupoloso. Ma questo é il rimprovero che si era sentito fare lui stesso da Otto, di non essere stato molto scrupoloso.

Poi considera il propile e la metilenamina. Otto aveva regalato a Freud un liquore che non gli era piaciuto molto, aveva detto che ‘era un liquore che non si poteva dare nemmeno alla piú infima creautra’. L’odore di questo liquore in effetti ricordava il propile. La trimetilamina era invece in relazione al suo amico Fliess; c’é qui l’associazione con la cocaina, che questi aveva prescritto ad un suo amico che poi era morto. Freud non gli aveva detto di somministrarla per via endovenosa, tuttavia é chiaro il suo senso di colpa per la morte dell’amico.

C’è qui l’associazione con l’inezione: Freud si recava periodicamente da una signora per farle delle iniezioni, e a lui non era mai successo che quella signora contraesse un’infezione. Durante il mese in cui egli si trovava in vacanza, la signora aveva avuto un infezione, verosimilmente perché non era stata disinfettata bene la ferita. Tutto questo si ripropone nel sogno. Le associazioni di Freud riportano al suo senso di colpa e di rimprovero. Nel sogno ci sono elementi che spostano la colpa sugli altri personaggi, che ‘non sono bravi medici’, ‘non sono prudenti’; vi sono inoltre elementi di associazione con la cocaina: Freud poteva sentirsi colpevole di non essere stato un bravo medico, ritenendosi lui stesso il responsabile dei malesseri della propria paziente. Si trova poi l’elemento di distinzione tra malattia organica o inorganica: affermare che una malattia è organica lo solleva dalla colpa, perché così egli non è più il responsabile della malattia della signora, non rientrando questa nell’ambito delle sue competenze.

Bisogna arrivare al senso di colpa: questo è legato fondamentalmente ad un avvelenamento, causato dall’aver introdotto con l’iniezione qualcosa in Irma, che le ha provocato la malattia, tramite una siringa che non è stata ben disinfettata.

Irma è la signora per cui Freud ha subito la critica da parte di un collega, per non averla curata bene. Freud la sogna con una infiammazione in bocca, le fa aprire la bocca ma con difficoltà, come succede alle signore che portano la dentiera. Rileva che Irma ha una alterazione di turbinati, affezione di pertinanza ORL. Gli altri personaggi del sogno sono tre suoi amici, di cui uno è Fliess. Alla fine del sogno Freud si rappresenta un’iniezione di acido propionico, che riferisce in qualche modo alla trimetilamina, rappresentazione mentale abbastanza tipica.

Perché proprio l’acido propionico? Si tratta di sostanze vasodilatatrici, usate dagli otorinolaringoitri.

Nel secondo capitolo Freud espone il modo in cui si struttura un sogno, secondo la sua teoria, che é in via di definizione, e che dal 1899 fino ad oggi non verrà mai abbandonata.

Sembra qui che Freud si vendichi con Otto, non soltanto per l’insinuazione mossagli circa le cure prestate a Irma, ma anche nei confronti del liquore che gli aveva regalato, dal sentore di acido propionico.

Oggi diremmo che Freud ha il timore di essere avvelenato, una paura molto arcaica, da mettere in relazione con la mamma. Egli era tuttavia ancora assai lungi dall’applicare la psicoanalisi nei primi anni di vita, anche perché non ha ancora acquisito gli strumenti mentali che rileverà dopo il 1917, con ‘Lutto e melanconia’, per utilizzare la psicoanalisi in un’epoca prelinguistica. In realtà la psicoanalisi deve essere associata a simboli, e il simbolismo linguistico non è funzionante prima dei 2 anni e _ - 3. E’ a 3 anni che comincia a crearsi il conflitto linguistico, con la possibilità di usare l’interpretazione per chiarire l’elemento simbolico che c’è al di sotto della rappresentazione mentale, del simbolo linguistico. Non si può fare psicoanalisi senza linguaggio, così come sarebbe stato impensabile, all’epoca in cui operava Freud, pensare di fare psicoanalisi ad un bambino di 2 anni: oggi si sa invece che con sistemi e tecniche differenti, non certamente linguistiche, quali il gioco, si può invece fare.

L’aggressività di Freud è anche nei confronti della paziente che non guarisce; i disturbi rioportati nel sogno, peró, non erano collegati direttamente alla paziente, ma ad un amica di lei, che Freud considerava poco intelligente. Una paziente che non accetta la cura proposta dal medico non può guarire, non è molto intelligente, e Freud non ne puó certo essere colpevole! Nel sogno si vendica anche con il Dott M., facendogli affermare a sproposito che Irma può guarire grazie alla dissenteria, e si vendica doppiamente contrapponendolo al suo amico Fliess, utilizzando la teoria dalla trimetilamina, che era la teoria dell’amico. Si vendica quindi con Otto che lo contrappone al fratello, medico più attento di lui. Nel sogno Freud attua questa suddivisione per non essere criticato.

L’autoanalisi di Freud, con l’interpretazione di questo sogno, giunge alla comprensione che questo é stato fatto nel desiderio di spostare la colpa sugli altri: Freud è stato frustrato, ha avuto una delusione o un’umiliazione, e fa questo sogno nel tentativo di dire "è colpa di Otto, è colpa di Leonard…".

In questo sogno emergono inoltre: la figura della figlia, che aveva avuto dei disturbi, della moglie, che in gravidanza si era gonfiata, il problema di un suo paziente, che era andato in Egitto e si era ammalato: Freud sostiene che l’elemento comune era il tentativo di dimostrare quanto buona fosse la sua conoscenza medica.

Il volersi dipingere come "una brava persona" fa capire che egli ha in realtà pensato diversamente. Emerge qui l’elemento dell’appagamento del desiderio, che verrà poi ripreso nel terzo capitolo. Freud approfondisce tale concetto innovativo: che il sogno sia l’appagamento del desiderio. Oggi questo appare ovvio, e probabilmente tutti i poeti già lo sapevano. Si capisce il significato del sogno falso di Agamennone, quello dell’Iliade, in cui arriva il messaggero di Giove: altro non rappresenta se non il profondo desiderio di dimostrare ad Achille che anche in sua assenza, lui, Agamennone, avrebbe conquistato Troia.

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