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POSSIBILE RUOLO DELL'OSSITOCINA NELL'ETIOPATOGENESI DEL DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO

D. Marazziti, A. Gemignani, A. Milanfranchi, C. Pfanner, S. Presta, G.B.Cassano

Istituto di Psichiatria, Università degli Studi di Pisa

CARATTERISTICHE BIOCHIMICHE DELL'OSSITOCINA
NEUROANATOMIA E NEUROFISIOLOGIA
EFFETTI COMPORTAMENTALI DELLA SOMMINISTRAZIONE CENTRALE DI OSSITOCINA
COINVOLGIMENTO DELL'OSSITOCINA NELLA PATOGENESI DI ALCUNI SOTTOTIPI DI DOC
CORRELAZIONE TRA SOTTOTIPI DI DOC E LIVELLI CENTRALI DI OT
BIBLIOGRAFIA

NEUROANATOMIA E NEUROFISIOLOGIA

L'OT è sintetizzata a livello dei neuroni magnicellulari contenuti nei nuclei ipotalamici sovraottico (SON) e paraventricolare (PVN) (Rhodes e coll., 1981a, 1981b) i cui assoni terminano nell'ipofisi posteriore e, se stimolati, rilasciano l'OT nel circolo periferico. Inoltre, l'OT sintetizzata dai neuroni paraventricolari parvicellulari può essere rilasciata direttamente nel liquor tramite i dendriti che raggiungono le pareti del terzo ventricolo (Dogterom e coll., 1977; Mens e coll., 1983; Perlow e coll., 1982). Studi su animali e reperti umani autoptici hanno dimostrato che i neuroni paraventricolari contenenti l'OT proiettano alle aree limbiche (amigdala, nucleo basale della stria terminale (NBST), setto laterale, alcune porzioni ippocampali) ed ai centri mesencefalici, troncoencefalici e spinali (Buijs, 1978; de Vries e Buijs, 1983; Fliers e coll., 1986; Sofroniew e Weindl, 1981; Swanson e Kuypers, 1980, Wagner e Clements, 1993). In alcune specie sembra che anche neuroni extraipotalamici potrebbero essere in grado di sintetizzare OT, principalmente quelli di alcune aree limbiche, come il NBST (Kendrick e Keverne, 1992).

Sebbene a livello paraventricolare non siano stati localizzati recettori per l'OT, tramite tecniche di ibridazione in situ è stato possibile individuarvi l'mRNA per tali recettori (Yoshimura e coll., 1993). In certe condizioni fisiologiche l'OT esercita un effetto eccitatorio auto-stimolante sul proprio rilascio (Kawarabayashi e coll., 1993; Kuriyama e coll., 1993; Moos e coll., 1984; Yamashita e coll., 1987). Nel soma dei neuroni contenenti OT, durante il periodo del parto e dell'allattamento e forse anche durante altri periodi di aumentata richiesta di OT (vedi oltre), si assiste ad una serie di modificazioni strutturali: aumentano le zone di contatto tra le membrane dei corpi cellulari adiacenti (Hatton e Tweedle, 1982; Montagnese e coll., 1987; Theodosis e Poulain, 1984), si verifica ammazzettamento dei dendriti (Perlmutter e coll., 1984), si formano nuovi contatti sinaptici multipli sia a livello somatico che dendritico (Hatton e Tweedle, 1982; Modney e Hatton, 1989; Tweedle e Hatton, 1984) ed aumentano i contatti tra le cellule contenenti OT (Hatton e coll., 1987; Yang e Hatton, 1987). Queste modificazioni potrebbero contribuire direttamente ad una scarica neuronale sincrona (Freund-Mercier e Richard, 1984). Probabilmente anche sostanze di natura steroidea potrebbero contribuire alle importanti modificazioni strutturali e funzionali rilevabili durante il parto e l'allattamento (Fahrbach e coll., 1984a, 1984b; Pedersen e coll., 1982; Pedersen e Prange, 1979; Schumacher e coll., 1990).

Il rilascio centrale dell'OT sembra indipendente da quello che si realizza nella neuroipofisi ed i livelli plasmatici di OT, rilevati in risposta ad un dato stimolo, potrebbero perciò non risultare correlati allo stimolo in questione (Amico e coll., 1990; Jones e Robinson, 1982; Kendrick e coll., 1986; Perlow e coll., 1982). Ad esempio, la somministrazione di apomorfina, agonista dopaminergico, è in grado di incrementare rapidamente, in modo dose-dipendente, i livelli plasmatici di OT sia nei ratti (Melis e coll., 1990) che nei primati non umani (Cameron e coll., 1992); l'apomorfina non ha mostrato effetti sulla concentrazione di OT a livello settale, mentre diminuisce la concentrazione di OT a livello ipotalamico (Melis e coll., 1990).

I neuroni paraventricolari contenenti OT sono assai sensibili agli effetti inibitori degli oppioidi e agli effetti eccitatori degli antagonisti per questi composti mediati dai recettori µ e k (Clarke e coll., 1979; Russell e coll., 1988; Bicknell e coll., 1988; Coombes e coll., 1991; Summy-Long e coll., 1984). I neuroni paraventricolari e sovraottici contenenti OT risultano sensibili anche all'azione eccitatoria mediata dalle vie serotonergiche provenienti dal rafe mediale e dorsale e dalle vie noradrenergiche provenienti dal locus coeruleus (Swanson e Sawchenko, 1983; van de Kar, 1991).

Rceettori per l'OT

Studi su animali sembrano mostrare che, con il progredire dello sviluppo, il numero e distribuzione dei recettori per l'OT subiscono drastici cambiamenti (Shapiro e Insel, 1989; Tribollet e coll., 1991). I periodi critici comprendono la svezzamento e la pubertà. Durante l'infanzia, le aree a più alta densità recettoriale risultano essere la corteccia del cingolo, il subicolo dorsale, il setto laterale e la sostanza gelatinosa del midollo spinale. Invece nell'animale adulto, le aree a più alta densità risultano la porzione ventrale del pallido, il subicolo dorsale, l'ipotalamo, con concentrazioni lievemente inferiori nel NBST e il nucleo centrale dell'amigdala (de Kloet e coll., 1985; Elands e coll., 1988; Freund-Mercier e coll., 1987). E' interessante notare che l'animale adulto non sembra presentare siti di legame a livello della corteccia del cingolo (Shapiro e Insel, 1989; Tribollet e coll., 1992). I fattori che nel corso dello sviluppo influenzano queste modificazioni non sono noti.

Numerosi steroidi gonadici tra cui il 1 7b-estradiolo, il progesterone ed il testosterone sembrano influenzare il legame dell'OT a specifiche aree cerebrali (Insel e coll., in stampa; Johnson e coll., 1989; Schumacher e coll., 1990; Tribollet e coll., 1990) ed, in effetti, il legame dell'OT aumenta selettivamente a livello del nucleo ipotalamico ventromediale durante l'estro (Insel, 1992a, 1992b) ed a livello del NBST durante il parto (Insel, 1992a, 1992b). Nonostante queste osservazioni, non sono state segnalate differenze significative correlate al sesso per quanto concerne il legame ad alta affinità dell'OT (Tribollet e coll., 1990).

In dodici cervelli umani di età compresa tra i 40 e gli 81 anni è stata osservata un'alta densità di siti recettoriali per l'OT a livello del nucleo basale di Meynert, del nucleo del contorno verticale della banda diagonale del Broca, della porzione ventrale del nucleo del setto laterale e delle aree adiacenti del NBST, delle aree anteriore e posteriore dell'ipotalamo, della pars compacta della sostanza nera, della sostanza gelatinosa del nucleo caudale del trigemino e del corno posteriore della porzione rostrale del midollo spinale (Loup e coll., 1989, 1991). Minore e più irregolare densità è stata invece osservata a livello del globus pallidus e della sua propaggine ventrale, sottocommissurale (Loup e coll., 1991). Contrariamente a quanto osservato negli animali, il legame a livello della pars compacta della sostanza nera, da dove originano le proiezioni di natura dopaminergica dirette al nucleo caudato, al putamen ed al globus pallidus, viene riportato in tutti i cervelli esaminati, senza differenze legate al sesso.


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