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Dipendenza da tabacco: che fare?

(liberamente adattato dal booklet "leave the pack behind", edito dalla WHO in occasione del "World No Tobacco Day" — 31/05/99)

Fulvio Fantozzi

Centro Antifumo, Dipartimento delle Dipendenze Patologiche dell'Azienda USL di Reggio Emilia

Introduzione

Tonnellate di carta stampata e miliardi di kilobytes nella Rete sono tempestati da informazioni sulla tossicità del fumo di sigaretta per chi lo inala abitualmente in modo attivo o passivo, ma ciò finora non ha dato certo prova di efficacia deterrente in termini di riduzione dell’abitudine tabagica né nella popolazione generale né in categorie particolari (ad esempio i medici) che più dovrebbero rispondere ai messaggi di allarme e dissuasione.

Il problema è che non si tratta di un’abitudine voluttuaria o ricreativa come un’altra, di un passatempo sostituibile tranquillamente con un altro, così come non si tratta, per la maggioranza dei fumatori, dello scegliere liberamente un comportamento gratificante di cui si può fare a meno con un semplice conato di volontà: dal 50 all’80% di persone che fumano tabacco nel mondo lo fa e continua a farlo perché ne è dipendente, o meglio perché soddisfa i criteri diagnostici per la Dipendenza da Nicotina.

Si noti che questa "capacità di uncinamento" della nicotina è molto maggiore rispetto a quella posseduta dai derivati della cannabis, dall’alcol e dalle stesse metamfetamine, come l’ecstasy: ed in questo sta la forza o per meglio dire la pesantezza della "droga" in questione.

L’altro parametro che ci consente di definirla "droga pesante", ad onta della sua effettiva incapacità di procurare il cosiddetto "high", vale a dire l’effetto acuto stupefacente tipico delle droghe comunemente etichettate come pesanti (eroina e cocaina, ad esempio) è l’entità dei danni alla salute della collettività che la nicotina ed il fumo di tabacco che la contiene provocano a livello planetario. A questo proposito è da riconoscere che molto più "fumoso" e confondente del fumo di sigaretta è l’alone che circonda l’abitudine tabagica in quasi tutte le società del globo, alone che rende pressoché impenetrabile la sua immagine di stile di vita conforme, positivo, emancipante, qualificante, omologante e così via; e intanto il potere della nicotina di indurre dipendenza rimane puntualmente molto sullo sfondo.

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