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ART. 17 -  CENTRO SALUTE MENTALE (CSM)

1. Oltre alle attività  ricomprese  dal comma "a" al comma "f" del punto 6  del precedente articolo, il Centro di Salute Mentale (CSM), svolge le  funzioni elencate nei successivi punti del presente articolo. 

2.  Analisi della domanda d'intervento - L'accesso alle varie prestazioni fornite dal CSM, può avvenire su richiesta diretta del cittadino o su invio  da parte di altra figura sanitaria (medico di base, specialista etc..). In ogni caso, deve essere prevista una prima fase di accoglimento finalizzata alla decodifica della richiesta, alla individuazione dei bisogni, alla predisposizione del piano d'intervento, all'attivazione delle altre e diverse  istanze, anche non sanitarie, il cui intervento si manifesta rilevante ai fini della soluzione della problematica individuata. E' opportuno che  questa prima fase di accoglienza e decodifica dei bisogni, venga attuata da apposite equipés, formate da due o più diverse figure professionali, in appositi e confortevoli spazi. Sono da prevedersi risposte diversificate alle diverse esigenze espresse: dall'intervento farmacologico o psicoterapeutico, sino alla completa presa in carico dei pazienti con gravi disturbi psichiatrici. In tal caso verrà redatto uno specifico protocollo terapeutico che preveda anche un documento scritto  delle varie fasi d'intervento. 

3. Filtro della domanda di ricovero e controllo delle degenze in corso. Devono privilegiarsi in ogni circostanza interventi comportanti soluzioni non ospedaliere. Deve valutarsi la congruità delle proposte di ricovero in strutture ospedaliere pubbliche o private, con quota di spesa a carico del SSN, tanto  in fase di prima proposta, quanto in caso di eventuale  prosieguo.  Devono predisporsi ed attuarsi regolari controlli  sulle degenze in corso, al duplice fine di mantenere adeguati livelli di continuità terapeutica, e di evitare eventuali protrazioni non necessarie. Il responsabile della U.O.S.M. collabora con la direzione del DSM., al controllo di tutti gli atti, anche amministrativi, che concorrono alla spesa per il  ricovero. 

4. Rapporti terapeutici con nuclei familiari e gruppi. Devono essere previste  specifiche forme di intervento dirette a nuclei familiari od a gruppi individuati come omogenei, al fine di contribuire alla tutela della salute mentale di uno o più dei loro componenti. I familiari sono incoraggiati a prendere parte attiva nel trattamento dei pazienti. Ad es. nel riconoscimento dei segni precoci di crisi e nella partecipazione dei programmi riabilitativi dei pazienti psicotici. Il personale delle UU.OO.S.M., deve essere disponibile a discutere i dubbi e le ansie dei familiari sul trattamento e sulle conseguenze della malattia mentale in questione. Il Servizio attua interventi, anche domiciliari, per migliorare le capacità relazionali e di fronteggiamento (coping) delle esperienze psicotiche stressanti e delle correlate reazioni emotive dei familiari, ben consapevole dell'importanza della collaborazione delle figure parentali nel successo dell'intervento terapeutico. 

5. Informazione ed educazione sanitaria. In accordo con la strategia, gli obiettivi e le priorità stabilite dal D.S.M., nelle UU.OO.S.M., vengono svolte attività di informazione ed educazione sanitaria anche su tematiche specifiche, rivolta alla popolazione, anche per aggregazioni omogenee, ai medici di base, ad Enti ed istituzioni sul territorio. Esse devono essere finalizzate alla prevenzione del disagio psichico ed alla promozione della salute mentale. 

6. Attività di informazionee di istruzione delle procedure assicurative e previdenziali. Vengono attuate quando appaiono rilevanti per il mantenimento ed il ristabilimento di adeguati livelli di salute mentale dell'utenza, anche con diretta attivazione delle altre  istanze, non solo sanitarie, il cui intervento si manifesta rilevante ai fini della problematica individuata. Viene riconosciuta l'importanzadi tale intervento che, assicurando un'autonomia anche economica quantopiù ampia possibile, concorre ad abbassare una situazione di stress nel paziente e nei familiari. 

7. Attività di consulenza sulle tematiche di Salute mentale correlate alle procedure di medicina legale. Deve essere prestata tanto nei confronti di altre UOSM della ASL, quanto in favore di singoli utenti che ne abbiano necessità. 

8. Attivazione  dei flussi informativi. E' finalizzata all'acquisizione di dati  ed alla codifica di parametri sulla qualità delle prestazioni, sugli standard terapeutici, sui loro costi e benefici  e sulla validità delle metodologie di lavoro. Tale attività viene svolta in aderenza alle uniformi direttive adottate dal DSM. 

9. Attività socio-assistenziali. Eventualmente delegate dagli EE.LL. alla ASL, mediante atto d'intesa, anche  allo scopo di snellire le procedure di assegnazione  di sussidi a pazienti psicotici in grave situazione di disagio economico. 

10. Rapporticon gli utenti di pertinenza territoriale sottoposti a misura di sicurezza psichiatrica. Devono essere realizzati anche in relazione alle misure disicurezza applicate in via provvisoria, quale che sia la sede di sua esecuzione. Nell'ambito di tali rapporti il CSM deve stabilire adeguati contatti tanto con l'utente, quanto con gli istituti, i servizi giudiziari e le Autorità giudiziarie competenti. L'intervento deve essere finalizzato al reinserimento dell'utente nel tessuto sociale, predisponendo apposito programma che preveda l'utilizzo delle necessarie risorse, anche mediante attivazione di altro ente o istituzione preposta. 

11.  Rapporti con gli utenti di pertinenza territoriale detenuti od internati in strutture penitenziarie non psichiatriche. Devono essere attuati e finalizzati come detto al commache precede, per quanto attiene alle problematiche di salute mentale. Per gli adempimenti previsti dal presente comma, nonché da quello precedente, deve prevedersi da parte della ASL la possibilità di spostamento degli operatori anche al di fuori del territorio di pertinenza, nelle forme di legge. 

12. Consulenza ai presidi ospedalieri. L'UOSM assicura, su richiesta, la consulenza per i degenti nei presidi ospedalieri. Nei presidi ospedalieri sede di SPDC la detta consulenza è assicurata  dal personale di tale servizio. 

13.  Psichiatria di collegamento (liaison). Gli operatori  della U.O.S.M.,  attivano stretti rapporti di collaborazione  con gli operatori sanitari  di altre branche specialistiche o di medicina generale, con finalità educativa e formativa, per fornire nozioni di base ed indicazioni per una corretta gestione di pazienti che presentano, associati a problemi organici, disturbi psichiatrici, sia come conseguenza o iniziale manifestazione di danno organico (alcolismo, demenza,  ansia reattiva ad interventi chirurgici etc.), sia come espressività somatica (disturbi somatoformi etc.). L'attività di liason, inoltre,  si pone l'obiettivo di ridurre il burn-out di operatori che agiscono in reparti ad elevato stress (tossicologia, pronto soccorso, oncologia etc.).


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