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II° Forum Nazionale per la Salute mentale:
16 e 17 dicembre, Lido di Camaiore (Lucca)

"Ridurre la dissociazione che molti da tempo avvertono tra enunciati e pratiche nel campo delle politiche della salute mentale è il motivo fondante la proposta di lavoro del Forum per la Salute Mentale di cui abbiamo voluto la nascita e proponiamo qui lo sviluppo….”

A un anno di distanza dalla sua costituzione, il Forum per la Salute mentale, terrà il suo secondo incontro nazionale al Lido di Camaiore (Lucca) il 16 e il 17 dicembre . Sono circa 2000 le persone- operatori, utenti, famigliari, esponenti del mondo del volontariato e della cooperazione sociale, semplici cittadini- che finora vi hanno aderito, mobilitandosi affinché in Italia le politiche di salute mentale garantiscano realmente, e non solo sulla carta, i diritti di cittadinanza di quanti vivono l’esperienza della sofferenza psichica. Come indicato nel documento programmatico, il Forum ritiene che, a 25 anni dall’emanazione della legge 180, lo scarto tra dichiarazioni d’intenti, programmi e servizi riscontrabile in molti luoghi della sanità pubblica e privata, non possa più venir taciuto né tollerato. Che si debbano obbligare i tecnici, i politici, gli amministratori a rispondere delle lacune e delle storture di pratiche di salute mentale del tutto estranee alla legge che dovrebbe ispirarle. E che sia necessario e non più rinviabile ripensare al problema della qualità dei servizi di salute mentale in un ottica più generale di politiche sociali e di sistemi integrati di cittadinanza.

In questo anno di lavoro, che ha visto crescere esponenzialmente le adesioni e le iniziative locali e regionali, abbiamo raccolto le testimonianze di moltissimi operatori, utenti, famigliari e realizzato una sorta di radiografia della psichiatria pubblica e privata nel nostro paese. Un quadro che trova piena conferma nei dati emersi di recente dalla ricerca sulle strutture di ricovero per acuti. Si scopre che ancora nell’80% dei Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura le porte sono chiuse a chiave e che circa nel 65% di questi luoghi le persone vengono legate; che il ricorso alla contenzione è abituale anche nelle cliniche private, spesso lontanissime dal garantire adeguate condizioni di habitat ai propri ospiti. Come del resto ancora troppe residenze protette, piccoli manicomi sotto mentite spoglie. Che vi sono poi centri di salute mentale inconsistenti, poveri di risorse, rigidamente impostati su risposte ambulatoriali, incapaci di farsi carico delle persone, dei problemi, delle famiglie. Centri di salute mentale che poco hanno a che fare con la restituzione di libertà, dignità, opportunità alle persone. E tutto questo, a dispetto delle risorse impiegate (sono 40.000 gli operatori attivi sul territorio) e della capillarità dei servizi esistenti e resi possibili proprio dalla legge 180. Servizi, in molti luoghi, straordinariamente innovativi, e capaci di restituire protagonismo, speranza, possibilità di farcela, ben-essere alle persone con sofferenza mentale e alle loro famiglie.

L’incontro di Camaiore servirà a tirare le fila del lavoro fatto fin qui e a indicare la strada che resta da percorrere. Questi i temi in discussione. Il nesso tra scelte politiche, piani sanitari e organizzazione di quei servizi che riproducono istituzionalizzazione, cronicità, abbandono, violenza, anche in quei luoghi dove la pratica della riforma sanitaria sembra essere più radicata che altrove. O in presenza di operatori che, pur sostenendo istanze culturali ed etiche improntate ad una più equa distribuzione di opportunità, di risorse e di diritti, diventano complici di quotidiane lesioni del diritto e di inaccettabili violazioni del corpo e della dignità delle persone; l’ assolutizzazione del paradigma biologico, che riduce la sofferenza mentale ad un fatto organico e preordina logiche di intervento riduttive e mortificanti per chi le pratica e per coloro a cui si indirizzano; il ricorso routinario alla contenzione, l’abuso o l’uso improprio dei trattamenti sanitari obbligatori; gli ospedali psichiatrici giudiziari; l’abuso dei trattamenti farmacologici sugli adulti ma anche sui bambini. A Camaiore, il Forum si interrogherà su come rendere visibili queste pratiche, su come contrastarle per favorire una presa in carico che coniughi la cura delle persone con sofferenza mentale e il loro protagonismo. Su come promuove la ricerca di prassi innovative concrete che affrontino anche la mutata qualità della domanda. Sulla necessità e l’urgenza di ripristinare uno sguardo critico e autocritico su ciò che non si è fatto o si è fatto stravolgendo interamente lo spirito della 180, ma anche su quello che è ancora possibile fare. Ovvero, scelte di campo e pratiche capaci, a partire dalla riconosciuta debolezza del modello psichiatrico, di affrontare la sofferenza delle persone e contrastare i processi di esclusione. Ma anche di favorire il valore emancipativo delle risorse umane e materiali della comunità locale, le sole capaci di innervare e vivificare i percorsi di salute.

La rubrica realizzata in collaborazione con
Associazione Laura Saiani Consolati - BRESCIA

http://www.psichiatriabrescia.it


COLLABORAZIONI

Poche sezioni della rivista più del NOTIZIARIO possono trarre vantaggio dalla collaborazione attiva dei lettori di POL.it.  Vi invitiamo caldamente a farci pervenire notizie ed informazioni che riteneste utile diffondereo farconoscere agli altri lettori. Carlo Gozio che cura questa rubrica sarà lieto di inserire le notizie che gli farete pervenire via email.

     
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Carlo Gozio, psichiatra e psicoterapeuta, lavora a Brescia ed è responsabile del Centro Residenziale Terapeutico e del Centro Diurno degli Spedali Civili di Brescia.
Cura per conto dell'Associazione Laura Saiani Consolati il sito www.psichiatriabrescia.it. e le News Territorio di Pol.it

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