logo pagina
logo pagina
logo pagina
logo pagina
logo pagina
logo pagina
logo pagina
logo pagina
logo pagina

spazio bianco

ATTUALITA’ NELLA TERAPIA

DEL DISTURBO DA USO DI ALCOL

Fulvio Fantozzi

Dirigente Medico di Farmacologia e Tossicologia Clinica - SERT di Sassuolo, Azienda USL di Modena

mailto : sertsassuolo@ausl.mo.it

 

Relazione presentata al Convegno psichiatrico "Nuovi disagi, nuove risposte",

tenutosi a Modena il 30 novembre 2001 in occasione dei 50 anni di attività dell’Ospedale accreditato "Villa Rosa".

Riassunto

Sostenuta, in premessa, l’importanza della diagnosi accurata e multidimensionale dei Disturbi da Uso di Alcol anche in ossequio al principio metodologico dell’abbinare il trattamento più adeguato al peculiare tipo di disturbo da alcol presentato da una determinata persona (M.A.T.C.H.: Matching Addiction Treatment to Client Heterogeneity), l’Autore colloca l’intervento farmacologico all’interno di una più ampia strategia di prevenzione della ricaduta, richiamando la relativa, fondamentale teorizzazione di Marlatt & Gordon (1985) ed indicando i punti del processo di ricaduta sui quali i farmaci possono espletare l’atteso effetto benefico a seconda del loro peculiare meccanismo di azione, in particolare immediatamente a monte (adversivanti) e a valle (modulatori della ricompensa) dell’Effetto di Violazione dell’Astinenza (A.V.E.). Sulla base di recenti revisioni critiche della letteratura alcologica mondiale, ma anche dell’esperienza clinica italiana, riconosce come farmaci efficaci sul campo e globalmente sicuri Disulfiram, GHB e Naltrexone (NTX), a patto che essi siano utilizzati in un contesto specialistico e soprattutto multidisciplinare. Conviene che dei predetti tre farmaci è il NTX, a tutt’oggi, quello più corroborato da prove di efficacia clinica e di safety. Distingue, a proposito del trattamento del Disturbo da Uso di Alcol con Naltrexone, due approcci principali: il primo, fortemente innovativo, è orientato non all’astinenza, ma al Bere Controllato; il secondo, più "canonico", è conforme a recenti linee guida statunitensi ed è finalizzato alla sobrietà, prevedendo il Bere Controllato come mero ed eventuale obiettivo clinico intermedio del processo di cura. L’Autore invita i medici alcologi a studiare ed impiegare "laicamente" questo secondo approccio, al momento l’unico realisticamente utilizzabile nel nostro Paese, e a considerare il Naltrexone quale valido strumento di cura, aggiuntivo e non alternativo rispetto a quelli tradizionali.

Abstract

After having focused his attention over the basic issue of the keen and multidimensional diagnosis of alcohol dependence and over the M.A.T.C.H. clinical approach to this disease, the Author considers the pharmacotherapy of alcohol dependence as a part of a complex strategy, according to Marlatt and Gordon’s theory (1985), which can be very useful to prevent a relapse. He indicates the specific steps which adversivant and reward modulating drugs play act on, working as an enhancement of copying skills ; he recognizes Disulfiram, Gamma-hydroxybutyric acid (GHB) and Naltrexone (NTX) as the three underpinnings in the field of alcohol dependence pharmacotherapy. Indeed, a great amount of data support this statement, these data coming both from literature and from clinical experience all over the world ; but these three drugs must be used, he underscores, within an articulated, multidisciplinary, clinical set. Naltrexone seems currently holding the ground, because it has got more scientific and clinical evidence of efficacy than disulfiram and GHB.

A distinction is made between two different approaches about the clinical use of NTX in the care of alcoholics: the first one is standing on Italian alcohology main line and considers abstinence as the aim of treatment; the second one (just as a real alcohological "new wave"!) points on the reduction of alcohol intake and on the improvement of alcoholics’ quality of life as the main clinical goal, regardless of abstinence.

Finally, the Author suggests that medical alcohologists should be involved with the experimentation of the second NTX — approach as an adjunct (instead of a replacement!) to the traditional therapy of alcohol dependence, being careful to keep free from prejudice and avoiding the departure from the alcoholic patient treatment guidelines.

 

 

 

In Personalità/Dipendenze, Vol. 8, Fascicolo I, giugno 2002, Mucchi Editore, Modena; p. 7-9

CONTATTI

Puoi usare il link proposto sotto per predere contatto con la Redazione di "PERSONALITA' / DIPENDENZE" per qualunque informazione tu desiderassi ricevere e per eventuale collaborazione scientifica; lo stesso vale per la Redazione di POL.it che ospita nelle sue pagine questa edizione on line.


spazio bianco

spazio bianco

copy POLit