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Tecnologie web e progetti di formazione permanente, nuovi modi di insegnare la psichiatria

Francesco Bollorino

Neuroscience Department — Genoa University

Vorrei prima di tutto esprimere la mia felicità per essere nuovamente qui a distanza di tre anni dal nostro precedente meeting ad Amburgo e per aver potuto incontrare, di nuovo, amici e colleghi, accomunati dagli stessi interessi e dallo stesso desiderio di portare avanti progetti ed iniziative che coniughino insieme il sapere psichiatrico e la tecnologia informatica.

Parafrasando Paul Simon ("The boxer", Concerto di Central Park 1984, un mito per la mia generazione) possiamo, credo, ben dire che "…after changes upon changes we are more or less the same", a parlare di Internet e delle sue applicazioni ed implicazioni in Psichiatria, a confrontarci sugli sviluppi che questo connubio potrà avere in futuro e sul ruolo che "doverosamente" la WPA e le associazioni Psichiatriche Nazionali dovranno giocare in questo scacchiere.

YOKOHAMA LANDSCAPE

Sono particolarmente felice di trovarmi qui a Yokohama, "dall’altra parte del mondo" per chi come me arriva dall’Italia, dal momento che la realtà della presenza della rete in Giappone ha delle specificità che la rendono unica nel panorama internazionale: Internet qui si è sviluppato moltissimo in questi ultimi anni essenzialmente come applicazione "wireless", a differenza del resto del mondo in cui prevale l’accesso ai servizi di rete attraverso il più tradizionale sistema del "dial-up" con connessioni terrestri. Un confronto con i Colleghi giapponesi sul versante delle applicazioni non potrà non essere utile per quanti, come noi italiani, solo ora ci stiamo affacciando al mondo del "wireless" con la tecnologia UMTS, parente stretta della diffusissima quaggiù piattaforma DOCOMO i-mode.

Particolarmente cogente è questo tema nell’ambito di quanto vi presenterò nella mia relazione: l’uso delle tecnologie di rete nel campo della Formazione Medica Continua (CME).

Partirò da alcune considerazioni generali per poi passare alla presentazione di un modello di formazione a distanza che ho messo a punto e che può rappresentare un "case study" ed un esempio pratico delle mie idee in materia di CME on line.

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La prima considerazione riguarda la domanda (che vale per qualunque forma di Formazione Professionale in ed off line): quale è lo scopo della CME?

Ci aiuta nel rispondere la distinzione che Jerome Bruner della New York University fa tra il concetto di "LEARNING ABOUT" e quello di "LEARNING TO BE", ovvero distinguendo tra il "know that" ed il "know how".

I due processi sono diversi tra loro nella misura in cui hanno come obiettivo rispettivamente "l’informazione" e "la conoscenza".

Quando parliamo, come nel nostro caso, di CME rivolta a professionisti già formati è evidente che il goal che ricerchiamo è quello del "LEARNING TO BE", un processo cioè in cui accanto all’acquisizione di "dati" vi sia l’acquisizione di "pratiche"; ma ciò come può avvenire?

E’ inutile negarlo, la migliore formazione possibile è "l’Areopago" dove pochi e selezionati allievi seguivano direttamente il Maestro, e che Maestro!!, lautamente pagato, avendo uno scambio continuo con lui e fra loro.

In questa ottica l’e-learning on line, il topic della mia comunicazione, è un "ossimoro", una contraddizione nella quale l’elemento "learning" fa a pugni con l’elemento "e-", che per la sua "naturale" predisposizione all’uso "a distanza" e senza contemporaneità di fruizione, "toglie" al processo formativo "alto" una buona parte della sua efficacia.

E’ al tempo stesso vero però che con l’e-learning è possibile allargare, con costi infinitamente inferiori, la base dell’utenza che accede ai corsi e che, pur con tutte le limitazioni connesse al suo uso, è possibile realizzare progetti didattici avanzati che "cerchino di piegare" la tecnologia alle esigenze e ai presupposti teorici di una formazione avanzata volta conseguentemente al "learning to be".

La rete è spesso vissuta dai suoi utenti come il luogo dove trovare informazione magari in termini poco organizzati ma certamente in termini quantitativamente notevoli è, classicamente il luogo del "know that" ciò che abbiamo provato a fare con il nostro progetto è stato di proporre un luogo del "know how", che utilizzasse le tecnologie di rete, principalmente l’interattività propria del mezzo, a questo scopo.

Quello che presento è un "ambiente didattico" modulare che per sua natura si presta ad essere usato come piattaforma di e-learning on line per tutte le specialità mediche, ma che trova nella psichiatria un suo terreno fecondo di applicazione per ragioni evidenti: la psichiatria è essenzialmente "parola" e quindi "testo", il "formato" che in termini meno onerosi può transitare sulla rete; in questo senso il sapere psichiatrico può essere trasferito in maniera più semplice sul net, ma la modellazione concettuale didattica proposta può rappresentare un esempio applicabile anche ad altre aree della Medicina.

Ho parlato di ambiente modulare dal momento in cui, ferma restando la struttura di base, è possibile immaginare versioni più semplici rispetto a quella che vi mostrerò e che abbiamo immaginato quale soluzione ottimale rispetto alla nostra idea di sistema didattico di apprendimento on line di alto livello.

Seguendo la lezione di Benedict Anderson siamo convinti che solo creando attorno al corso on line una vera comunità di discenti e docenti la formazione offerta possa essere veramente efficace e che tale comunità debba non essere "immaginaria" ma "immaginata" ovvero introiettata da parte dei suoi membri che vi si riconoscono totalmente attraverso la messa in comune di documenti che ne divengono l’elemento costitutivo.

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Il corso che abbiamo realizzato, nella fase di sperimentazione del Progetto ECM del Ministero della Salute italiano, è un prototipo di corso di psichiatria indirizzato ai Medici di Medicina Generale.

Tecnologicamente va precisato che tutto il sistema è informaticamente inserito in un database che gestisce tutta la struttura dal riconoscimento tramite password del discente al controllo del tracking di ogni singolo allievo all’interno delle pagine e dei moduli, fino alla verifica dell’avvenuto superamento dei test elemento fondamentale per il riconoscimento dei Crediti Formativi derivanti dalla frequentazione del corso.

Ma esaminiamo ora nel dettaglio i moduli con cui è stato costruito il nostro prototipo di corso on line:

    1. Il modulo principale è costituito dal testo base e dal sistema di verifica dell’apprendimento costituita dalla batteria dei Test. Vediamo alcune caratteristiche specifiche dell’implementazione: il testo è diviso in capitoli che possono essere fruiti sia via web in formato HTML sia scaricati per una più comoda lettura sul proprio PC in formato PDF; una peculiarità della versione HTML è la possibilità di aggiungere "note" in ogni capitolo, tali note possono essere "pubbliche" o "private" ovvero è possibile aggiungere dell’informazione e volendo rendere tale aggiunta visibile a tutti gli altri fruitori (si tratta del primo tassello volto alla creazione di una comunicazione interna al corso incentrata fondamentalmente sulla messa in comune delle esperienze personali che possono e debbono rappresentare il "valore aggiunto" che si costruisce nel tempo).
      diapositiva Per quanto riguarda i test essi vengono proposti in correlazione con i singoli capitoli e solo "dopo" aver superarato queste batterie di test intermedi si può accedere al test finale riassuntivo che da diritto superandolo ai Crediti Formativi previsti per il corso; nella release attuale sono previste 5 domande per ogni capitolo e 10 per la prova finale, va sottolineato che le domande vengono scelte in maniera random dal sistema traendole da un paniere di 50 e che è possibile stabilire un coefficiente di difficoltà per le domande e far sì che il sistema le scelga con un predeterminato criterio; se l’allievo risponde correttamente per ogni risposta viene proposto un approfondimento di ulteriore chiarificazione. Tecnicamente va segnalato che sia i test che il testo sono completamente editabili via web da parte dei gestori del corso consentendo così correzioni o aggiunte senza la necessità di avere particolari competenze informatiche.
      diapositivaUn’ultima considerazione su questo primo blocco concettuale: nel caso in esame abbiamo realizzato la trasposizione di un intero volume dalla pagina scritta al web in formato HTLM e PDF ma non è detto che sia sempre così, potrebbe, infatti, accadere che il modulo base sia costituito da altri formati che meglio si adattassero alla costruzione del progetto didattico on line. Un problema che in ogni caso non va mai trascurato è rappresentato dalla larghezza della banda di "ricezione" noi abbiamo immaginato una situazione in cui il corso fosse fruibile attraverso una comune linea di dial-up a 56K e questo collo di bottiglia non credo vada mai sottovalutato quando si progettano corsi on line: il mondo reale non è fatto solo di linee dedicate ad alta velocità che consentono realizzazioni sì molto sofisticate ma spesso difficilmente fruibili dall’utente finale comune.
    2. Accanto al modulo principale abbiamo costruito una serie di moduli aggiuntivi che hanno lo scopo precipuo di consentire approfondimenti e allagamenti dei contenuti del corso così come la costruzione di una "cultura del corso" che lo renda uno strumento vivo, la base di tutto questo sta nell’interattività spinta e nel collegamento stretto e dialettico tra docenti e tutors, esseri umani che usano la virtualità del Cyberspazio per cominicare tra loro e per scambiarsi informazioni. Vediamo in dettaglio i moduli previsti:
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    • La prima opzione consente di "Scrivere al Tutor" in realtà il discente in maniera trasparente invia il suo messaggio ad una mailing list a cui sono iscritti i gestori del corso che nel nostro progetto didattico sono divisi in due categorie: "juniors" che in numero proporzionale al numero degli iscritti gestiscono l’interazione con i discenti e "seniors", tipicamente i responsabili scientifici del corso dal punto di vista contenutistico che rappresentano il supporto culturale per i colleghi meno esperti nel caso in cui i quesiti posti dai discenti risultassero troppo complessi per le conoscenze degli "juniors".
    • La seconda opzione offre la possibilità ai discenti (e ai tutors se fosse il caso) di interagire tra loro in uno spazio di chat via web , una sorta di luogo informale in cui scambiarsi opinioni un po’ come accade nella pausa caffè durante i corsi residenziali
    • La terza opzione consente di accedere allo spazio del "FORUM", dove i discenti possono immettere tramite una Form il loro messaggio i Docenti-Tutors e altri discenti possono a loro volta intervenire creando dei treads specifici che si possono sviluppare nel tempo, a differenza della Chat nel Forum non è necessaria la presenza contemporanea delle persone per consentire l’interazione reciproca in quanto i messaggi vengono dinamicamente pubblicati sul web e lì restano consentendo una consultazione diacronicamente variabile. Nella versione implementata è prevista un’unica "stanza" ma il sistema consente, ove si preferisca tale soluzione, la creazione di più "stanze" dedicate a singoli argomenti ( per esempio casi clinici, domande di chiarimento etc etc) o la creazione di "stanze moderate" ovvero in cui i messaggi prima di arrivare sul web debbono venire approvati da un responsabile dello staff di gestione.
      diapositiva Va sottolineato il fatto come attraverso il FORUM si possa costruire una vera "cultura del corso" in cui i saperi e le competenze e le esperienze possono interagire e lasciare traccia in forma di documenti costruiti in maniera collaborativi, favorendo al tempo stesso lo sviluppo di uno spirito comunitario tra i membri del gruppo. Dal FORUM inoltre è possibile trarre FAQ che troveranno posto in uno spazio apposito in una logica in cui il corso dinamicamente ed interattivamente cresce e si adatta alle esigenze che via via sorgono.
    • La quarta opzione consente di accedere alle "AUDIOCONFERENZE INTERATTIVE": ad un orario prefissato i discenti possono accedere ad uno spazio web suddiviso in tre parti nella prima si trova una consolle di comando REAL AUDIO Ò con cui è possibile ascoltare la conferenza, nella seconda vi è una form di input per attivare lo spazio Chat presente nella terza finestra, in questa maniera è possibile interagire con il conferenziere in maniera semplice efficace e soprattutto con poco dispendio di banda.
      diapositivaNella nostra esperienza questi momenti di interazione sono stati quelli più apprezzati dagli allievi che per altro se non potessero partecipare all’evento nell’orario della sua messa in onda potranno poi seguirlo recuperando il file audio dalla Biblioteca — Archivio che il sistema genera automaticamente alla fine di ogni Conferenza. Sarebbe ovviamente possibile realizzare VIDEO CONFERENZE ma non abbiamo ritenuto opportuno attivare questa opozione in quanto la ritenevamo non eseenziale e foriera solo di uan peggiore qualità dal lato del ricevente. Vale la pena sottolineare che la tecnologia usata consente al conferenziere di realizzare il suo intervento direttamente dal proprio PC con l’unica limitazione di disporre, come collegamento al Server del corso, di almeno una linea ISDN.
    • La quinta opzione prevede la disponibilità di contenuti culturali ulteriori su cui non verranno poste domande ma che consentono ai discenti degli approfondimenti liberi sulle tematiche del corso (in questo caso si tratta delle schede tecniche degli psicofarmaci in commercio in Italia)

 

Nell’insieme possiamo dire che l’obiettivo che ci siamo posti nella costruzione di questo ambiente didattico è stato quello di creare un "luogo" che il più possibile si assomigliasse ad una scuola vera in cui il vero valore aggiunto fosse rappresentato dalla interazione tra gli attori in gioco in una logica "ecologica" in cui il risultato fosse un "ecosistema" in grado di generare formazione e evolvere nel tempo costruendo un progetto di vera formazione permanente in cui fosse logico tornare anche dopo il conseguimento dei crediti Formativi.

Avviandomi alla conclusione vorrei sottolineare come il progetto proposto alla vostra attenzione si configuri dal punto di vista tecnologico come un sistema aperto all’evoluzione che la tecnologia ci consentirà, sia per quanto riguarda l’implementazione di altre funzioni (sempre nell’ottica si intende di soddisfare primariamente le esigenze della didattica senza che nulla cada nella fascinazione del gadget tecnologico se questo non ha un preciso senso dal punto di vista del miglioramento delle qualità formative del sistema) sia per quanto rigurda l’integrazione futura con Mobile devices che consentano di portare la Formazione Permanente con noi in una logica in cui il luogo formativo si allarghi fino a divenire anche strumento di consulenza e supporto alle decisioni da prendere sul campo di lavoro.

Concludo mettendo in evidenza due significative criticità che non possono essere sottaciute:

  1. L’anello "debole" della catena ( ma questo vale in generale per la Formazione) è rappresentato dall’elemento umano ovvero da una parte occorre che i Tutors siano particolarmente attenti all’interazione con gli allievi e come tali specificamente formati all’uso delle tecnologie di rete, dall’altra occorre che tale preparazione sia particolarmente volta a favorire la partecipazione attiva dei discenti ( che non è un fenomeno automatico) condizione essenziale perché il sistema garantisca una vera formazione professionale ad alto livello e non si riduca ad una semplice macchina emettitrice di crediti formativi.
  2. La qualità dei contenuti è un elemento fondamentale ed in questo esiste nel campo della CME un ruolo decisivo e strategico delle società scientifiche quali garanti e certificatici della validità di ciò che viene proposto nei corsi di formazione permanente.

 

Io credo che la CME on line sia una grande occasione da sfruttare non solo a livello nazionale ma anche a livello sopranazionale dove progetti di formazione a distanza potrebbero giovevolmente essere attivati, consentendo un aggiornamento a costi contenuti anche in Regioni della Terra particolarmente svantaggiate dal punto di vista economico. Il Digital Divide esiste ma a volte la tecnologia potrebbe unire ed essere di grande aiuto ed in questo, almeno nel campo della psichiatria, credo che grandi organizzazioni come la WPA dovranno e potranno giocare un ruolo centrale dal punto di vista della proposta di soluzioni avanzate e di qualità didattica ineccepibile.


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