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PSICOFARMACI E GUIDA - REVIEW

G.P. Guaraldi*, D. Bonetti**, I. Galliani**, G. Gibertoni***, M. Venuta*

Il presente lavoro è attribuibile in parti uguali agli autori

* Cl. Psich., Università di Modena

** Istit. Med. Legale, Univ. di Modena

*** AUSL Modena; collab. Clin. Psich., Univ. di Modena.

 

 

 

 

INTRODUZIONE

Problematiche metodologiche

METODI DI RICERCA

Benzodiazepine

Neurolettici

Antidepressivi

CONCLUSIONI

BIBLIOGRAFIA

 

 

 

Introduzione

Non vi è dubbio che durante gli ultimi trenta anni gli psicofarmaci abbiano assunto una crescente importanza nella vita quotidiana di milioni di individui.

Per quanto riguarda la popolazione generale pochi dati sono sufficienti a documentare le linee di tendenza; negli Stati Uniti (1984) gli psicofarmaci hanno rappresentato l'11% del totale delle prescrizioni, costituendo la terza classe di farmaci dopo quelli cardiovascolari (14%) e gli antibiotici (13%). In Italia dal 1975 al 1984 le vendite di benzodiazepine (BDZ) sono aumentate dell'80%, quelle degli antidepressivi (AD) del 119%, e quelle dei neurolettici (NL) del 29%.

La correlazione tra uso di psicofarmaci, guida ed incidenti stradali è un problema di grande importanza clinica e di estrema rilevanza sociale.

All'interno della popolazione psichiatrica da una rassegna di trenta studi pubblicati tra il 1970 ed il 1991 risultava che gli psicofarmaci più prescritti sono i NL (65% dei pazienti studiati), seguiti dalle BDZ (29%) e dagli AD (16%); inoltre il 54% era in politerapia ed il 16% non utilizzava psicofarmaci (4).

Già tempo fa furono effettuati vari studi per valutare gli effetti sulle performances, sulle funzioni cognitive e sul comportamento umano di alcune sostanze: uno tra questi (2) si avvalse di 6037 analisi tossicologiche su tessuti e liquidi organici di soggetti deceduti per morte traumatica (in particolare ci interessano, naturalmente quelle da incidenti stradali). L'intento era di valutare quale fosse la potenziale incidenza nelle dinamiche relative ai vari tipi di morte delle varie sostanze riscontrate tra cui etanolo, ipnotici, tranquillanti e sedativi (benzodiazepine, fenotiazine, antidepressivi). I risultati indicavano una percentuale molto alta di riscontro di alcool (presente tra il 20% ed il 38% dei guidatori) e relativamente più bassa, ma comunque maggiore di altre sostanze (narcotici, analgesici, monossido di carbonio), di psicofarmaci (tra l'1% ed il 5,58%).

Ciò fece concludere ai ricercatori che gli effetti di sonnolenza e di rallentamento dei riflessi incida sulle performances di guida. In ogni caso nessuna sostanza è stata trovata tra il 39% ed il 64% dei casi di incidente mortale.

In letteratura sono riscontrabili moltissimi lavori sull'incidenza dell'uso di alcool negli incidenti stradali valutabile tra il 24% e il 54% dei soggetti coinvolti in incidenti mortali (16). Altri studi riferiscono di percentuali tra il 25% e il 35% per gli incidenti con feriti e tra il 40% e il 55% per scontri fatali (37).

Invece, fino a poco tempo fa, erano disponibili meno dati riguardanti l'uso degli psicofarmaci che sono usati da molti conducenti. In generale sembra, comunque, che l'uso di farmaci sia inversamente correlato alla frequenza di guida, mentre il consumo di alcool aumenta in maniera direttamente proporzionale ai chilometri percorsi (24).


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