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Intendo proporre alcune riflessioni sulle liste di discussione per operatori della salute mentale, nate in particolare dalla esperienza della lista di discussione >=Psicoterapia<= di Psychomedia (PM-PT), che coordino assieme a Marco Longo e Salvatore Manai.
Siamo in un periodo che in Italia potremmo definire pionieristico in questo settore, e non e' un caso che due degli owners della lista siano a loro volta dei pionieri nel campo delle liste di discussione in psicologia e psichiatria: Marco Longo e' il fondatore di Psychomedia (http://www.psychomedia.it) che gestisce varie altre liste di discussione, e Salvatore Manai Ë fondatore di Appunti di Psicologia (http://www.caen.it/psicologia) che gestisce la lista di discussione di "Psicologia".
Le grosse differenze che permangono (oltre, come si e' detto, alla massima rapidit di comunicazione, che e' in tempo reale) riguardano il fatto che nelle E-Mail, trasmettendo in codici ASCII, esistono meno possibilita' di comunicare altri significati oltre a quelli legati al contenuto stesso della comunicazione; viene cioË privilegiato al massimo il contenuto e viene ridotta al minimo la comunicazione non verbale. Non solo non si vede l'espressione del volto e non si odono le varie gradazioni del tono della voce (aspetti questi in comune con gli epistolari), ma anche non vi sono corsivi e sottolineature, ne' calligrafie personali oltre alla la possibilita' di usare le lettere maiuscole per eventualmente enfatizzare alcune parole (come fossero pronunciate con un alto tono di voce), alcuni simboli (visi che sorridono o esprimono tristezza, ecc.) e altri piccoli accorgimenti concessi dalla netiquette. La caratteristica specifica del mezzo di posta elettronica rappresenta dunque un modo nuovo di confrontarsi e di dialogare sul contenuto della comunicazione relativamente privo dell'aspetto emotivo o personale, che, come si e' detto, e' cosi' importante nella aderenza a una determinata teoria. Certo non e' possibile trarre conclusioni definitive, ma si pu dire che si tratta di un campo di sperimentazione caratterizzato da sviluppi nuovi e interessanti che meritano di essere seguiti. Uno degli aspetti pi interessanti di una discussion list di "Psicoterapia" ad esempio e' la possibilita' concreta di rompere gli steccati che purtroppo da sempre hanno caratterizzato questo campo, fatto di parrocchie o scuole psicoterapeutiche abbastanza isolate l'una dall'altra e la cui forza spesso Ë direttamente proporzionale all'isolamento che riescono a mantenere. La facilit del mezzo telematico mette di fronte immediatamente colleghi di orientamento diversissimo. Si sono gia' verificate a questo proposito interessanti alleanze trasversali e arricchimenti reciproci (colleghi che apprezzano idee di esponenti di scuole opposte alla loro, che chiedono i loro riferimenti bibliografici, ecc.). Questo processo trasversale, dal basso, va contro alla logica delle "scuole" che - dati i meccanismi istituzionali in cui sono tutte coinvolte - tendono alla chiusura nei confronti del diverso e del nuovo, a tenere "sottomessi" gli allievi perchÈ una loro troppo rapida crescita li renderebbe indipendenti dalla scuola stessa la quale quindi tendenzialmente cesserebbe di esistere (paradossalmente, una vera scuola e' quella che lavora per annullare se stessa, per rendere gli "allievi" sempre piu' autonomi dai propri "maestri"). E' per questo che ritengo che non siano indicate troppe liste diversificate all'interno del campo della psicoterapia (gia' puo' essere un grave errore separare ad esempio psicoterapia da psicoanalisi, e forse, a certi livelli, anche psicoterapia da psichiatria), perchÈ ci va contro ad un aspetto della filosofia di Internet, anche se ci si rende conto che pu essere improponibile eliminare certe liste specializzate. Una caratteristica precipua di molte liste di discussione e' quella di ospitare dibattiti e opinioni discordi su varie questioni (e i dibattiti o gli scontri tra idee diverse vengono mitigate dal mezzo, che rappresenta cosi' un esercizio alla moderazione e alla riflessione): questi disaccordi sono salutari, perchÈ costituiscono la miccia con cui poi si accende la discussione. Non ha fatto eccezione la discussion list di "Psicoterapia", dove, come si diceva, la differenza di opinioni Ë sempre stata valorizzata. Esempi sono alcuni dibattiti avvenuti in rete, come quello sulla IPT (la Inter-Personal Therapy di Klerman & Weissman per la depressione) tra me e Giovanni de Girolamo e altri colleghi (questo dibattito per la verita' Ë avvenuto nella lista di "Psic-ita" del Dipartimento di Scienze Psichiatriche di Genova coordinata da Francesco Bollorino, prima che nascesse la lista di "Psicoterapia"), oppure quello piu' recente sulla critica alla fenomenologia che ha fatto seguito al contributo di Mauro Fornaro (http://www.publinet.it/pol/ital/documig3.htm), con gli interessanti interventi di Andrea Angelozzi e Salvatore Manai. Per la loro validita' questi dibattiti sono stati poi pubblicati nell'area "Psicoterapia" (http://www.publinet.it/pol/ital/documigo.htm) di POL-it. Altri dibattiti interessanti che si sono sviluppati in lista in questi suoi primi sei mesi di vita hanno riguardato temi quali il rapporto tra il modello idiografico e quello nomotetico (ovvero la psicoterapia come scienza e il problema della ricerca empirica), la questione della self-disclosure (le autorivelazioni da parte del terapeuta), il problema della coscienza (a partire da un intervento di Mark Solms sul n. 3/1997 del Journal of the American Psycchoanalytic Association), e cos via. La nostra speranza Ë che questo sia solo l'inizio di un lungo e stimolante cammino. FOR MORE INFORMATION CONTACT THE SCIENTIFIC SECRETARIAT.
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