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Dalla lista PM-SMC, pubblichiamo un importante messaggio sulla questione della legge per l'intervento degli psicologi nelle scuole; si tratta del testo che Fausto Petrella ha elaborato a nome della SPI e cheé stato inviato al Senato, alla Commissione Salvato; il testo é stato trasmesso alla lista da Marcello Turno e autorizzato dallo stesso Petrella.


Società Psicoanalitica Italiana
Il Presidente
Via Cardano, 74 27100 Pavia

Oggetto: Reazioni della SPI al ddl 2967
29.04.1998

La Società Psicoanalitica Italiana fa propri la perplessità e l'allarme dimolti suoi soci, psicologi e psichiatri, circa i contenuti tecnici eoperativi del ddl 2967 di iniziativa della Sen. Salvato.
Sente pertanto il dovere di esprimere le seguenti osservazioni critiche.

Le considerazioni e le preoccupazioni poste a premessa del ddl 2967proposto dalla sen. Salvato potrebbero essere condivisibili, come accadefacilmente quando ci si limita a valutazioni di principio e generiche.
La traduzione operativa che il ddl esprime produce al contrario unallarmata inquietudine e impone una decisa valutazione critica negativa.
Tutta la proposta del ddl è impostata infatti nel senso di prevedere unasorta d'intervento d'ufficio dello psicologo nell'ambiente scolastico e,peggio ancora, nella sfera psichica personale del singolo studente.
L'impostazione adottata dal ddl si configura come intrusione autoritaria emanipolatoria, ingenuamente tecnocratica.

Tale impostazione viene esplicitamente dichiarata nel ddl come suo puntoqualificante al comma 1 dell'art. 2: "lo psicologo instaura con l'alunnoun rapporto professionale individuale"; è ribadita al punto b del comma 1art.3, che impone "un rapporto individuale con ogni allievo". Tale logicarisulta implicitamente (ma forse perciò ancora più efficacemente)confermata da alcune "scelte" (o distrazioni) lessicali: come quella che,in apertura, all' art. 1 "riduce" lo stato di studente a quello di"minore"; o come quella risultante dalla formulazione del comma 2 dell'art.2:"lo psicologo...al pari degli altri insegnanti...".

Da questa impostazione deriva una sovrapposizione confusiva e tecnicamentecontraddittoria tra funzioni di consulenza, prevenzione, cura,collaborazione e persino valutazione scolastica, che confluirebbero difatto nell'unica funzione di controllo sociale dello studente, rendendonello stesso tempo inaccettabile e impraticabile il "disegno" del ddl inquestione. Per fare qualche esempio: lo psicologo può "convocare" igenitori (art. 4); la famiglia può chiedere "in ogni momento""l'intervento" dello psicologo nei confronti dell'"interessato" (sic!).

In conclusione: il disegno di questa legge andrebbe radicalmentetrasformato, valorizzando il "soggetto" studente in luogo del "soggetto"psicologo; sostituendo al concetto di intervento quello di servizio, alprogetto di un'attività dello psicologo entro la scuola quello di unadisponibilità ben differenziata dall'apparato scolastico.

Per l'Esecutivo della Società Psicoanalitica Italiana
Il Presidente
Prof. Fausto Petrella

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