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LAVORARE IN PSICHIATRIA A cura di Carmelo Conforto, Luigi Ferrannini, Antonio Maria Ferro e Giovanni Giusto

Manuale per gli operatori della salute mentale Bollati Boringhieri, 2005, 48 Euro

Recensione a cura di Carola Battaglia

 

 

Questo manuale si presenta diviso in cinque parti per una migliore chiarezza di lettura ed una facile consultazione degli argomenti.

La prima parte, a cura di Carmelo Conforto, e’ dedicata all’introduzione del disturbo psichico, discorrendo il confine tra normalità e non, attraverso la proposta di vignette di grandi scrittori per arrivare ad analizzare il disturbo psichico soffermandosi sull’interpretazione psicoanalitica e sui diversi modelli della psicoanalisi. Un’attenzione particolare e’ stata rivolta alla condizione psicotica nell’esperienza psicoanalitica. Si fa riferimento in particolare alle ipotesi di Winnicot, di Pao e Correale, riguardanti l’aspetto traumatico del divenire psicotico e alla centralità del controtransfert nella relazione terapeutica con il paziente psicotico.

La seconda parte, "Età e bisogni", affronta il disturbo psichico nelle diverse età della vita. Gli autori ne descrivono le caratteristiche, i comportamenti, i fattori di rischio, dai quali originano i diversi quadri psicopatologici attraverso la descrizione di casi clinici per rendere più reale e maggiormente fruibili le diverse sfaccettature del disturbo. Ad esempio, viene descritto il metodo di lavoro, sempre più in collegamento con altri enti e servizi, ricordando come si debba far fronte a tutti i bisogni dell’individuo, così viene spiegata l’utilità di un ricovero per un’adolescente, l’incontro con il paziente giovane, la metodologia di lavoro, le caratteristiche che un operatore psichiatrico dovrebbe assumere.

Nel capitolo "Età di mezzo. Adulti, lavoro e famiglia" vengono descritti, per spiegare come viene articolato il lavoro con l'individuo adulto, i bisogni dell’utente secondo Maslow (1954), (bisogni fisiologici, di sicurezza, sociali, di stima e autoreferenziali) e le indicazioni dettagliate di Saraceno sul programma terapeutico (1987), importanti per l’operatore della salute mentale.

Il quinto capitolo descrive le problematiche di salute e malattia del paziente psicogeriatrico, il lavoro congiunto tra varie specialità mediche per far fronte ai bisogni dell’utente anziano, il notevole impiego di risorse e i molteplici problemi di gestione. Esplicativa la tabella che evidenzia i fattori che possono influenzare la salute mentale degli anziani, in cui vengono descritte le potenziali cause, primarie e secondarie, che possono portare all’insorgenza o all’aggravamento di un disturbo psichico.

Nei capitoli seguenti vengono trattati differenze di genere, etnopsichiatria, comportamenti a rischio e la psichiatria in ambito carcerario, temi sempre più attuali del lavorare in psichiatria, perchè maggiormente riscontrati nella pratica quotidiana con il paziente.

Conclude la seconda parte del manuale la definizione di disabilità, riferendosi al modello proposto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, per affrontare il capitolo dei disturbi mentali organici, attraverso una descrizione chiara e semplice delle cause, sottolineando l’importanza della diagnosi funzionale, della multiprofessionalità del trattamento e delle tecniche di intervento.

La terza parte si apre con un capitolo un pò diverso in quanto propone, su definizione dell'autore, "informazioni e proposte dialoganti" utili agli operatori della salute mentale, perché di confronto pratico tra due Servizi, quello di Savona e quello di Palmanova (Udine).

Elemento fondamentale del lavorare in psichiatria e' il lavoro di rete, elemento costante che attraversa la terza parte del manuale, e l'aspetto collettivo della cura in psichiatria. Le molteplici professionalità inserite in questo scenario vengono descritte, con una particolare attenzione al ruolo dell'infermiere che opera nei vari distretti della salute mentale. Della riabilitazione psichiatrica, un modello più recente di intervento, viene descritta la nascita nella pratica psichiatrica, vengono descritti i tempi, i luoghi e i modelli di intervento dando una chiara visione di ciò che la riabilitazione si e’ proposta di fare in ambito psichiatrico.

Capitolo centrale della terza parte e’ quello dedicato alla nascita delle comunità terapeutiche. Interessante racconto storico del passaggio dalle istituzioni tradizionali a quelle "alternative" per andare a definire la nascita delle comunità terapeutica nell’accezione attuale.

Ben spiegata e’ la funzione della comunità, definita come "relazione di sostegno" (Spivak,1987), come "residenza emotiva", intesa come "spazio emotivo"(Antonello, Berruti e altri,1994) . All’interno dei modelli organizzativi e di trattamento vi sono descrizioni particolareggiate sulle attività riabilitative strutturate, sugli strumenti di programmazione e monitoraggio degli interventi.

Viene spiegata la comunità come parte della rete sociale, espresso il rischio e il rifiuto della "delega totale", attraverso una cogestione del programma terapeutico- riabilitativo con tutte le figure impegnate nella cura del paziente (operatori, familiari, servizio).

La quarta sezione del manuale si occupa di definire le diverse professionalità che operano in campo psichiatrico. Questi professionisti sono stati intervistati da giovani operatori forse per recuperare tutti gli elementi che nascono dalla curiosità di chi e’ meno esperto e più desideroso di imparare, quindi per avvicinarsi di più agli occhi di un lettore - studente, interessato a fare anche una scelta professionale.

L’ultima sezione del manuale e' dedicata al glossario dei termini utilizzati in psichiatria e a una tabella di sintesi degli psicofarmaci.

Questo manuale e’ proposto come testo base per chi intende operare in campo psichiatrico. Ha un taglio pratico e trasversale, usa un linguaggio diretto per spiegare tutto quello che "avviene" nel mondo psichiatrico: strategie di intervento, attività terapeutiche convenzionali e non, le diverse aree di intervento delle varie professionalità, le patologie nelle diverse età della vita. Non si propone di descrivere solo la malattia, analizzare cause e sintomi, ma di dare al lettore una visione globale di quello che succede intorno al paziente e alla sua malattia.

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