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ERMENEUTICA VERSUS CONCEZIONE SCIENTIFICA DELLA PSICOANALISI: UNO SFORZO INUTILE DI STABILIRE UNA VIA MEDIA PER LE SCIENZE UMANE

Adolf Grünbaum

University of Pittsburgh

(Presented as an invited paper at the International Conference to Mark the 25th Anniversary of the Vrije Universiteit Brussel, "Einstein Meets Magritte, an Interdisciplinary Reflection on Science, Nature, Human Action and Society," Brussels, Belgium, May 31, 1995. Published in D. Aerts, J. Broekaert, and E. Mathijs (eds.), Einstein Meets Magritte, an Interdisciplinary Reflection: The White Book of Einstein Meets Magritte. Dordrecht, The Netherlands: Kluwer Academic Publishers, 1999, pp. 219-239. Forthcoming in B.E. Babich (ed.), Hermeneutics and the Philosophy of Science, Van Gogh's Eyes, and God: The Array of Values, Visual Spaces, and Quantum Physics. Dordrecht, The Netherlands: Kluwer Academic Publishers.)

TRADUZIONE DI ALBERTINA SETA

III. Parentele tematiche a confronto con Connessioni causali

Adesso dobbiamo dedicarci alla seguente questione cardine: fino a che punto, se ce n'è uno, l'affinità tematica può rappresentare una connessione causale? Come illustrerò, le affinità tematiche non sono solo di varie specie ma si trovano in vari gradi, dal molto alto al molto tenue. Ancora sarà di cruciale importanza considerare la seguente incombente morale: perfino quando l'affinità tematica è davvero molto alta, questo di per sé non autorizza l'inferenza di un legame causale tra eventi tematicamente affini.

Pertanto, prendiamo in considerazione qualche esempio, tratto da campi di indagine al di fuori della psicoanalisi, che concerne la possibilità di inferire correlazioni tra eventi o stati che rappresentano diverse specie di affinità o di isomorfismi tematici. Questi esempi serviranno come una salutare preparazione alla valutazione delle inferenze etiologiche di Freud basate sull'affinità tematica, e delle obiezioni di alcuni suoi critici ermeneuti.

1.Un turista che guarda una spiaggia desolata nota che la sabbia rivela una serie di configurazioni che hanno la stessa forma della scarpa destra e sinistra indossate da umani. In breve, il turista osserva un isomorfismo geometrico - o un'"affinità tematica" di forma - tra le configurazioni della sabbia e le scarpe. Egli allora trarrà l'inferenza causale che una persona con le scarpe ha camminato sulla spiaggia, producendo le forme della sabbia che chiamiamo "impronte. "Ma cosa autorizza questa inferenza causale?"

La lezione di questo esempio, sostengo, è la seguente: la evidente affinità geometrica tra le due forme non è di per sé sufficiente ad autorizzare l'inferenza del turista che le configurazioni simili-al-piede sono state, di fatto, causate o prodotte dall'impatto di piedi umani sulla spiaggia. Per trarre l'inferenza, il turista si avvale di una fondamentale quota di informazione addizionale che non può essere appresa a priori dalla mera affinità geometrica: quasi mai formazioni della spiaggia simili al piede vengono prodotte dal semplice spostamento di particelle di sabbia per l'azione dell'aria, o di un colpo di vento. In verità, l'evidenza addizionale è che, con enorme probabilità, nella classe delle spiagge, l'incursione di un pedone crea una differenza tra l'assenza e la presenza sulla spiaggia di forme simili al piede.

In breve, andando oltre la semplice identicità delle forme, il turista, per la enorme probabilità che l'identicità delle forme non sia questione di puro caso, si affida a essenziali evidenze empiriche quando trae l'inferenza causale che il simulacro sabbioso di un piede umano sia, di fatto, la traccia o il segno lasciato da un piede umano, e pertanto, fondatamente, un'impronta (cf.Grunbaum, 1984, p.63). Lasciatemi giusto rilevare che un revisore del mio libro del 1984 Le fondazioni della psicoanalisi: Una critica filosofica, incomprensibilmente ridicolizzò questa argomentazione epistemologica come un discorso pedante sulla parola "impronta"!

2. Due sogni notevolmente differenti serviranno ora a dimostrare che affidarsi a semplici connessioni tematiche per trarre inferenze causali è una trappola e un delirio. Questa morale, naturalmente si applica anche alla teoria di Freud del sogno, come caso particolare. Ma per semplicità, deliberatamente, non farò alcuna ipotesi psicoanalitica nel presentare i miei due modelli di sogno. In primo luogo, e non in seconda istanza; saremo autorizzati a trarre l'inferenza causale che il contenuto manifesto del sogno era conformato tematicamente in base a una componente saliente dell'esperienza della veglia del giorno precedente.

Il mio scopo nel dare l'esempio del primo sogno sarà di confrontarlo con il secondo, che è di un'altro tipo: nel secondo, è dimostrabile la fallacità di una connessione tematica tra l'esperienza della veglia del giorno prima e il contenuto manifesto del sogno come base di inferenza di un legame causale .

Rivolgiamoci ora al primo dei due esempi onirici. Notate che questa modello è ipotetico, dal momento che io non so di nessuno che abbia sognato qualcosa di simile. Ho scelto questo primo esempio perchè dimostra un caso di fondatezza, sia di rilevanza causale, sia di affinità tematica. Il sognatore è una donna, che chiamerò Agnes. La notte dopo la sua prima visita alla famosa "Casa sulla Cascata" di Frank Lloyd Wright (a Ohiopyle, Pennsylvania), ella sognò una casa proprio come quella, fin nei pregevoli dettagli dei suoi arredi interni. E' importante che Agnes non aveva mai sentito parlare della Casa sulla Cascata fino al giorno della sua visita, né tantomeno ne aveva visto una immagine o una descrizione.

E' anche di cruciale importanza che la notte dopo la sua visita diurna a quella casa di Frank Lloyd Wright, fu proprio la prima volta che il contenuto di un sogno di Agnes raffigurò una tale immagine.

Senza l'aggiunta di questi fatti, la forte affinità tematica tra la Casa sulla Cascata e il contenuto del sogno non legittimerebbe di per sé l'inferenza che la visita di Agnes alla Casa sulla Cascata fosse stata causalmente rilevante per la presenza di un'immagine di quella casa nel suo sogno durante la notte successiva alla visita.

In breve, la visita di Agnes creò una differenza rispetto al suo fare quel sogno. E la relazione di creare una differenza è un ingrediente di cruciale importanza nella relazione di rilevanza causale. Pertanto, in questo caso di affinità tematica, l'inferenza causale è garantita dalla disponibilità di appropriati fattori addizionali. Ma ora consideriamo un esempio correlato di affinità tematica con una morale inferenziale opposta.

3. Presumiamo che, la scorsa notte, il contenuto manifesto di un mio sogno includesse l'immagine di una casa. Nella mia vita urbana, d'abitudine, vedo e abito case ogni giorno. Pertanto, le mie impressioni del giorno prima, che questo sogno raffigurava, sono impressioni visuali e tattili di almeno un'abitazione. In verità, per anni e anni, il giorno prima di un sogno, la mia esperienza della veglia include sempre il vedere questa o quella abitazione senza badare se il contenuto manifesto del sogno successivo descriva l'immagine di una casa o no! In questo caso, sostengo, vedere una casa il giorno prima non fa alcuna differenza rispetto al sognare una casa la sera dopo, perchè io vedo case il giorno prima sia che le sogni o no.

Evidentemente, nell'esempio del secondo sogno, quando una casa è un elemento del sogno manifesto, la presenza del tema della casa nell'esperienza della veglia del giorno prima non coincide con la condizione chiave per essere causalmente rilevante rispetto alla presenza dell'immagine di una casa nel sogno. Per metterla in modo più preciso, il mio vedere una casa il-giorno-prima-di-un-sogno non divide la classe delle-mie-esperienze-della-veglia-del-giorno-prima in due sottoclassi, cosicchè la probabilità (o la frequenza) dell'apparizione di una casa nel sogno successivo differisce tra le due sottoclassi. D'altra parte, nella vita di Agnes, una tale divisione in sottoclassi ricorre, per l'esperienza di vedere la Casa sulla Cascata, con conseguenti differenti probabilità di sognare di quella casa.

E' evidente che vi è un sottile contrasto tra i miei due esempi onirici: se l'immagine di una casa si presenta in un mio sogno della scorsa notte, è un errore attribuire causalmente quell'immagine al mio aver visto una o più case ieri, quantunque vi sia una innegabile affinità tematica. Pertanto, è piuttosto ragionevole concludere che, nonostante la loro affinità tematica, la doppia presenza del tema della casa nell'esperienza diurna di ieri e nel sogno di stanotte è una coincidenza, piuttosto che un caso di legame causale.

Il principale significato dell'esempio del secondo sogno per le inferenze causali psicoanalitiche risulta consistere nel seguente fatto: come illustrato dal tema del ratto nel caso dell'Uomo dei Topi di Freud, nelle tipiche inferenze etiologiche psicoanalitiche, l'affinità tematica non è maggiore, ed è spesso perfino più debole che nel secondo caso del sogno della casa. Infatti, è abbastanza facile intessere affinità tematiche almeno tra due esperienze, e la vivida immaginazione degli psicoanalisti li autorizza ad avere buon gioco nel farlo.

Il mio resoconto dell'esempio del secondo sogno potrebbe essere accolto con incredulità, poiché si potrebbe pensare che io abbia tralasciato un fatto importante, pertinente alla questione. Noi non potremmo mai sognare case nel modo più assoluto, se non ne avessimo vista qualcuna una volta o l'altra nella vita. Lungi dall'aver tralasciato questa condizione necessaria per fare sogni di case, spiegherò perchè è dimostrabile che questa mera condizione necessaria non è ascrivibile alla rilevanza causale della mia esperienza-di-vedere-una-casa-il-giorno-prima-di-un sogno rispetto al mio sognare-una-casa-la-notte-dopo.

Questa mancanza di rilevanza causale di una mera condizione necessaria può essere immediatamente colta nel seguente esempio: respirare è una condizione necessaria per essere paranoidi, ma respirare non è causalmente rilevante per essere paranoidi. Se la moglie di un paranoico chiedesse a uno psichiatra perchè suo marito è paranoide, il dottore sicuramente non risponderebbe, "Perchè respira."

Vediamo perchè non lo farebbe .

Respirare è una condizione necessaria per essere paranoidi, perchè una persona deve respirare per essere viva, e a sua volta deve essere viva per essere paranoide. Un paranoico morto sicuramente non è paranoide. Che importa, tutti i viventi non paranoici respirano non meno dei paranoici! Pertanto, respirare non tocca l'incidenza della paranoia nella classe degli umani viventi, perchè non divide questa classe in due sottoclassi. A fortiori, non le divide in due sottoclassi nelle quali l'incidenza della paranoia è differente. Per quanto respirare sia dunque una condizione necessaria per la paranoia, sicuramente non è rilevante - nella classe dei viventi - per diventare paranoidi. In altre parole, quantunque respirare faccia una differenza tra essere vivi o morti, non fa differenza tra essere paranoidi e non essere paranoidi.

Così, parimenti nel contesto dei sogni, uno stato di tipo X può essere una condizione necessaria per il verificarsi di altre specie di stati Y in una data classe di riferimento, ciò nonostante X non è causalmente rilevante per Y entro quella classe di riferimento. Come ho illustrato, se X deve essere causalmente rilevante per Y in una classe C, X deve dividere C in due sottoclassi in cui la probabilità di incidenza di Y è differente. Ma fatemi aggiungere parenteticamente qualcosa a proposito del caso dei sogni di case: nella classe di riferimento di tutti gli umani - che include persone che possono non aver mai visto una "casa"- vedere-una-casa può in verità essere, almeno statisticamente, rilevante rispetto al sognarla. Ma perfino questa potrebbe non essere necessariamente considerata una rilevanza causale.

E' vero che, nel caso del secondo sogno di case in discussione, quello che potrebbe essere sognato da me piuttosto che da Agnes, l'affinità tematica tra l'esperienza-di-veglia-di-alcune-case e il successivo sogno-di-una-casa è chiaramente molto più debole che nell'esempio di Agnes e della Casa sulla Cascata. Ma vi è anche un controesempio rispetto all'ipotesi che ogni caso di alta affinità tematica riesce anche a qualificarsi come un'istanza di rilevanza causale: considerate una donna che vede suo marito ogni giorno della loro vita matrimoniale, e i sogni di lei, nel corso degli anni, lo raffigurino occasionalmente in maniera non distorta. Precisamente in quel caso la sua inseparabilità dal marito nella vita della veglia dimostra che il suo essere-stata-con-lui-lo-stesso-giorno-prima-di-averlo-sognato non è causalmente rilevante per la produzione del contenuto tematico del sogno!

Inoltre, ricordo la mia prima avvertenza che perfino nell'esempio dell'impronta, che mostra un'affinità tematica molto forte, la semplice presenza di un grado molto alto di affinità era completamente insufficiente a validare la relazione causale.

Di conseguenza sarebbe un grosso errore credere che la possibilità di inferenze causali vada a braccetto con un altissimo grado di affinità tematica.

Per essere breve, aggiungo un'istanza della biologia evolutiva che testimonia contro il trarre inferenze causali da affinità tematiche. Come Elliot Sober (1987; 1988) ha rilevato: quando si confrontano specie in base a quelle che vengono chiamate influenze ancestrali - che è un certo tipo di affinità tematica - questa similitudine non è di cogente evidenza per l'inferenza causale che essi dividano una comune discendenza. Tuttavia, nel contesto di altre informazioni, il confronto riguardo a caratteristiche "derivate" - che è un altro tipo di affinità tematica - qualifica l'evidenza di una genealogia comune.

Ora siamo pronti ad apprezzare l'inferenza causale di Freud sulla base di connessioni tematiche. Come corollario, possiamo raggiungere un importante verdetto sulle obiezioni che i critici ermeneuti di Freud hanno pronunciato contro di lui.


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