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PSICOPATOLOGIA CLINICA DI UN'ESPERIENZA MANIACALE

Maria Teresa Ferla, Chiara Guglielmetti

Servizio di Psichiatria dell'Azienda Ospedaliera "Maggiore della Carità", Novara

(Il lavoro si deve ai due autori in parti uguali)

 

 

 

Premessa psicopatologica

Retroscena

La storia

La sua famiglia

Temperamento e personalità premorbosa

La storia clinica

Atto secondo

Discussione

Bibliografia

Atto secondo

Passa il tempo e dopo un anno ritroviamo Eleonora ricoverata di nuovo nel nostro Reparto, anche questa volta in stato di eccitamento maniacale.

Anche questo è un ricovero avvenuto nella notte di una domenica che non è sfociato questa volta in TSO solo perché giunta in Pronto Soccorso, accompagnata dai vigili intervenuti per le sue bizzarie comportamentali, ha riconosciuto il collega che lavora in Reparto e ha accettato ben volentieri di tornare a salutare "il suo Reparto".

Il giorno dopo la incontriamo e ci stupisce per la capacità di descrizione del suo disturbo ipertimico; così scriviamo: "Nettamente più ricomposta rispetto a ieri; ci racconta che dopo le ultime dimissioni è stata bene fino allo scorso gennaio (ora siamo a ottobre): In quel periodo è morta mia nonna e ho avuto una bella caduta dell'umore durata fino alla fine di febbraio... poi mi sono ripresa... Sono stata bene poi: non ho mai perso un giorno di scuola... È da 15, 20 giorni che ho incominciato ad essere un po' sopra le righe; lo stato d'animo è salito, si è eccitato. Sabato ho fatto una prova di teatro e poi sono andata a cena con il mio fidanzato.

Tornata a casa mi sono accorta di aver perso il portafoglio; abbiamo telefonato al ristorante ed era la, ma già mi ero inquietata, ero andata in ansia...

Anche l'altra volta tutto era cominciato perché avevo perso le chiavi della macchina, si ricorda? Domenica poi è stato un crescendo: quando il mio fidanzato è partito per andare al lavoro, pensando alle prove di recitazione, ho cominciato ad aprire l'armadio e a provare tutti i vestiti, a mettermi le cose più strane, a provare un po' di travestimenti teatrali... e poi la musica: avevo la radio accesa e ho cominciato come a essere guidata dalla radio.

Tutto ha incominciato a trasformarsi: la realtà era sempre la stessa ma, dagli impulsi che sentivo dentro di me e dagli impulsi che mi venivano dalla radio, mi sembrava di diventare diversa: erano i miei pensieri sulla realtà che cambiavano.

Le cose si riempivano di significati: ogni cosa aveva un significato. Seguendo la radio mi sono sentita come in un vortice, come Alice nel paese della meraviglie: seguivo le indicazioni come se ci fosse una caccia al tesoro dettata dalla radio per me.

La realtà è diventata un grande gioco: poi sono arrivati i Vigili perché facevo delle stranezze, del tipo suonare i campanelli delle abitazioni (erano le 3 di notte), parlavo a voce alta ... Sono stati molto gentili i vigili... arrivata al Pronto Soccorso ho riconosciuto il suo collega e sono arrivata qui...

Le chiediamo se si sia mai fatta seguire da qualcuno e risponde di aver iniziato una psicoterapia di sostegno dalla quale però non si sente molto aiutata.

Trattandosi di una recidiva di episodio ipertimico, essendosi presentata anche una fase depressiva non trattata, e ritrovandosi di nuovo ricoverata, sembra ora più disposta ad affrontare seriamente il suo disturbo.

Ritentiamo di spiegarle e di convincerla che è possibile fare un trattamento anche preventivo se accetta di essere curata con regolarità e attenzione.

La proposta della terapia con sali di Litio è certo impegnativa, sia per il tempo richiesto di almeno due anni, sia perché una come Eleonora non offre molta affidabilità nell'assunzione regolare dei farmaci e nella continuità dei controlli ma, visto l'approfondimento del legame e della fiducia reciproca, la proposta ci pare fattibile.

Eleonora pare anche rassicurata da un trattamento preventivo e non solo sintomatico come è quello con i sali di Litio ai quali spieghiamo che va aggiunto nelle fasi di oscillazione timica a volte (in fase ipertimica) un sedativo o ansiolitico, a volte (in fase depressiva), se necessario, un antidepressivo. Anche l'effettuazione di tutti gli esami necessari per la terapia stabilizzatrice dell'umore può aiutarla nella crescita della sensibilità alla cura di sé e del proprio corpo in maniera adeguata: potrebbe così controllare e affrontare la causa della sua anemia, regolarizzare i suoi ritmi di vita e cercare forse anche un ordine e un equilibrio che tanto le paiono impossibili.

Gil esami ematochimici, la funzionalità renale, tiroidea, cardiaca sono nella norma: non ci sono controindicazioni alla terapia, che iniziamo con 600mg/die.

Dopo la prima litiemia (dopo 1 settimana), risultata (0,2) al di sotto del range terapeutico (0,4-0,6mEq/l), aggiungiamo altri 300mg, ai quali associamo 3mg di aloperidolo e 2,5mg di lorazepam la sera.

Viene dimessa dopo 15 giorni in discrete condizioni.

Nei mesi successivi il quadro si stabilizza: Eleonora ora viene con regolarità ai controlli e presenta una buona ripresa sia sul piano clinico che su quello sociale godendo della stima sia dei colleghi di scuola che del suo contesto affettivo per il quale Eleonora si è un po' bizzarra ma forse questa è la sua ricchezza e originalità.



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