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POSSIBILE RUOLO DELL'OSSITOCINA NELL'ETIOPATOGENESI DEL DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO

D. Marazziti, A. Gemignani, A. Milanfranchi, C. Pfanner, S. Presta, G.B.Cassano

Istituto di Psichiatria, Università degli Studi di Pisa

CARATTERISTICHE BIOCHIMICHE DELL'OSSITOCINA
NEUROANATOMIA E NEUROFISIOLOGIA
EFFETTI COMPORTAMENTALI DELLA SOMMINISTRAZIONE CENTRALE DI OSSITOCINA
COINVOLGIMENTO DELL'OSSITOCINA NELLA PATOGENESI DI ALCUNI SOTTOTIPI DI DOC
CORRELAZIONE TRA SOTTOTIPI DI DOC E LIVELLI CENTRALI DI OT
BIBLIOGRAFIA

EFFETTI COMPORTAMENTALI DELLA SOMMINISTRAZIONE CENTRALE DI OSSITOCINA

De Wied e coll. (1993) sono stati i primi a sottolineare gli effetti dell'OT sulle funzioni mnesiche. Altri autori hanno sottolineato il ruolo dell'OT nei comportamenti di igiene personale (Spruijt e coll., 1992). Più di recente ci si è rivolti allo studio del ruolo dell'OT nel mediare i comportamenti sessuali (Carter, 1992) e materni (Insel, 1992a, 1992b; Pedersen e coll., 1992). Esiste al riguardo un'ampia ma controversa letteratura. Gran parte delle discrepanze osservate sono verosimilmente da ascrivere a differenze nel dosaggio, nel tipo di somministrazione, nella scelta dell'agonista e dell'antagonista, nella specie indagata. Alcuni degli effetti sulla memoria, sull'aggressività, sulla sessualità presentano un andamento bimodale e dose-dipendente. Escludendo altre spiegazioni, come la produzione di metaboliti potenti ed altamente stabili dell'OT che siano in grado di penetrare rapidamente a livello del SNC, la somministrazione sistemica di OT non sembra essere un metodo efficiente per raggiungere i centri cerebrali per la presenza della barriera emato-encefalica (Cornford e coll., 1978) In alcune specie meno dello 0.003% dell'OT raggiunge il SNC (Mens e coll., 1983). L'emivita plasmatica particolarmente breve dell'OT (1-6 minuti) (Mens e coll., 1983) rende poco convincenti gli studi in cui l'OT è stata somministrata per via endovenosa, intraperitoneale o endonasale.

Aspetti cognitivi

L'OT è stata chiamata il neuropeptide "amnesico" a causa della sua capacità di interferire con i processi di fissazione e rievocazione degli engrammi (Bohus e coll., 1987; Schulz e coll., 1976).

Un'analisi selettiva dei dati ottenuti in studi condotti su animali sembra indicare un effetto bimodale e area-dipendente dell'OT sulle prestazioni mnesiche. Mentre bassi dosaggi sembrano indebolire i processi di fissazione (De Wied e coll., 1993), dosi intermedie migliorano realmente le funzioni mnesiche. Questa relazione dose-risposta è ben nota nella ricerca sui neuropeptidi (Kovacs e coll., 1985). Sebbene le basi fisiologiche di tale risposta siano sconosciute, una possibile spiegazione può essere che gli effetti dell'OT sulle funzioni mnesiche successivamente all'iniezione intracerebrale varino in relazione all'area interessata (Tabella I). E' anche possibile che i metaboliti attivi dell'OT o l'AVP contribuiscano alla risposta bimodale (De Wied e coll., 1993). Va anche sottolineato che virtualmente tutti i dati concernenti i processi collegati alla memoria ed all'apprendimento sono stati ricavati da soggetti di sesso maschile e lasciano quindi in sospeso interrogativi riguardo alle possibili differenze tra soggetti di sesso diverso.

La proprietà amnesica ha indotto alcuni clinici ad utilizzare la somministrazione sistemica di OT nel trattamento del DOC nella speranza di assistere alla scomparsa dell'evitamento presente in questo disturbo (Ansseau e coll., 1987; Charles e coll., 1989; de Boer e Westenberg, 1992). I risultati di questi studi sono stati univoci nel senso che in alcuni pazienti si è assistito ad un lieve peggioramento della sintomatologia ossessiva (Salzberg e Swedo, 1992).

Goroming

La superficie corporea degli animali ha una struttura complessa che richiede attenzione e cura. Nella maggior parte delle specie il grooming si verifica in tre situazioni particolari: come reazione diretta a stimoli esterni o a contaminazione, come attività di "spostamento" in momenti di conflitti comportamentali o di come reazione ad una situazione immediata di attivazione, arousal o stress (Spruijt e coll., 1992). Il grooming può anche essere indotto farmacologicamente con la somministrazione di neuropeptidi quali l'AVP, l'OT, l'ormone adrenocorticotropo (ACTH) e quello corticotropico.

Gli effetti della somministrazione centrale di OT forniscono un'evidente dimostrazione di una relazione dose-risposta (van Wimersma Greidanus e coll., 1990). Il tipo di grooming legato all'attività dell'OT (sia nei maschi che nelle femmine) è peculiare ed interessa in particolar modo la testa e la regione anogenitale. Per quanto non siano stati condotti studi approfonditi sulla funzione strutturale, sembra che per determinare il grooming sia necessaria l'intera molecola dell'OT (Meisenberg e Simmons, 1983).

Cmoportamento di affiliazione

Pedersen e coll.(1992) e Insel e coll. (1992a; 1992b) hanno dimostrato l'importanza dell'OT e delle aree cerebrali implicate nell'innescare il comportamento materno. E' interessante notare come questo effetto sia sensibile alle modificazioni dell'ambiente esterno (solitamente l'effetto si osserva solo quando l'animale si trova in un nuovo ambiente), al tipo di sensibilità percettiva dell'animale (gli anosmici sembrano maggiormente predisposti a sviluppare comportamenti materni), e al suo assetto ormonale (è necessaria un'iniezione di steroidi per poter osservare la risposta) (Petersen e coll., 1992).

Dati su primati rivelano che gli effetti comportamentali dell'OT hanno un profilo bimodale: dosi medie determinano un decremento dell'istinto a riunirsi in gruppo, mentre alte dosi ne provocano un aumento (Insel e Winslow, 1991; Witt e coll., 1992).

Comportamenti sessuali e riproduttivi

Alcuni dei dati più singolari relativi agli effetti comportamentali bimodali dell'OT riguardano il suo ruolo nel comportamento sessuale (eccitamento e soddisfacimento) (Carmichael e coll., 1987; Murphy e coll., 1987, 1990).

Come suggerito da alcuni ricercatori (Carter, 1992), I'OT partecipa a diversi livelli nella risposta sessuale: piccoli quantitativi di OT potrebbero facilitare gli eventi precopulatori e attraverso un feed-back positivo stimolare il PVN a rilasciare di una maggiore quantità di OT. La successiva liberazione intermittente di OT può indurre risposte orgasmiche tramite l'attivazione dei centri limbici e vegetativi, seguite da un periodo refrattario. Le ipotesi di Carter relative all'impatto comportamentale dell'OT rilasciata durante l'attività sessuale, insieme ai lavori di Insel del 1992, suggeriscono che l'OT gioca un importante ruolo nello sviluppo del pair-bonding (accoppiamento) e nella formazione di relazioni monogame (Carter, 1992; Carter e coll., 1992; Insel e Shapiro, 1992). Sembrerebbe che questi effetti siano mediati dalla molecola integra di OT, così come l'apertura dei ponti disolfuro o la delezione della glicina C terminale sembra abolire questi effetti (Argiolas, 1992). Il parto e l'allattamento possono essere considerati comportamenti simili nei quali il rilascio pulsatile di OT conduce a eventi episodici (la nascita) o a condizioni di soddisfacimento (dopo l'allattamento) che faciliterebbero l'attaccamento sessuale.

Aggressività

Sebbene la somministrazione centrale di OT possa determinare nelle scimmie maschio dominanti un aumento dell'aggressività dose-dipendente, (Winslow e Insel, 1991), il ruolo del NP nella genesi di questo comportamento è ancora di difficile determinazione. E' tuttora da provare che il rilascio dell'OT sia implicato nell'aumento dei livelli di vigilanza che si verificano prima o durante un combattimento.


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