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CONGRESSO DELLA SOCIETA’ INTERNAZIONALE DI PSICONEUROENDOCRINOLOGIA:

Zyprexa riduce la prevalenza di iperprolattinemia nei pazienti schizofrenici

Fonte: http://www.pslgroup.com/dg/11c27e.htm

Traduzione a cura di Maria Giovanna Bassi

INDIANAPOLIS, IN – 2 agosto, 1999 – Richard Petty, M.D., M.Sc., department of psychiatry, University of Pennsylvania Medical Center: Secondo i dati presentati oggi al 30° congresso della società internazionale di psiconeuroendocrinologia, il farmaco antipsicotico "Zyprexa" di Eli Lilly & Co. (olanzapina) nell’arco di tre settimane riduce in maniera significativa la prevalenza di iperprolattinemia ed i livelli ematici di prolattina in pazienti schizofrenici che che precedentemente assumevano antipsicotici classici o risperidone.

L’iperprolattinemia è una condizione nella quale i livelli ematici di prolattina, un ormone proteico che stimola la secrezione di latte e la crescita del tesuto mammario, diventano eccessivamente elevati. Prolungati aumenti del livello ematico di prolattina nella donna possono essere associati ad infertilità, disfunzioni sessuali e problemi mestruali e possono indurre carenze di estrogeni che a loro volta aumentano il rischio di sviluppare osteoporosi o patologie cardiovascolari. Nell’uomo, elevati livelli di prolattina si possono associare a disfunzioni sessuali e ginecomastia.

L’iperprolattinemia è un effetto collaterale grave e spesso sottostimato che si associa alla terapia antipsicotica e può causare problemi di salute acuti e cronici. Come conseguenza, i pazienti con gravi malattie psichiatriche croniche sono portati ad abbandonare la terapia. I farmaci più recenti come l’olanzapina sembrano normalizzare i livelli di prolattina e possono quindi aiutare a ridurre la quantità di effetti collaterali in pazienti con disturbi psicotici cronici.

In un recente studio 209 pazienti affetti da schizofrenia o da disturbi schizoaffettivi in fase documentata di stabilità clinica e curati con risperidone o antipsicotici convenzionali sono stati assegnati in maniera casuale a due gruppi, uno in cui la terapia veniva bruscamente interrotta e l’altro in cui tale interruzione era invece graduale. A tali pazienti veniva poi somministrata o olanzapina a 10 mg/die nel caso dei pazienti appartenenti al primo gruppo, o una sequenza programata di placebo per una settimana, poi olanzapina a 5 mg/die per la settimana successiva e poi olanzapina a 10 mg/die per l’ultima settimana per quanto riguardava i pazienti del secondo gruppo. I livelli ematici di prolattina all’inizio dello studio furono ottenuti prelevando il sangue ai pazienti dopo sei settimane che assumevano la terapia antipsicotica classica o il risperidone. Venne considerato valore finale dello studio l’ultimo livello sierico di prolattina ottenuto durante le tre settimane.

Elevati livelli di prolattina rilevati in pazienti sia maschi che femmine trattati con antipsicotici convenzionali o risperidone tornarono normali dopo tre settimane di trattamento con olanzapina nella maggior parte dei casi. Benché le concentrazioni ematiche di prolattina possano variare in maniera significativa, esse si trovano generalmente in un range che va da 5 a 25 ng/ml nell’uomo e nella donna non gravida e che non sta allattando.

La prevalenza di iperprolattinemia tra i pazienti che prima assumevano antipsicotici convenzionali è passata dal 36% al 13%. I livelli sierici medi di prolattina si sono praticamente dimezzati (24.01 + 24.31 ng/ml to 13.68 + 14.67 ng/ml; p<0.001).

Tra i pazienti che assumevano risperidone, la prevalenza di iperprolattinemia è passata dal 76% al 22%. I livelli sierici medi sono diminuiti di circa due terzi (48.80 + 38.14 ng/ml to 16.54 + 17.51 ng/ml; p<0.001).

Come è stato dimostrato negli studi effettuati su pazienti schizofrenici, Zyprexa è indicato nel trattamento dei disturbi psicotici. Da quando l’olanzapina è stata immessa sul mercato, nel 1996, è stata prescritta a più di tre milioni di persone in tutto il mondo.

Nei trial, incluso quello descritto sopra, Zyprexa è stato generalmente ben tollerato. Comunque, come tutti gli antipsicotici, anche Zyprexa è associato ad alcuni effetti collaterali. Nei trial di sei settimane sulla psicosi in fase acuta, l’effetto collaterale più frequente era la sonnolenza. Altri effetti collaterali comuni erano vertigini, aumento ponderale, stipsi, acatisia e ipotensione ortostatica. Un piccolo numero di pazienti ha mostrato aumenti sintomatici delle transaminasi, anche se nessuno di essi ha sviluppato ittero o epatite farmaco-indotta. Lievi aumenti della prolattina sono stati osservati anche negli studi sull’olanzapina, benché le variazioni medie rispetto ai livelli di base non siano state significativamente diverse tra Zyprexa e placebo.



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