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Il disturbo ossessivo compulsivo risponde al trattamento con Citalopram


Di Olwen Glynn Owen

 

 

A cura di M.G. Bassi

 

 

LONDON, UK – 27 settembre 1999 – Secondo uno studio multicentrico e randomizzato in doppio cieco con placebo, il disturbo ossessivo compulsivo (OCD) risponde bene al trattamento con citalopram, il più selettivo degli SSRI.

I risultati di questo studio sono stati presentati dal dott. Siegfried Kasper, della clinica universitaria di Vienna, al dodicesimo congresso del collegio europeo di neuropsicofarmacologia che si è svolto a Londra dal 21 al 25 settembre 1999.

Sono stati inclusi nello studio 401 pazienti, uomini e donne, di età compresa tra i 18 ed i 65 anni e con una diagnosi confermata di OCD. Dopo una settimana iniziale in cui tutti i pazienti sono stati trattati con placebo sono stati creati dei gruppi casuali ai quali venivano somministrati 20, 40 o 60 milligrammi/die di citalopram oppure placebo. La durata dello studio era di dodici settimane.

Il disturbo dei pazienti fu valutato ogni due settimane usando la scala di Yale-Brown per i disturbi ossessivo-complusivi (Y-BOCS). il criterio di inclusione nello studio era un punteggio iniziale di almeno 20 in tale scala di valutazione. Venivano comunque effettuate valutazione con altre due scale: una per i disturbi ossessivi compulsivi ed una per la depressione.

I risultati hanno evidenziato come i tre gruppi trattati abbiano avuto miglioramenti nettamente superiori rispetto al gruppo trattato con placebo, e come il miglioramento sia stato essenzialmente dose-dipendente (p<0.01 per dosaggi di 40 e 60 mg). I punteggi ottenuti nella Y-BOCS si sono apprezzabilmente ridotti in tutti i gruppi di pazienti, ma il miglioramento maggiore si è avuto nei gruppi che ricevevano la terapia farmacologica rispetto la gruppo di controllo. I punteggi ottenuti sono stati di 9.4, 9.5 e 11.4 per il citalopram a dosaggi di 20,40 e 60mg rispettivamente, e 6.7 per il placebo. Altri parametri misurati durante il trattamento suggeriscono comunque una superiorità del citalopram.

Gli effetti collaterali sono risultati transitori e comunque con un’intensità da lieve a moderata. I più comunei di essi erano nausea (18.7%), cefalea (16.5%) e insonnia (13.5%). Sedici pazienti hanno abbandonato il trattamento a causa degli effetti collaterali, tra essi c’erano anche due pazienti del gruppo di controllo che assumeva placebo. I drop-out sono risultati equamente distribuiti in tutti i gruppi facenti parte dello studio.

"L’OCD è il quarto più diffuso disturbo psichiatrico. Il citalopram a dosaggi che vanno dai 20 ai 60mg/die è un trattamento efficace e ben tollerato," concludono i ricercatori.



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