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"Outsideof a dog, a book is a man's best friend.
Insideof a dog, it's too dark to read."
GROUCHOMARX
 
 

Riflessionifilosofiche e psicoanalitiche su colpa, senso di colpa e capro espiatorio  
  



È conmolto piacere che introduco il tema delle recensioni del mese, dedicatoalla  colpa e al senso di colpa, con l'intervista  Psicoanalisidella colpa e le colpe della psicoanalisi che mi ha gentilmenterilasciato  il prof. Roberto Speziale Bagliacca, psicoanalista didattadella Società Psicoanalitica Italiana e docente di Psicoterapiapresso l'Università di Genova, in occasione dell'uscita del suorecente libro Colpa. 
Questo originalecontributo arrichisce, oltre alla classica trattazione psicoanalitica sultema, la riflessione relativa agli aspetti filosofici e antropologici strettamentelegati anche al lavoro del filosofo francese René Girard, ancorapoco noto in Italia, che ha ricevuto lo scorso 31 gennaio il  XXIIIpremio Nonino in Friuli come Maestro del nostro  tempo Girard, in una recente intervista rilasciata a "Il sole  24 ore" del25 gennaio scorso, in occasione del recente viaggio in Italia, si èespresso così su un argomento oggi particolarmente sentito, quellodel fondamentalismo religioso e il suo rapporto apertamente conflittualecon le società democratiche: 

Lareligione appare e riappare nell'universo 'primitivo' nel momento in cuiil disordine collettivo conduce a un'unanime polarizzazione contro unavittima  qualunque, percepita come la fonte sovrumana sia del disordine,interrrotto dalla sua morte, sia dall'interruzione stessa, da cui risorgel'ordine. Il 'sacro' consiste in questa unione di disordine e ordine apparentementeonnipotenti, è modello e antimodello di sistemi culturali sempresacrificali, poiché sempre  fondati su ripetizioni regolatee ritualizzate della violenza primitiva.  

Secondo Girardil cristianesimo, derivato dal giudaismo,  nacque anch'esso da un'attodi violenza unanime contro una vittima divinizzata  (evento centraledella rivelazione) e come già il giudaismo anticipava, intrattienecon questa violenza un rapporto del tutto nuovo: invece di giustificarlae servirsene come base da cui partire, denuncia in essa la pratica ancestraledi un'umanità pervertita. Sostiene dunque Girard - in accordo conNietzche - che  il cristianesimo è l'unica religione dellavittima innocente. Il meccanismo vittimario permane, secondo l'autore,anche nella nostra società secolarizzata, nella attuale democraziamoderna, fondata sulla salvaguardia dei diritti dell'uomo e quindidella vittima: attraverso la tutela dei diritti umani per la primavolta una società riconosce ad ogni individuo il diritto di essereprotetto dalla società stessa, dal potenziale persecutore rappresentato dalla potenza collettiva.  
Sempre sulpiano antropologico Girard si interroga poi sull'origine del fondamentalismireligiosi, e al riguardo è piuttosto pessimista, poichériconduce il problema alla crisi del sentimento religioso che va avantida secoli e che si aggrava sempre di più. I fondamentalisti fannodi tutto per negare il genere di universalità che trionfa tra noi,ma la negazione si rivolge contro se stessa e si tramuta in affermazione.Per l'autore,  infatti,  

Ilfondamentalismo appoggia senza volerlo ciò che detesta: soprattuttola 'mondializzazione' e la 'globalizzazione' di ogni cultura. Cosìa dispetto di se stesso, il fondamentalismo è tipicamente moderno,è il primo fenomeno transreligioso nella storia delle religioni. 

Rimando, per l'approfondimento dell'opera di Girard all'articolo Dalsenso di colpa alla colpevolezza. Breve ricognizione nell'universo di RenéGirard, di Luigi Mariani.  
 
 



 

Percollaborare alla rubrica, inviate una mail al mio indirizzo: bob1664@iperbole.bologna.it 

 
  


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