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Guidi su salute mentale: 180 va difesa, non servono nuove leggi

Battaglia: meglio lavorare di più in direzione della realizzazione del progetto

Cernobbio, giovedì 8 aprile 2004

 ''La 180 va difesa e non modificata. Non servono nuove leggi, ma piu' strumenti per i servizi esistenti''. Lo sottolinea con forza il sottosegretario alla Salute, Antonio Guidi, nella giornata dedicata al 'Futuro della salute mentale' a conclusione del Forum Sanita' futura a Cernobbio.

''La psichiatria italiana - afferma - e' un esempio per tanti Paesi in Europa e nel mondo. Certo va migliorata, ma difendendo le conquiste di tanti anni, che rappresentano un patrimonio prezioso. Non si puo' tornare indietro, ne' in modo evidente ne' mascherato: non si puo' far passare una proposta di legge, di iniziativa parlamentare, gia' cambiata sei volte, come un'azione di governo'', precisa Guidi, togliendosi qualche 'sassolino dalla scarpa'. ''Mai piu' l'orrore dei manicomi, pubblici o privati, che sono incostituzionali. E anzi - sottolinea - il nostro impegno e' quello di dare alternative sul territorio a quanti sono ancora in strutture custodialistiche, case di cura che sono manicomi mascherati, o negli ospedali psichiatrici giudiziari''

Pieno sostegno al sottosegretario alla Salute Antonio Guidi, che oggi ha difeso la legge 180 nella giornata conclusiva del Forum Sanita' Futura a Cernobbio. A esprimerlo e' Augusto Battaglia, capogruppo Ds in Commissione Affari sociali della Camera. ''La legge 180 non va toccata. Ma sarebbe necessario invece - spiega in una nota - destinare maggiori risorse e lavorare con convinzione per una piena attuazione del progetto obiettivo, che trova largo consenso tra gli operatori e le associazioni di familiari''.

Il parlamentare diessino sottolinea pero' come ''non tutti nel Centrodestra la pensano come il sottosegretario. La proposta di legge presentata da Forza Italia in Commissione affari sociali stravolge la legge 180. Anziche' rafforzare gli interventi di prevenzione, cura e riabilitazione sul territorio, sancisce per i malati un futuro di cure obbligatorie e di esclusione sociale. Ma non solo: rafforza il ruolo delle forze dell'ordine a discapito di una 'azione curativa' negli ambulatori e a domicilio e incanala il malato verso il ricovero coatto in strutture residenziali''. Secondo Battaglia ''il centrodestra spinge per forzare i tempi di approvazione di una legge che, se accolta, stravolgerebbe la vita di migliaia di individui e delle loro famiglie. Allora e' necessario e urgente che si faccia chiarezza in merito. Il Governo - conclude - venga in Commissione Affari sociali, e chieda ai suoi parlamentari di bloccare la proposta. Altrimenti pronunciamenti pur condivisibili rischiano di apparire mera propaganda''.

da Doctor News, giovedì 8 aprile 2004

SANITA': SALUTE MENTALE; GUIDI, LEGGE 180 NON SI TOCCA/ ANSA

(ANSA) - CERNOBBIO (COMO), 8 APR - ''In psichiatria non si puo' tornare indietro, in maniera evidente o mascherata: la legge 180, che ha abolito i manicomi, non si tocca, perche' e' una conquista di civilta'. Caso mai va applicata meglio''. E' uno sfogo appassionato, quello con cui il sottosegretario alla Salute Antonio Guidi ha aperto il convegno sulla Salute Mentale, che chiude il Forum Sanita' Futura, a Cernobbio, dopo 4 giorni di lavori.
Il riferimento e' a una notizia uscita giorni fa su un quotidiano riguardante una proposta di legge tesa a una modifica della legge Basaglia che ha abolito i manicomi. ''Una proposta - ha sottolineato Guidi - presentata come se fosse proposta dal Governo e che dava come acquisita una riforma che non esiste''.
Secondo il sottosegretario, le proposte di legge di riforma della 180 sono antistoriche. ''Quello che serve - ha detto sono linee guida e norme di indirizzo'' riguardanti nuovi aspetti delle malattie psichiatriche, nuovi bisogni dei pazienti. ''Bisogna intervenire non rifacendo leggi ma dando piu' servizi'', ha detto Guidi, che ne ha indicati due in particolare: ''Maggior ricorso alla diagnosi precoce, che e' in grado di evitare oltre il 50% dei casi di cronicizzazione nell' adulto, e maggiore attenzione all'infanzia e all'adolescenza, con cui si puo' arrivare ad evitare il 40% di future malattie gravi''.

Ma un'altra sfida e' quella di riportare gli organici a regime: gli operatori impegnati nella Salute Mentale sono complessivamente 30.700 (di cui piu' della meta' infermieri), ma il dato e' sottostimato del 25%. Significa che servono almeno 5000-7000 operatori.
Una delle denunce fatte oggi da Guidi riguarda ad esempio i 'pazienti dimenticati'. ''I nostri servizi sono molto bravi - ha detto - a contare i pazienti presi in carico e c'e' l'abitudine ad autoreferenziarsi con cifre anche rilevanti. Ma nessuno dice che c'e' un 50% di pazienti con psicosi che appena stanno meglio abbandonano il servizio, non si fanno trovare, non prendono i farmaci, le loro stesse famiglie cessato il fatto acuto abbassano la guardia. Di tutti costoro il servizio sembra dimenticarsi, salvo poi dover tornare sul problema quando, proprio a causa di questo disinteressamento, esso si ripropone in tutta la sua gravita' ''.

Dove trarre le risorse che servono ai servizi di salute mentale? ''Le Regioni - ha detto Guidi - hanno convenuto di dedicare a questo settore il 5%, mediamente, del Fondo Sanitario Regionale. E' gia' qualcosa: ci sono Regioni, come la Toscana, che ritiene di poter assicurare gia' un buon livello col 4,5%, per altre serve un po' di piu'. Ma e' importante anche potenziare la parte sociale del problema 'socio-sanitario': ci sono infatti persone che potrebbero non essere piu' in carico al servizio psichiatrico, perche' le loro condizioni sono molto migliorate, ma sono costrette a ritornarvi solo perche' manca la risposta dei servizi sociali, a valle''.

Quello su cui Guidi non transige e' la modifica della 180: ''Molti si sono dimenticati - ha concluso - che i manicomi sono stati per 50 anni dei lager dove sono state perpetrate torture che non hanno eguali, le donne stuprate nei letti di contenzione, le migliaia di persone che vi hanno perduto la vita, i sistematici elettrochoc! Il fatto e' che di per se' la struttura manicomiale produce violenza, e' un luogo dove la gente perde ogni diritto di cittadinanza. Per questo e' incostituzionale. E fin quando saro' in questo posto non passera' nessuna modifica alla 180, una legge che ancora a distanza di 30 anni ci pone all'avanguardia in Europa''. (ANSA).

La rubrica realizzata in collaborazione con
Associazione Laura Saiani Consolati - BRESCIA

http://www.psichiatriabrescia.it


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Carlo Gozio, psichiatra e psicoterapeuta, lavora a Brescia ed è responsabile del Centro Residenziale Terapeutico e del Centro Diurno degli Spedali Civili di Brescia.
Cura per conto dell'Associazione Laura Saiani Consolati il sito www.psichiatriabrescia.it. e le News Territorio di Pol.it

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