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CRITERI PSICOPATOLOGICI E CLINICI NELLA DIAGNOSI DI SCHIZOFRENIA

Eugenio Borgna, M.T.Ferla, Chiara Guglielmetti

(Servizio di Psichiatria, Azienda Ospedaliera "Maggiore della Carità", Novara)

 

 

Premessa

La psicopatologia non è clinica

L'orizzonte di conoscenze della psichiatria clinica

L'orizzonte di conoscenze della psicopatologia

La conclusione

Bibliografia

 

 

 

Premessa

Definizioni come queste: tipico e atipico nel contesto della schizofrenia, sono (sottintendono) modelli conciliabili fra loro, o inconciliabili e incompatibili? E ancora: psicopatologia e clinica sono categorie interscambiabili, o qualcosa le distingue e le separa radicalmente?

Non sono domande oziose, o sofisticate, queste, ma sono domande decisive ed essenziali in ordine alla concettualizzazione della schizofrenia e alla ricerca delle sue (possibili) fondazioni e delle sue (diverse) strategie terapeutiche.

Ovviamente, quando ci si confronta con problemi complessi e brucianti, la tentazione è anche quella di annacquare le differenze (le distinzioni), facendo di ogni erba un fascio, o ricorrendo al solito refrain della integrazione dei modelli: cosa che è non di rado importante, ma che può sconfinare nella inerzia e nella passività.

Come è possibile rispondere alle domande che ci siamo posti? Temiamo che non si possa non scegliere fra l'essere clinici e l'essere psicopatologi; o, meglio, il problema è questo: si deve essere consapevoli del fatto che, in psichiatria, il metodo conoscitivo, che presiede alla clinica, è diverso da quello che sta a fondamento della psicopatologia. Sicché, è possibile passare da un piano all'altro: ma nella consapevolezza della distinzione dei piani conoscitivi.

La clinica coglie, le macromolecole di una sintomatologia psicotica o neurotica; la psicopatologia coglie invece le micromolecole delle fenomenologie psicotica o neurotica. La clinica, in psichiatria, si serve dello sguardo freddo e distanziante delle scienze naturali, della medicina che ne fa parte; la psicopatologia si serve, invece, della immedesimazione e della introspezione che sono emblematici strumenti conoscitivi delle scienze umane. Già in questa contrapposizione si delinea, del resto, la natura dilemmatica della psichiatria: il suo volto di Giano: il suo essere scienza naturale e il suo essere scienza umana; il suo scivolare dall'una all'altra: nel cambiamento del suo oggetto (1,2).



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