logo pagina
logo pagina
logo pagina
logo pagina
logo pagina
logo pagina
logo pagina
logo pagina
logo pagina

spazio bianco

INTERNET ADDICTION DISORDER.
Una Review

Anna Fata

MODELLO COGNITIVO-COMPORTAMENTALE DELL'UTILIZZO PATOLOGICO DI INTERNET (PIU) di Davis R.A (1999)

 

L'utilizzo patologico di Internet (PIU) può essere di due tipi:

  • Specifico: include le persone dipendenti da una funzione specifica di Internet (es. materiale erotico, gioco d'azzardo, aste, ecc.). Queste forme di dipendenza sono contenuto-specifiche ed esisterebbero indipendentemente dalla presenza o meno di Internet.
  • Generalizzato: comprende un sovrautilizzo generalizzato e multidimensionale di Internet. Può includere anche la perdita di tempo on line, senza un obiettivo preciso. Spesso è associato alle frequenza delle chat e alla dipendenza dalla posta elettronica. Si ritiene che tale elemento sia in relazione con l'aspetto sociale di Internet: il bisogno di un contatto sociale e il rinforzo ottenuto on line accrescono il desiderio di rimanere in uno stato di vita sociale virtuale.

Davis R.A. (1999), per identificare l'eziologia della PIU, ha utilizzato un approccio cognitivo-comportamentale, in base al quale il PIU deriva da cognizioni problematiche unite a dei comportamenti che intensificano o mantengono la risposta disadattiva. La teoria sul PIU pone l'enfasi sulle cognizioni o i pensieri dell'individuo intesi come la fonte principale del comportamento anormale. Sebbene i sintomi più evidenti del PIU siano di tipo affettivo o comportamentale, l'Autore sostiene che i sintomi cognitivi del PIU possono spesso precedere e causare i sintomi affettivi o comportamentali, non viceversa.

Per spiegare la natura della teoria cognitiva del PIU si devono descrivere preliminarmente alcuni concetti. Abramson e coll. (1989) distinguono diversi tipi di cause:

  • Necessarie: fattori eziologici che devono essere presenti o devono accadere affinché i sintomi si manifestino, ma non è detto che i sintomi si manifestino quando la cause necessarie sono presenti o sono avvenute, cioè necessario non equivale a sufficiente.
  • Sufficienti: fattori eziologici la cui presenza o occorrenza garantiscono la manifestazione dei sintomi.
  • Facilitanti: fattori eziologici che aumentano la probabilità della manifestazione dei sintomi, ma non sono necessari, né sufficienti per la loro manifestazione.

Inoltre, Abramson e coll. (1989) distinguono tra cause:

  • Prossimali: cause posizionate verso la fine della catena causale.
  • Distali: cause collocate vicine all'inizio della catena, lontano dai sintomi.

L'obiettivo di Davis R.A. (1999) è quello di presentare le cognizioni disadattive come una causa prossimale sufficiente per i sintomi del PIU.

 

 

 

Figura 1. Modello cognitivo-comportamentale dell'Uso Patologico di Internet (PIU)

 

 

1. Cause distali contribuenti

Il comportamento anormale è il risultato di una vulnerabilità a cui si è predisposti e di un evento di vita. La psicopatologia è una causa distale necessaria dei sintomi della PIU, cioè deve essere presente o deve accadere affinché i sintomi si manifestino. La psicopatologia in sé non è un elemento presente tra i nei sintomi del PIU, ma è necessaria nella sua eziologia.

Lo stressor è l'introduzione di Internet o di alcune nuove tecnologie reperite in Internet. L'esposizione a tali tecnologie è una causa distale necessaria dei sintomi del PIU. L'esperienza di queste tecnologie agisce come un catalizzatore per lo sviluppo del PIU.

Un fattore chiave nell'esperienza di Internet e delle nuove tecnologie ed esso associate, è il rinforzo che un individuo riceve dall'evento. Se il rinforzo derivante dall'utilizzo di Internet è positivo, l'individuo sarà condizionato a compiere più frequentemente la/e medesima/e attività per raggiungere una reazione fisiologica simile. Tale condizionamento operante prosegue fino a che l'individuo cerca nuove tecnologie per raggiungere una reazione fisiologica simile. Uno shift associativo si verifica nel normale processo di condizionamento: ogni stimolo associato con lo stimolo condizionato primario è suscettibile di un rinforzo secondario. I rinforzi secondari agiscono come indizi situazionali che rinforzano lo sviluppo dei sintomi del PIU e contribuiscono al mantenimento dei sintomi associati.

 

2. Cause prossimali contribuenti

Un soggetto con il PIU presenta una disfunzione cognitiva che prende la forma di cognizioni disadattive. Queste cognizioni sono cause sufficienti del PIU.

Le cognizioni disadattive sono di due tipi:

  • Pensieri distorti su di sé: sono guidati da uno stile cognitivo ruminante. I soggetti che tendono a ruminare sperimentano un PIU più severo e prolungato. La ruminazione verte continuamente su pensieri che riguardano i problemi associati all'uso personale di Internet. La ruminazione è in grado di mantenere o esacerbare la psicopatologia, interferendo in parte con i comportamenti strumentali (agire) e con la risoluzione efficace dei problemi interpersonali. Inoltre, la ruminazione centrata su di sé porta il soggetto a ricordare gli episodi più rinforzanti circa Internet, mantenendo così il circolo vizioso del PIU. Altre distorsioni cognitive su di sé includono la messa in dubbio di sé, un basso livello di auto efficacia e una bassa autostima. L'individuo ha una visione negativa di sé e utilizza Internet per ottenere delle risposte più positive dagli altri in modo non minaccioso.
  • Pensieri distorti sul mondo: comprendono le generalizzazioni di eventi specifici. Sono pensieri del tipo tutto-o-nulla che esacerbano la dipendenza del soggetto da Internet.

  • Tali distorsioni del pensiero sono messe in atto automaticamente ogni volta che uno stimolo associato ad Internet è disponibile. Il risultato di tali cognizioni disadattive sono o il PIU specifico o il PIU generalizzato.

 

3. Pathological Internet Use (PIU)

Il PIU specifico comprende il sovrautilizzo e l'abuso delle funzioni specifiche di Internet (es. aste, pornografia, stock trading, ecc.). Esso è il risultato di una psicopatologia preesistente che si associa all'attività online.

Il PIU generalizzato è correlato al contesto sociale dell'individuo. Specificamente: l'assenza di un supporto sociale da parte della famiglia o degli amici e/o l'isolamento sociale caratterizzano i soggetti affetti da PIU generalizzato, che si manifesta trascorrendo enormi quantità di tempo in Internet, o sprecandolo senza uno scopo preciso, o nelle chat rooms. Tali soggetti, frequentemente, hanno una psicopatologia preesistente all'abuso di Internet, sono socialmente isolati e non esprimono le loro angosce.

 

4. Sintomi del Pathological Internet Use

I sintomi delineati da Davis R.A. sono simili a quelli riscontrati da Young K.S. in ricerche precedenti (1996). Nel modello cognitivo-comportamentale, tuttavia, viene posta maggiore enfasi sui sintomi cognitivi quali: pensieri ossessivi su Internet, calo del controllo degli impulsi, incapacità di porre fine all'uso di Internet, sentire che Internet rappresenta l'unico amico. Il soggetto è convinto che Internet sia l'unico luogo in cui si sente bene con se stesso e con il mondo. Altri sintomi sono: pensare ad Internet quando si è off line, anticipare il momento in cui si sarà online, spendere una grande quantità di denaro per il collegamento alla rete. Un soggetto con PIU trascorre meno tempo a fare cose che in passato gli davano piacere, ciò che lo divertiva in passato non lo interessa più. Un'ulteriore complicazione sorge nel momento in cui il soggetto si isola dagli amici "reali" per quelli online. Egli, inoltre, prova un forte senso di colpa per il suo utilizzo della rete. Spesso mente agli amici o ai familiari circa il tempo che trascorre online e su ciò che fa quando è collegato. Egli sente che ciò che sta facendo non è pienamente accettabile a livello sociale, ma non riesce a smettere. Il risultato è una diminuzione dell'autostima e un aumento dei sintomi del PIU.

 

Conclusioni

Le implicazioni del modello sopra descritto sono le seguenti:

  1. E' possibile considerare il PIU come specifico o generalizzato. Il PIU generalizzato è socialmente più pericoloso, in quanto Internet agisce come stressor per i soggetti e può esacerbare le condizioni psicopatologiche preesistenti. Per altre persone Internet è semplicemente un mezzo per esprimere la loro dipendenza da diversi stimoli (es. gioco d'azzardo, pornografia, ecc.). Questi individui hanno un PIU specifico.
  2. Il modello di Davis R.A. (1999) costituisce il punto di riferimento per la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) del PIU. Il focus della CBT è portare alla luce le distorsioni cognitive, provocarle, permettere ai soggetti di catastrofizzare ed, infine, lavorare sulla ristrutturazione cognitiva. Le componenti comportamentali della CBT per il PIU includono: registrare l'uso di Internet, fare una lista dei pensieri e la terapia dell'esposizione allo stimolo. Questo implica tenere il soggetto lontano da Internet per un periodo di tempo, mostrare che non accade nulla di negativo e fare osservare le proprie reazioni cognitive verso Internet, tramite esposizioni multiple alle varie funzioni di Internet. Ciò permette al soggetto di osservare le distorsioni cognitive per quelle che sono.
  3. Attualmente, l'obiettivo dell'Autore consiste nel testare empiricamente tale modello.
spazio bianco
LINKS CORRELATI

  • http://www.concentric.net/~Astorm/:
  • Stormsite: la Psicologia delle Comunità virtuali. Sito gestito da S.A. King, membro dell'IMHO (International Society for Menthal Health Online). Molto ricco di risorse: articoli sul self-help online, la psicoterapia virtuale, la psicologia del Cyberspazio, link ad altri siti e a gruppi di discussione.

  • http://www.internetaddiction.com/:
  • Sito con risorse di auto-aiuto, gruppo di supporto, mailing list, manuali per la conoscenza dell'Internet Addiction.

  • http://internet-dipendenza.it:
  • I temi fondamentali trattati sono: le caratteristiche psicologiche di Internet che possono creare dipendenza, la definizione dell'Internet Addiction, i criteri diagnostici, le fasi di sviluppo della sindrome, i tipi di dipendenze, i trattamenti. A cura dalla psicologa Anna Fata.

  • http://www.ismho.org/:
  • Sito della International Society of Mental Health, un ente non-profit, fondato nel 1997 per promuovere la comprensione, l'utilizzo e lo sviluppo della comunicazione, informazione e tecnologia online per la comunità internazionale della salute mentale.

  • http://netaddiction.com/index.html:
  • Center for On-Line Addiction è la clinica virtuale gestita dalla Professoressa K. Young, in cui vengono forniti servizi di counseling via e-mail, per telefono o in chat room ed altri servizi clinici (es. psicoterapia individuale o di coppia) e di formazione. E' disponibile, inoltre, una buona quantità di risorse, articoli, libri, tests di autosomministrazione, gruppo di discussione, link correlati, sia per il grande pubblico, sia, in parte, per gli addetti ai lavori.

  • http://www.presinellarete.com:
  • Sito italiano gestito dalla Casa Editrice che ha curato l'edizione italiana del volume "Presi nella rete" della Professoressa K.Young, dell'Università di Pittsburgh. In esso sono presenti, in particolare, una breve introduzione al libro e le risposte alle domande che i lettori, tramite la mediazione della Casa Editrice, rivolgono all'Autrice.

  • http://psychcentral.com/grohol.htm:
  • Sito gestito dal Dottor J. Grohol, online dal 1995, molto ricco di risorse e ben organizzato. Sono presenti articoli ed indicazioni bibliografiche, non solo sull'Internet Addiction, ma anche su vari temi psicologici e di salute mentale. Dispone di un motore di ricerca interno. Il Dottor Grohol, inoltre, offre la sua consulenza gratuita via chat, ad orari prestabiliti.

  • http://www.psychoinside.it/:
  • Il sito è stato creato con lo scopo di informare chiunque desideri avvicinarsi alla Psicologia ed alla Psichiatria. In esso viene offerta la possibilità di effettuare una psicoterapia online, in via sperimentale, tramite, e-mail o chat, con o senza l'uso di WebCam. Ci sono quattro percorsi per visitare il sito: clinico, formativo, informativo e Internet Addiction Disorder.

  • http://www.psychomedia.it/:
  • Risorsa italiana di Psichiatria, Psicologia, Psicoanalisi, Psicoterapia, online dal Gennaio 1996. Presenza di un'ingente quantità di risorse, divise in sezioni (atti di Congressi, programmi di seminari, convegni, giornate di studio, recensioni di pubblicazioni, mailing lists, formazione in Psichiatria e Psicoterapia, link ad altri siti).

  • http://www.rider.edu/users/suler/psycyber/psycyber.html:
  • In esso è stato pubblicato il manuale ipertestuale del Professor J. Suler della Rider University, sulle dimensioni psicologiche dell'ambiente creato dai computer e dalla rete. L'obiettivo consiste nella comprensione delle caratteristiche psicologiche del cyberspazio e del modo in cui le persone si comportano in esso. La pubblicazione risale al Gennaio 1996, ma è stato continuamente aggiornato ed ampliato. Provvisto di motore di ricerca interno. Link con altri siti riguardanti il cyberspazio.

  • http://www.victoriapoint.com/catalyst.htm:
  • L'Editore, R.A. Davis, lo definisce il sito sull'utilizzo del computer nella psicologia. In particolare, sono presenti articoli su: l'Internet Addiction Disorder, il comportamento, le terapie e le ricerche online e su altri temi più genericamente correlati al computer ed alla psicologia. E' possibile inviare i propri articoli. Numerosi link ad altri siti, particolarmente interessanti quelli rivolti alle ricerche universitarie. I contenuti sono indirizzati, tranne rare eccezioni, ad un grande pubblico.

  • http://www.virtual-addiction.com/:
  • Centro per lo studio di Internet creato dal Dottor D. Greenfield, con la presentazione dei servizi offerti e le risorse per la conoscenza dell'Internet Addiction Disorder (articoli e libri redatti dall'Autore). Buona navigabilità, ma limitata offerta quantitativa di risorse e assenza di link con altri siti.


    COLLABORAZIONI

    POL.it è organizzata per rubriche e sezioni affidate a Redattori volontari che coordinano le varie parti della Rivista. Anche tu puoi divenare collaboratore fisso o saltuario della testata, scrivi utlizzando il link proposto sottto, dando la tua disponibilità in termini di tempo e di interessi, verrai immediatamente contattato. Come tante realtà sulla rete POL.it si basa sul lavoro cooperativo ed è sempre alla ricerca di nuovi collaboratori, certi come siamo che solo un allargamento della cerchia dei suoi redattori può garantire alla Rivista la sua continua crescita in termini di contenuti e qualità. ti aspettiamo.....

    Scrivi alla Redazione di POL.it

spazio bianco
RED CRAB DESIGN
spazio bianco
Priory lodge LTD