logo pagina
logo pagina
logo pagina
logo pagina
logo pagina
logo pagina
logo pagina
logo pagina
logo pagina


INTERVENTI MILITARI AMERICANI NEL MONDO: UN BAROMETRO DELLA INTOLLERANZA VERSO LE COSIDETTE SOSTANZE ILLECITE.

Si e' scritto e parlato "ad nauseam", sia in America che in Europa, sul soggetto della tossicodipendenza in riguardo alle condizioni ideologiche, politiche, storiche,e sociali contribuenti al fenomeno.

Il dibattito Americano si e'avidamente articolato sulla validita'della esperienza della"drug war"( la guerra alle droghe), basata su un concetto punitivo e moralistico come strumento efficace in fronteggiare i problemi connessi con l'uso delle cosidette sostanze illecite.

In diversi sedi si e' assistito a degli scambi altamente emotivi tra individui di opposte vedute sul soggetto. Tuttavia,anche se non c'e' la necessita' di ribadire le ormai acclarate posizioni sull'argomento, l'elaborazione di un aspetto particolare della tematica potrebbe essere di un qualche interesse.

Mi riferisco al possibile ruolo che conflitti internazionali, presenti e passati, hanno ed hanno avuto, sul concetto di sostanze lecite ed illecite,sia da parte dei cittadini che dei politici Americani.

La sostanziale parte del mio intervento sara' focalizzata sul concetto che lo slogan cosi'apparentemente semplicistico della" drug war " e' in verita' rappresentativo di una analisi sintetica molto accurata di due aspetti della societa' Americana: una ricorrente propensione a coinvolgersi in conflitti internazionali,e l' atteggiamento puritanico,riguardo all'uso di droghe.

Questa tesi , ovviamente, non nega che i problemi fondamentali relazionati al consumo indiscriminato di droga e alla tossicodipendenza sono profondamente legati a fattori sociali, economici,e razziali; tuttavia, vuole espandere su questa analisi di fondo, evidenziando l'importanza che il clima bellico, che si verifica con matematica periodicita' negli Stati Uniti, ha sulla percezione del "problema della droga".

 

Lo spunto per questo pezzo deriva dalla recente sconfitta della proposta di legge # 203 nello stato dell'Arizona, proponente cambiamenti legislativi riguardo l'uso della mariuana.

I quesiti per gli elettori erano i seguenti:

  1. Saresti favorevole alla decriminalizzazione per uso personale del possesso dei seguenti articoli: due once di mariuana, due piantine di mariuana,e l'armamentario necessario per il consumo della medesima?
  2. )Saresti favorevole alla distribuzione di una quantita' non superiore a due once di mariuana per esclusivo uso medico?

Non c'e stata,a mio avviso, nessuna sorpresa sull'esito negativo della proposta.

La mia tesi e' che l'esito elettorale era perfettamente prevedibile perche' negli Stati Uniti periodi di clima bellico hanno consistemente accompagnato inasprimenti legislativi sul problema della droga.

E non c'e' nessun dubbio che in America si vive,in questo periodo, in un clima di guerra instauratosi dopo i dolorosi eventi dell'Undici Settembre e consolidatosi massicciamente negli ultimi mesi. Piu' precisamente,il concetto potrebbe essere formulato con un quesito fondamentale : e' il coinvolgimento Americano in conflitti internazionali cronologicamente e ideologicamente legato alla reazione della cittadinanza e dei politici di questo paese verso l'uso di sostanze supefacenti?

Una adeguata risposta dovrebbe includere una sostanziale evidenza della connessione cronologica tra conflitti internazionali ed inasprimenti legislativi e di opinione sul soggetto.

Nei seguenti paragrafi cerchero'quindi di dimostrare questo legame , tralasciando dettagli che sareebe impossibile includere nell'ambito dello spazio ristretto di un articolo.In sostanza non ho alcuna velleita' di condurre una profonda analisi storica, ma solamente di evidenziare un legame forse non prima evidenziato a sufficienza.

 

La prima connessione evidente si puo' ritrovare nella rattifica dell'Harrison act nel 1915.

Questa legge mirante in teoria a stabilire un accurato registro delle transazioni di vendita di narcotici, si trasformo' in uno strumento di vera e propria repressione ; infatti, si puo' dire con tranquillita', che inauguro' la prima vera e propria "drug war".

Il periodo susseguente alla promulgazione della legge,fu infatti caratterizzato da pesantissime sentenze per gli individui facenti uso di sostanze e da vere e proprie persecuzioni della professione medica.Questi sviluppi sono relazionati cronologicamente a tre eventi storici fondamentali: l'assassonio dell'erede al trono di Austria, Francesco Ferdinando, che determino' l'inizio del primo conflitto mondiale;e l'entrata ufficiale dell'America nel conflitto nel 1917; la rivoluzione russa nello stesso anno puo' essere annoverata come un evento corroborante il sentimento bellicoso di quegli anni.

Le appendici del conflitto che si prolungarono fino al 1919, anno in cui il trattato di Versailles sanci' ufficialmente la fine del conflitto, possono essere ragionevolmente considerate il perpetuarsi di una focalizzazione della politica internazionale su temi di guerra.

Coevo a questi sviluppi e'la codificazione del Volstead act nel 1920, con cui fu inaugurato il periodo del proibizionismo caratterizzato dal veto sulla produzione e vendita di sostanze alcoliche.La connessione simbolica tra il provvedimento e il lato bellico e' rappresentata dal sentimento predominante all'epoca , che l'uso delle sostanze alcoliche e della birra , in particolare, fosse uno strumento maligno usato dalla Germania,patria per antonomasia della medesima , per drenare le energie della popolazione e dei militari Americani coinvolti nel primo conflitto mondiale.

A tutto cio' segui' un periodo relativamente privo di intensi conflitti internazionali, che fu' contrassegnato dalla fine ufficiale del proibizionismo, sancita nel 1933.

Ma nel giro di pochi anni, un nuovo inasprimento delle tensioni internazionali ,dovute maggiormente alla politica espansionistica della Germania Hitleriana, porto' al coinvolgimento dell'America nel secondo conflitto mondiale, nel 1941.

Durante l'intensificarsi del fervore bellico, precisamente nel 1937,fu' varato il Mariuana Tax Act , che poneva forti sanzioni per individui che acquistavano mariuana senza il pagamento di un tassa mandatoria.Questo evento codifico' ufficialmente la posizione altamente controversa, ancora corrente, nei riguardi di questa sostanza da parte del governo Americano.La situazione rimase cristallizata su tali tenori legislativi per il resto della guerra e fino all'inizio degli anni cinquanta.

Nel 1950 la guerra di Corea chiamo' ancora per la partecipazione degli Stati Uniti nell' arena internazionale.

Un altro elemento di valenza internazionale, puo' essere identificato dall' enfasi del Presidente Eisenhower nel 1954 sulla precaria situazione nel Medio Oriente e le possibile impilcazioni politico/militari.

Durante questo periodo che fu' anche contrassegnato da una intensa paranoia riguardo l'Unione Sovietica,il fuoco del fervore puritanico si concentro' sulle anfetamine.

Questa ossessione si tramuto' nel Narcotic Control Act del 1956 che sanziono' l' implementazione di sentenze severe e mandatorie contemporaneamente all'eliminazione della condizionale per l'uso e lo spaccio di queste sostanze.

Pochi anni dopo,nel 1959, l'America comincio' a vivere un intenso conflitto con Cuba e Russia esplicantesi attorno ai seguenti eventi: Nel 1959, la rivoluzione Cubana sanci' la fine dei rapporti diplomatici tra Cuba ed America; nel 1961 si verifico' il fallimento dell' invasione nella Bay Of Pigs(Cuba),da parte Americana; nel 1962, si registro' l'apoteosi della crisi nei rapporti tra gli Americani da un lato e Russi e Cubani dall'altro che si risolse con il ritiro delle stazioni missilistiche sovietiche da Cuba.

Nello stesso periodo , esattamente nel ‘60,assistiamo all'implemento di due provvedimenti contro l'uso di sostanze: il Narcotic Manufacturing Act e il Racketeer Influenced And Corrupt Organization Act(RICO); Questi due provvedimenti miravano rispettivamente ad ostacolare sia la produzione e lo spaccio di sostanze stupefacenti, che i profitti derivanti dal loro commercio.

Un po' piu' avanti nel tempo, circa nel 1965,si verifico' un intesificamento del conflitto in Vietnam, sotto la spinta dell" amministrazione Johnson che moltiplico' il numero delle truppe americane nella regione.

In quell'anno fu' varata una altra legge fondamentale:la Drug Abuse Control Amendaments(DACA), che in maniera chiara e categorica sanci' la proibizione di sostanze depressive , stimulanti,e allucinogene.

Negli anni ‘70 l'America manteneva il suo ruolo da protagonista nei conflitti internazionali : la continuazione del conflitto nel Vietnam, con elevate punte di inasprimento, dopo il fallimento dei negoziati di Parigi; e l'invasione della Cambodia con consistenti contingenti militari.

Contemporaneamente si assisti'al varo di una profonda e significativa iniziativa legislativa :Il Comprehensive Drug Prevention And Control Act, che segno' un consolidamento delle legislazioni precedenti in un organico di leggi che ben concretizzavano il vigente clima repressivo .

Questo, infatti, fu il periodo in cui l'amministrazione Nixon sanci' l'importanza della guerra contro la droga. Il Drug Enforcement Administration, un ente del Dipartimento di Giustizia fu' fondato in questo periodo con lo scopo di incrementare la regolamentazione sull'uso di sostanze supefacenti.

Nel 1976 gli Stati Uniti contribuirono al processo di riappacificamento tra il Vietnam del nord e sud.

Questo evento storico si accompagno' ad un rilassamento , seppur simbolico,nei riguari dell'uso della mariuana. Il Presidente Carter,in questo periodo,propose l'idea di legalizzare la mariuana per uso personale, anche se non stimolo' riultati tangibili dal punto di vista legislatico.Nel 1979,

l'ambasciata Americana in Tehran venne soggiogata e,quasi contemporaneamente, gli ultimi vagiti della Presidenza Carter articolarono provvedimenti ritaliatori verso la Russia per l'invasione dell'Afghanistan.

I conlitti che seguirono negli anni '80(il periodo di Regan), registrarono il coinvolgimento Americano nella situazione del Sinai, del Libano,e in Granada.

In questo decennio il concetto di Drug War si sviluppo' in grande scala: esplose la fobia del" crack cocaine"; le conseguenze dell'uso di questa sostanza assunsero dimensioni parossistiche evocando immagini di una gioventu'perdutamente schiavizzata da essa .

Lo sfrenato allarmismo si ripercosse anche sull'uso di una sostanza moderatamente problematica come la mariuana;infatti un sondaggio pubblico rivelo' che il sentimento Americano verso la legalizzazione della stessa si era radicalmente spostato da una posizione ragionevolvemente progressista agli inzi degli anni ‘80( 53% favorevole), ad una sostanzialmente piu' conservatrice nell'86(27%).

Inoltre,in questi anni, il varo del Department Of Defense Act decreto'che , per la prima volta nella storia Americana, contigenti militari potessero essere utilizzati per la lotta contro la droga.Affianco ad esso,un altro provvedimento nel 1984 sanci'la possibilita' d'introduzione di nuovi prodotti chimici nella lista di sostanze illecite da parte da parte del Drug Enforcement Administration , senza il sigillo di approvazione delle camere.

Allo stesso tempo si registro' un inasprimento del periodo mandatorio minimo di sentenza per l'uso di sostanze illegali. Un'altra iniziativa legislativa,caratterizzante il tono dell'epoca, rese illegale qualsisi sostanza stupefacente con similarita' biochimiche a sostanze gia' sancite illegali.

 

Il decennio del novanta(l'epoca di Bush Padre di Clinton) registro' disparati conflitti: la guerra del Golfo nel '90; le operazioni militari in Somalia nel periodo ‘92-94; l'intervento in Macedonia durante l'intervallo tra il '93 e il'99; l'intervento in Rwanda in' 94 ; in Haiti 1994; l'operazione in Bosnia in 1996;in Kosovo nel 99; e in East Timor nello stesso anno.Questo perido di storia, vide un visibile incremento delle spese per il cotrollo delle sostanze stupefacenti che raggiunse il livello di 18,5 miliardi di dollari nel 2000( dai 1.5 miliardi nel 1989).

Questa sommaria analisi ci porta dunque ai tempi odierni, che non vedono un rilassamento delle misure punitive anche se l'attuale amministrazione di Bush Figlio cerca di comunicare una immagine piu'umana, concentrata sul trattamento delle patologie da tossicodipendenza e non sul controllo del mercato; in realta' non si vede nessun camnbiamento in questo senso, e se quanto e' stato detto rappresenta un pronostico per il futuro, la situazione non puo' che inasprirsi.

 

Una domanda a questo punto e' legittima: perche' si assiste a questo connubio storico di legislazione anti-droga e guerra?; la risposta in parte va' trovata nel fatto che I conflitti internazionali sono strumentalizzati da forti interessi multinazionali che vedono in essi la opportinita' di mantenere il presente scenario repressivo perche' convieniente ai loro interessi; e cioe', il mantenimento del lucroso monopolio sulle sostanze psicotropiche da parte delle compagnie farmaceutiche.

Ma un altro aspetto, di natura psicologica e sociale, potrebbe contribuire al fenomeno ; questo e' stato magistralmnte spiegato da due autori: Thomas Szaz nel suo libro"Cerimonial Chemistry",e William K Joseph in un suo articolo nella edizione estiva del 1991 del "Juornal of Psychohistory".

Il primo autore nel suo celebratissimo libro , contribuisce ad un apprezzamento del tossicodipendente come una entita' suscettibile ad essere sacrificata; egli arriva a questa deduzione risalendo alla origine semantica del termine pharmacon ,che in greco significa appunto sacrificio. In questo senso egli spiega I motivi mitologici alla base delle attitudini repressive verso questo soggetto.Ci aiuta a capire il ruolo fondamnetale dei processi di purificazione cosi' necessario per il funzionamento della psiche umana in un mondo cosi' complesso ed ingiusto: con l'immolazione della figura del tossico dipendente l'intera societa' si purifca dai peccati e dalle ingiustizie.

William K Joseph rafforza questo concetto ,seppur non parla espressamente di droga.Egli esamina gli aspetti dell'incoscio di gruppo legati a conflitti internazionali; nella sua esposizione , il tema principale e' la necessita' di un rito di purificazione ciclica del senso di colpa collettivo derivante dalle contraddizioni della societa' capitalistica. Questi sentimneti trovano sfocio nella punizione di capri espiatori, tramite guerre e provvedimenti legislativi. Questa ciclica purificazione bellicosa e' estremamente necessaria poiche' aiuta alla perpetuazione del sistema tramite una diminuzione del senso di colpa collettivo.

Ma perche' noi professionisti ,coinvolti nel trattamento della tossicodipendenza, dovremmo porre attenzione a questo fenomeno?

La risposta non e' complessa:la connessione tra guerre e legislazione anti-droga deovrebbe essere una ulteriore ragione per assumere un atteggiamento pacifista da parte della professione terapeutica e medica in generale.E' ragionevole pensare che una tale posizione potrebbe arginare un asprimento delle tendenze punitive che caraterizzano il soggetto della tossicodipendenza durante periodi di conflitti internazionali.

CONTATTA L'AUTORE

Usando il link riportato sotto puoi entrare in contatto con l'autore del testo ed invargli le tue osservazioni graditissime ed attese

MARCELLO MAVIGLIA

spazio bianco

RED CRAB DESIGN

spazio bianco

Priory lodge LTD