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Edizioni FrancoAngeli

viale Monza, 106 - 20127 Milano tel. 02 2837141

fax 02 2613268 email: ufficiostampa@francoangeli.it - www.francoangeli.it

Le NOVITA’ in libreria da: metà ottobre 2004

 

 

 

PSICOLOGIA

 

Elena Dalle Carbonare, Emilio Ghittoni, Sara Rosson (a cura di)

PEER EDUCATOR. Istruzioni per l’uso

pp. 160, EURO 19,50 con allegato cd-rom, Cod. 8.23 (V), Collana: Adolescenza, educazione e affetti, diretta da Gustavo Pietropolli Charmet, ISBN 88-464-5854-0

La peer education è una strategia educativa che vuole favorire la comunicazione tra adolescenti riattivando lo scambio di informazioni e di esperienze interni al gruppo dei pari.

Questa pratica - già utilizzata con successo nel mondo anglosassone per la prevenzione dell’infezione Hiv - nel nostro paese è adottata da alcuni anni, in particolare nel contesto scolastico: si tratta di approccio articolato alla prevenzione che prevede una stretta integrazione tra adulti e ragazzi, tra informazione verticale e orizzontale, promuovendo pertanto un dialogo costruttivo tra le diverse generazioni.

Attivare processi di peer education significa favorire lo sviluppo di competenze e consapevolezze fra gli adolescenti allo scopo di ridefinire ruoli e relazioni all’interno della scuola, e anche nella comunità, ricercando, peraltro, nuove forme di partecipazione giovanile.

Questo volume si rivolge a educatori, insegnanti, psicologi e, in generale, agli operatori del sociale, ma anche ai ragazzi stessi. Al suo interno sono proposte le indicazioni step by step per lo sviluppo dei processi formativi per i peer educator e gli insegnanti e per i successivi interventi nelle classi: una modalità di approccio alla prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili che richiede, anche, partnership e sinergie fra diverse agenzie presenti sul territorio (scuola, sanità, volontariato_).

Il lettore troverà dunque descrizioni di situazioni reali, tecniche utili al lavoro di gruppo, schede ragionate per la gestione degli interventi ma anche riflessioni teoriche relative alle reti e al capitale sociale. Completano il testo una proposta di "istruzioni per l’uso"della peer education e un supporto multimediale che contiene materiali utili per la formazione e gli interventi e alcuni prodotti creativi che riprendono parte dei contenuti del libro "visti dai peer".

Elena Dalle Carbonare, formatrice e peer educator della prima generazione, opera presso lo spazio giovani K-olmo di Verbania.

Sara Rosson, formatrice e peer educator della prima generazione, opera presso lo spazio giovani K-olmo di Verbania.

Emilio Ghittoni, si occupa di controllo di gestione per un’industria metalmeccanica, è presidente dell’associazione Contorno Viola.

 

Alfio Maggiolini, Gustavo Pietropolli Charmet (a cura di)

MANUALE DI PSICOLOGIA DELL’ADOLESCENZA: COMPITI E CONFLITTI

pp. 368, EURO 25,50, Cod. 1240.226 (U), Collana: Serie di psicologia, ISBN 88-464-6047-2

L’assunzione di un’identità di ruolo maschile e femminile in adolescenza è come una seconda nascita, che richiede la mentalizzazione del corpo, la trasformazione del rapporto con i genitori, l’inserimento nel gruppo dei pari, l’avvio di relazioni sentimentali e sessuali e l’acquisizione di nuove competenze. La realizzazione di questi compiti è inevitabilmente attraversata da conflitti, nel mondo interno ed in quello esterno.

Come avviene oggi il cambiamento adolescenziale? Il modo in cui l’adolescente affronta questa fase del suo sviluppo è universale o storicamente determinato? In questo manuale, dopo una rassegna di rappresentazioni dell’adolescenza nell’antropologia, nella storia della psicoanalisi e nella cultura attuale, si illustrano le aree dello sviluppo e le principali difficoltà che gli adolescenti incontrano nel loro precorso di crescita. I disturbi alimentari, il rapporto con le droghe, i comportamenti antisociali o autolesivi, sono trattati in una prospettiva evolutiva, con indicazioni sul modo in cui gli psicologi possono aiutare gli adolescenti.

Il volume si propone non solo come manuale di base per gli studenti di psicologia e di scienze dell’educazione, ma anche come testo di riferimento per psicologi, psicoterapeuti, insegnanti, educatori, assistenti sociali e genitori, che possono trovarvi informazioni utili a sostenerli nell’esercizio del loro ruolo.

Gli autori sono membri dell’Istituto Minotauro, che da anni svolge attività di ricerca, prevenzione, consultazione e psicoterapia, con gli adolescenti e i loro genitori.

Alfio Maggiolini, psicologo e psicoterapeuta, professore incaricato di Psicologia dell’adolescenza alla Facoltà di psicologia dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, coordina gli psicologi dei Servizi della Giustizia minorile di Milano. Ha pubblicato: Mal di scuola (1994), Counseling a scuola (1997), con E. Riva Adolescenti trasgressivi (1998) e ha curato Adolescenti delinquenti (2002) e Sballare per crescere? (2003).

Gustavo Pietropolli Charmet, specialista in psichiatria e psicoterapeuta, già docente di psicologia dinamica alla Facoltà di psicologia dell’Università Bicocca di Milano, è presidente dell’Istituto Minotauro, direttore scientifico dell’associazione "L’amico Charly", presidente del "Centro per la famiglia in crisi e il bambino maltrattato". Tra i suoi ultimi volumi: con E. Riva, Adolescenti in crisi e genitori in difficoltà (2001), Ragazzi sregolati (2001), Crisis Cener. Il tentato suicidio in adolescenza (2004)

Luca Casadio

LE IMMAGINI DELLA MENTE

Per una psicoanalisi del cinema, dell’arte e della letteratura

pp. 244, EURO 24,00, Cod. 1240.227 (U), Collana: Serie di psicologia, ISBN 88-464-6062-6

La psicoanalisi dell’arte, di moda fino agli anni ‘70, segna ora un profondo stallo. Negli ultimi decenni, però, sono nati molti nuovi modelli della mente, nuove prospettive cliniche incentrate sulla comunicazione emozionale e sul ruolo delle immagini. Questo libro si propone di aggiornare la psicoanalisi dell’arte, troppo lenta ad arricchirsi dei nuovi contributi, proponendo una descrizione epistemologica dei modelli della "psicoanalisi moderna" e delle loro possibili "applicazioni" al mondo dell’arte. Oltre gli studi, ormai storici di Freud, Jung e la Klein, sono qui discussi gli approcci più recenti: quelli di Bion, Matte Blanco, Bowlby, Langs, dei Baranger, Stern, Benedetti e Ferro, tra gli altri.

L’approccio epistemologico e multidisciplinare permette di cogliere, superando ogni specialismo, le trame comuni alla clinica e all’arte, come alla comunicazione sociale, soprattutto negli aspetti emotivi e relazionali. Il libro appare così rivolto tanto a psicologi, psicoanalisti, antropologi, filosofi, che esperti d’arte, e per questo motivo il linguaggio usato è comprensibile e volto alla chiarificazione dei presupposti degli approcci teorici, come al loro possibile "uso" nel campo dell’arte.

I campi della "psicoanalisi moderna" e dell’arte condividono una sensibilità comune per le immagini prodotte, tanto dalle "due persone che parlano in una stanza", che nelle moderne produzioni artistiche. Sia l’arte che la psicoanalisi sono considerate in questo volume nelle loro caratteristiche "costruttive" e sociali, per la loro capacità di ispirare nuovi significati, nuovi "mondi possibili", e, nella loro capacità di trasformare, tradurre, far evolvere emozioni, vissuti, immagini e narrazioni.

Casadio Luca (Roma, 1965), psicologo, psicoterapeuta e specialista in psicologia clinica, è un epistemologo che si occupa di clinica e di formazione nelle aziende. Tiene lezioni scientifiche e seminari per alcune scuole di specializzazione e ha scritto il volume, Sistemica: voci e percorsi nella complessità, Torino (2003), con Umberta Telfener, e la supervisione di Heinz von Foerster; ha partecipato con un suo contributo, inoltre, al volume Adolescenti che rischiano la vita, Milano (2004), a cura di Umberto Nizzoli e Claudio Colli, oltre ad aver scritto diversi articoli sulla clinica, l’epistemologia e l’arte.

 

Aldo Giannotti, Stefano Vicari (a cura di)

LA SINDROME DI WILLIAMS

Clinica, genetica e riabilitazione

pp. 288, EURO 30,00, Cod. 1240.229 (U), Collana: Serie di psicologia, ISBN 88-464-5967-9

La Sindrome di Williams, descritta per la prima volta nel 1961, è secondaria alla delezione di una regione del cromosoma 7 (7q11.23) ed è caratterizzata clinicamente da dismorfismi, alterazioni cardiovascolari, ritardo mentale lieve o moderato e un caratteristico profilo cognitivo e comportamentale. Negli ultimi anni la maggiore conoscenza della caratteristiche della sindrome da parte di pediatri, cardiologi, genetisti, neuropsichiatri, ha permesso di effettuare una diagnosi sempre più precoce, la elaborazione di test diagnostici e di protocolli di follow-up sempre più mirati, la formulazione di percorsi riabilitativi sempre più specifici; di particolare interesse i progressi della ricerca in genetica, i corsi di educazione all’autonomia per gli adolescenti, i campi scuola.

In questo volume (terza edizione completamente aggiornata di altri due già pubblicati) presentiamo le acquisizioni scientifiche più recenti relative alla Sindrome, riunendo contributi che vengono da esperienze professionali diverse, convinti che l’approccio multidisciplinare sia indispensabile per poter cogliere la complessità e la originalità di ciascun bambino, vero protagonista, insieme alla sua famiglia, del proprio cammino di crescita.

Per una più agile fruibilità i vari contributi sono stati organizzati in due parti:

- nella prima vengono presentati i risultati delle ricerche relative agli aspetti medici e i progressi della ricerca genetica nei pazienti con Sindrome di Williams;

- nella seconda, vengono affrontati problemi relativi allo sviluppo cognitivo e linguistico e vengono riportate alcune esperienze nell’ambito della riabilitazione e dell’intervento precoce.

Aldo Giannotti, pediatra genetista dal 1998 è stato responsabile dell’Unità Operativa di Genetica Medica dell’Ospedale Bambino Gesù. Autore di numerosi lavori scientifici. Fa parte del Comitato Scientifico dell’Associazione Italiana Sindrome di Williams

Stefano Vicari, neurologo, insegna Psicobiologia e Psicologia fisiologica presso la "Libera Università S. Maria dell’Assunta-LUMSA" ed è responsabile del Servizio di Neurologia e Riabilitazione della sede di Santa Marinella (Roma) dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Istituto di Ricerca Scientifica, dove si occupa prevalentemente di valutazione neuropsicologica e di riabilitazione. Fa parte del Comitato Scientifico dell’Associazione Italiana Sindrome di Williams.

 

RIPROPOSTE PSICOLOGIA

 

David P. Ausubel

EDUCAZIONE E PROCESSI COGNITIVI. Guida psicologica per gli insegnanti

pp. 832, EURO 35,50, 8aed. 1988, 20041, Cod. 1222.25 (U), Collana: Psicologia/Monografie, diretta da Marcello Cesa Bianchi, ISBN 88-204-9157-5

L'autore si è proposto di offrire una lettura che coinvolgesse, nella sua chiarezza rigorosa, tutti coloro che sono direttamente o indirettamente interessati ai problemi dell'educazione.

Renzo Carli, Rosa Maria Paniccia

L'ANALISI EMOZIONALE DEL TESTO

Uno strumento psicologico per leggere testi e discorsi

pp. 336, EURO 24,00, 2002, 20043, Cod. 1240.194 (U), Collana: Serie di psicologia, ISBN 88-464-3826-4

Nel volume viene presentata la metodologia di AET, ed i modelli clinici e di psicologia generale che ne fondano l'utilizzazione e la validità.

Robert Emery

IL DIVORZIO. Rinegoziare le relazioni familiari

pp. 290, EURO 25,00, 1998, 20042, Cod. 1245.14, (V), Collana: Psicologia sociale e psicoterapia della famiglia, diretta da Eugenia Scabini e Vittorio Cigoli, ISBN 88-464-0858-6

Questo volume viene incontro al bisogno, così rilevante oggi, di basi teoriche solide che orientino l'agire di chi interviene nelle situazioni di separazione coniugale con una precisa professionalità clinica e sociale.

 

 

SERVIZI SOCIALI, SANITA’

 

Maria Pia Giuffrida, Mauro Palumbo

LA PENA DELL’ALCOL

Una ricerca-azione sull’efficacia dell’intervento sociale nelle misure alternative

pp. 208, EURO 17,00, Cod. 1130.177 (U), Collana: Politiche e servizi sociali, ISBN 88-464-5878-8

Il volume dà conto di una ricerca-azione condotta dall’Amministrazione Penitenziaria al fine di valutare l’efficacia delle attività svolte nei confronti dei condannati a misure alternative alla detenzione che hanno problemi dovuti all’alcol.

La scarsa attenzione verso i portatori di problematiche alcolcorrelate ha generato una sottostima del fenomeno e una minore sensibilità alla sua individuazione e gestione da parte dei servizi. Il volume analizza le dimensioni quali quantitative del fenomeno e propone modalità conseguenti d’intervento derivate dalla ricerca sul campo e dalla riflessione degli operatori sulle loro pratiche di lavoro quotidiano.

La ricerca affronta infatti un problema poco esplorato con una strategia di ricerca valutativa altamente partecipata, che vede gli operatori dei Centri di Servizio Sociale per Adulti (CSSA) diretti protagonisti, sotto la guida di dirigenti centrali ed esperti metodologi.

Maria Pia Giuffrida, Dirigente generale dell’Amministrazione penitenziaria, si è occupata per diversi anni del settore delle misure alternative, e del coordinamento tecnico professionale dei Centri di servizio sociale per Adulti. Attualmente presiede una Commissione di studio sulla "Mediazione penale e giustizia riparativa" e si occupa di un progetto di rilancio del trattamento negli Istituti penitenziari, con particolare riferimento al lavoro dei detenuti. È autrice di un volume e di diversi saggi sulle misure alternative, e più in generale sull’esecuzione della pena ed il sistema penitenziario.

Mauro Palumbo insegna Sociologia e Metodologia e tecniche della ricerca sociale all’Università di Genova. Socio fondatore dell’AIV (Associazione Italiana di Valutazione), si occupa da molti anni di ricerca valutativa. Ha pubblicato recentemente con la FrancoAngeli Il processo di valutazione (2001) e Valutazione 2000 (2000). È anche autore di numerosi volumi e saggi sulla metodologia della ricerca sociale, sulle disuguaglianze sociali, sulla valutazione delle politiche della formazione e del lavoro.

 

Paolo Paroni

UN POSTO IN STRADA

Gruppi giovanili e intervento sociale

pp. 160, EURO 14,00, Cod. 1130.181 (U), Collana: Politiche e servizi sociali, ISBN 88-464-5848-6

L’oggetto di indagine di questo testo è il fenomeno dei gruppi giovanili di strada. Soffermare l’attenzione su di essi consente di delineare alcuni concetti, di difficile definizione, come quello di devianza, di disagio e di rischio.

Le forme di aggregazione tra pari di adolescenti e giovani adulti, infatti, ripropongono al loro interno le dinamiche tipiche di una società complessa caratterizzata dalla moltiplicazione di elementi complementari e contrapposti, talvolta anche incoerenti tra loro, che si possono considerare all’origine di manifestazioni di devianza.

Affrontando il fenomeno da una prospettiva sociologica viene evidenziato il carattere relazionale dei comportamenti trasgressivi, cogliendo nel gruppo informale una precisa esigenza di risposta al bisogno evolutivo e comunicativo degli adolescenti.

Le basi teoriche tracciate si pongono come premessa di un modello di intervento sociale, definibile come lavoro di strada, che rappresenta un’ipotesi nuova per comprendere meglio i fenomeni giovanili, pensare azioni di tipo promozionale e delineare scenari che interessino le politiche di prevenzione e controllo della devianza e del disagio.

Il testo si rivolge a coloro che si avviano ad una professione sociale, in particolare studenti in Servizio sociale e Scienze della formazione, ma anche a quanti, operatori, dirigenti e amministratori, sono già impegnati nell’ambito delle politiche e dei servizi per adolescenti e giovani adulti.

Paolo Paroni, sociologo, docente di Sociologia della devianza dell’Università Cattolica di Piacenza, si occupa di ricerca, progettazione e formazione nell’ambito dei servizi sociali, sia del pubblico sia del privato sociale.

 

Alfio Lucchini, Silvia Bravin, Roberto Cataldini, Antonio d’Amore, Guido Faillace, Cinzia Massafra, Giovanni Strepparola

DEPRESSIONE E DIPENDENZE PATOLOGICHE

L’esperienza dei servizi territoriali

pp. 112, EURO 15,50, Cod. 231.1.15 (V), Collana: Clinica delle dipendenze e dei comportamenti di abuso/Quaderni, direttore scientifico: Alfio Lucchini, ISBN 88-464-5245-3

Cogliere la centralità e il rilievo scientifico dell’intervento su una patologia complessa - quale l’abuso e la dipendenza da sostanze psicoattive - che le istituzioni tendono a sottovalutare, è un compito fondamentale per gli operatori dei Servizi delle dipendenze.

La rilevanza dei disturbi depressivi tra gli utenti dei Servizi, e la conseguente necessità di definire sempre meglio gli strumenti terapeutici, emergono non solo dagli studi fatti a livello internazionale ma anche dai percorsi individuali dei pazienti.

Tuttavia è da sottolineare ancora il ritardo dei Servizi nel dare seguito terapeutico alle evidenze cliniche in tema di comorbilità psichiatrica, cioè nei casi in cui si evidenzia un’ulteriore diagnosi secondo il DSM in pazienti tossicodipendenti.

In questo contesto si colloca questo volume, riflessione collettiva che prende spunto dalla casistica dei Servizi italiani, per offrire stimoli e indicatori a quanti giornalmente si confrontano con azioni terapeutiche complesse.

La capacità di combinare strumenti diversi - compresi quelli farmacologici - e scegliere ogni volta quelli più idonei al caso, è un passo fondamentale per l’affermarsi della medicina delle farmacotossicodipendenze.

Alfio Lucchini, medico psichiatra, Presidente ALT Onlus, Segretario esecutivo nazionale FeDerSerD, Milano.

Antonio d’Amore, medico psicoterapeuta, membro del Direttivo nazionale FeDerSerD, Caserta.

Giovanni Strepparola, medico psichiatra, Segretario ALT Onlus, Milano.

Guido Fallace, medico psicoterapeuta, membro del Direttivo nazionale FeDerSerD, Trapani.

Silvia Bravin, medico psichiatra, Milano.

Roberto Cataldini, medico psichiatra, membro dei Direttivo nazionale FeDerSerD, Lecce.

Cinzia Massafra, medico diabetologo, esperta in metodologia della ricerca, Milano.

 

Alessandra Cannara, Carlo Brizioli, Enrico Brizioli

PROGETTARE L’AMBIENTE PER L’ALZHEIMER

Specifiche progettuali per l’ambiente terapeutico

Prefazione di Marco Trabucchi

pp. 104, EURO 25,00, Cod. 1305.55 (V), Collana: Strumenti per il lavoro psico-sociale ed educativo,

ISBN 88-464-6069-3

Una condizione cruciale per una corretta assistenza al paziente con malattia di Alzheimer è il suo inserimento di un adeguato "ambiente di vita", in rapporto alla progettazione degli spazi e degli arredi, alla riduzione dei rischi, alla facilitazione sensoriale e mnesica, fino alla costruzione di un ambiente "protesico" per il deficit cognitivo.

Questo volume vuole rispondere alla necessità di raccogliere e rielaborare le indicazioni e le esperienze più avanzate utili per progettare e modificare in modo adeguato l’abitazione, i centri diurni, i nuclei Alzheimer nelle RSA. Si propone quindi come manuale tecnico, ad uso dei progettisti, ma utile per essere consultato anche dagli operatori dell’assistenza o da chi programma i servizi.

Il volume nasce nell’ambito del Programma di ricerca finalizzata sulla Demenza di Alzheimer promosso dal Ministero della salute e dalla Regione Marche con il Progetto sulla "Sperimentazione di un modello di disease management socio-sanitario per la malattia di alzheimer".

Carlo Brizioli, architetto, dottorato di Ricerca Università di Roma la Sapienza.

Enrico Brizioli, neurologo, direttore generale Gruppo Santo Stefano, Potenza Picena (MC), responsabile del Progetto Alzheimer - Marche.

Alessandra Cannara, architetto, borsista Progetto Alzheimer - Marche.

 

Franca Ferrario, Anna Muschitiello (a cura di)

COMPLESSITÀ E SERVIZIO SOCIALE NEL SISTEMA GIUSTIZIA

pp. 160, EURO 17,50, Cod. 1416.14 (U), Collana: Servizio sociale e formazione,a cura dell’Associazione italiana docenti di servizio sociale, ISBN 88-464-6048-0

Il volume vuole analizzare la complessità che caratterizza il lavoro sociale professionale nei suoi diversi aspetti: sotto analisi sono i problemi legati alle diverse tipologie di utenza dei servizi sociali. Sono indi illustrate le strategie adottate, richiamando di volta in volta il necessario intreccio con le istituzioni e i soggetti in un’ottica di rete.

Si sono considerati inoltre i processi di riorganizzazione in corso nei CSSA, i mutamenti connessi al dettato legislativo e al nuovo disegno di Welfare, cui gli operatori sono chiamati a contribuire.

Emergono, a fronte delle difficoltà che gli operatori incontrano, le nuove linee orientative dell’intervento professionale, tra loro interconnesse, quali la pratica del progetto finalizzato, che esprime un pensiero trasformativo realistico capace di configurare un futuro; la necessità di lavorare con altri, in diverse dimensioni e tipologie di gruppo, in cui si confrontano visioni e prospettive che possono divergere alla ricerca di direzioni comuni. Sempre più evidente è la considerazione e la valorizzazione del territorio, che si manifesta nella raccolta di dati di realtà, nella relazione con i soggetti e nella collaborazione con le agenzie presenti.

La riflessione sulle prassi e lo studio dei problemi fronteggiati sono all’origine della sperimentazione di nuove modalità operative. Su questi recenti percorsi si sviluppano confronti e valutazioni, che, generando conoscenza trasmissibile, possono contribuire alla definizione di una più solida identità professionale, pur in un contesto di inevitabili incertezze.

Il testo può costituire quindi un utile strumento di aggiornamento, uno stimolo valido e, nel contempo, una base di dibattito tra gli addetti ai lavori, ma anche una testimonianza di un processo di trasformazione per docenti e studenti dei corsi di laurea in servizio sociale.

Franca Ferrario esperta di metodologie professionali, si occupa di progetti di formazione permanente destinati agli operatori sociali e svolge attività di supervisione di gruppi. È autrice di numerosi testi dedicati al tema del servizio sociale; si ricordano, tra gli altri: Il lavoro di rete nel servizio sociale, Le dimensioni dell’intervento sociale, Il lavoro di gruppo nel servizio sociale. È stata docente di Metodi e tecniche del servizio sociale sia nella Scuola Regionale per operatori sociali del Comune di Milano che presso l’Università degli Studi di Torino.

Anna Muschitiello assistente sociale presso il CSSA di Milano, è responsabile dell’area Progettazione e relazioni esterne e coordinatrice del gruppo Città di Milano. Segretaria Nazionale del Coordinamento Assistenti Sociali della giustizia (CASG), è inoltre autrice di numerosi articoli su riviste del settore. Per i tipi FrancoAngeli ha curato insieme a Elisabetta Neve: Dei Diritti e delle pene: servizio sociale e giustizia (2003).

 

 

 

 

SOCIOLOGIA

 

David Buckingham

NE’ CON LA TV, NE’ SENZA LA TV. Bambini, media e cittadinanza nel XXI secolo

Edizione italiana a cura di Gianna Cappello

pp. 272, EURO 24,00, Cod. 1381.1.6 (V), Collana: Scienze dell’Informazione/Saggi, diretta da Mario Morcellini, ISBN 88-464-6076-6

Quale sarà il destino dell’infanzia nel XXI secolo? Sarà un’"infanzia mediata", sempre più in balia dei media elettronici? Il crescente accesso dei minori ai media per adulti porterà all’abolizione della distinzione tra infanzia ed età adulta? O piuttosto, con l’avvento dei new media, il divario tra le generazioni si accentuerà ulteriormente?

David Buckingham propone una panoramica lucida e facilmente accessibile sui recenti cambiamenti nell’infanzia e nel mondo dei media. L’autore mette a confronto, confutandoli entrambi, da una parte, il senso di panico morale che ancora caratterizza molti discorsi sull’influenza negativa dei media, e dall’altra l’esagerato ottimismo che accompagna la nascita della "generazione elettronica". Particolare attenzione viene dedicata anche alle sfide poste dalla proliferazione delle nuove tecnologie, dalla privatizzazione dei media e della sfera pubblica, oltre che dalla polarizzazione tra i "media-rich" e i "media-poor". La tesi di Buckingham è che i minori non possono più essere esclusi o protetti dal mondo adulto della violenza, dei consumi e della politica: occorrono nuove strategie per garantire il rispetto dei loro diritti come cittadini e come consumatori attivamente coinvolti nella cultura contemporanea.

Basandosi sulle numerose ricerche condotte personalmente in questo campo, l’autore rilegge con uno sguardo nuovo ed intrigante tutta una consolidata tradizione di studi sugli effetti dei media sui minori proponendo un approccio innovativo ed alternativo alle ansie che da sempre tormentano ricercatori, genitori, educatori, professionisti dei media e politici.

David Buckingham insegna presso l’Institute of Education dell’Università di Londra dove dirige anche il Centre for the Study of Children, Youth and the Media. Ha condotto numerose ricerche sulla Media Education e sul rapporto tra media e minori. È consulente del British Film Institute, dell’UNESCO, e del settore education della BBC e di Channel Four. È membro del Consiglio scientifico del British Board of Film Classification. Oltre al pluricitato Public Secrets: Eastenders and its Audience (British Film Institute, 1987), tra le sue pubblicazioni più recenti ricordiamo Media Education. Literacy, Learning and Contemporary Culture (Polity Press, 2003), The Making of Citizens: Young People, News and Politics (Routledge 2000), Moving Images: Understanding Children’s Emotional Responses to Television (Manchester University Press, 1996).

Gianna Cappello insegna Storia della radio-tv e Sociologia della comunicazione presso l’Università di Palermo. È tra i soci fondatori MED (Associazione italiana per l’educazione ai media e alla comunicazione) di cui attualmente è anche segretaria generale. Tra le sue pubblicazioni più recenti ricordiamo: Il concetto di servizio pubblico radiotelevisivo. L’evoluzione del dibattito su missione, impresa e programmazione, Rai-Eri 2001, Il fiume del rock. Viaggio nel mondo della cultura giovanile (con F. Ceretti, Edizioni Paoline, 1997).

 

Marco Giordani, Annie Noro (a cura di)

NAUTIBUS. Esperienze e strumenti d’intervento sociale con gli adolescenti

pp. 288, EURO 19,00, Cod. 1043.47 (U), Collana: Laboratorio sociologico/Ricerca empirica ed intervento sociale, diretta da Costantino Cipolla, ISBN 88-464-6043-X

Un camper attrezzato — il Nautibus — è diventato il simbolo di un progetto rivolto ai giovani e di un coordinamento di interventi e servizi territoriali mirati a promuovere l’agio tra di loro. L’esperienza del Nautibus illustra come sia possibile coniugare — attraverso l’uso di forme comunicative che consentono di entrare in sintonia con i giovani — la promozione della loro partecipazione sociale con azioni di prevenzione nei confronti delle loro azioni a rischio.

Il progetto si è proposto un triplice obiettivo di comprensione, prevenzione e promozione. Comprendere i significati attribuiti dai giovani ai temi dell’amicizia, del divertimento e dello sballo, nonché dei comportamenti a rischio cui sono esposti, rende possibile l’attivazione di strumenti volti tanto alla prevenzione di questi ultimi (affrontando i temi legati ai rischi sessuali e al consumo di droghe sintetiche e alcol) che alla promozione della partecipazione sociale giovanile. Per perseguire questi obiettivi è stata utilizzata la tecnica della ricerca-intervento.

Scopo del presente volume è fornire una metodologia di valutazione scientifica dell’intervento attuato con il Nautibus, proponendolo come possibile esempio di riferimento riproponibile anche in altre aree territoriali e adattabile ad altre esperienze. Del progetto si illustrano infatti modelli culturali di riferimento e aspetti teorici, metodologie, tecniche ed aspetti operativi del lavoro con i giovani, avvalendosi anche dell’utilissimo Cd-rom allegato, che presenta una grande quantità di materiali ed illustrazioni visive dell’intervento. Il volume si propone dunque quale utile guida per operatori e progettisti e chiunque si occupi di progettazione e di interventi nel sociale.

Marco Giordani, sociologo e direttore dei progetti "Sui luoghi della frequentazione" e "Nautibus", è presidente della cooperativa CoSMO e si occupa di progettazione e direzione delle attività di ricerca e valutazione sugli interventi di promozione e prevenzione delle azioni a rischio rivolti ai giovani.

Annie Noro, sociologa e responsabile delle relazioni del Progetto Giovani dell’Ambito di Cervignano del Friuli, ha coordinato la ricerca intervento sull’affettività e sessualità e le azioni relative alla progettazione partecipata dei luoghi d’incontro.

 

Renato D’Amico (a cura di)

DIFFUSIONE E DIFFERENZIAZIONE DEI MODELLI CULTURALI IN UNA METROPOLI MEDITERRANEA

Indagine sui gruppi e i movimenti religiosi non cattolici presenti a Catania

pp. 304, EURO 19,00, Cod. 1520.457 (U), Collana: Sociologia, ISBN 88-464-5908-3

L’emergenza internazionale della "questione islamica" ha indotto gli studiosi a ripensare il tema del "multiculturalismo" delle società occidentali avanzate. Ne è uscita ridimensionata soprattutto quella visione "ideologica" che antepone le rivendicazioni particolaristiche delle singole comunità al principio dell’universalismo della legge. L’arretramento dell’odierno neo-multiculturalismo alla sola "registrazione delle differenze" non risolve i numerosi interrogativi ancora aperti. Ad esempio quale sia il significato del termine "cultura", cosa renda le culture diverse fra loro, e in che grado, e quali siano i meccanismi che permettono — o no — la loro reciproca permeabilità e trasformazione.

In risposta a simili quesiti questo libro riporta i risultati di un’ampia ricerca condotta sui gruppi e/o movimenti religiosi non cattolici presenti a Catania. Dopo aver ricostruito la mappa della pluralità di credo religiosi presenti nella città metropolitana siciliana, la ricerca indaga gli attributi sostantivi del multiculturalismo "locale", riportando i risultati di un piano di interviste ad un campione di aderenti ai diversi gruppi.

L’impianto concettuale dell’indagine si impernia sull’idea della religione come sistema culturale che attribuisce un particolare fondamento al processo di costruzione individuale della realtà soggettiva, rifacendosi alla nozione scheiniana di "cultura" come mix di "cose" diverse disposte su differenti piani (o strati, o livelli): gli artefatti; i valori e le norme; le credenze e gli assunti di base. Particolare attenzione viene riservata agli orientamenti e agli atteggiamenti espressi dagli intervistati sui temi cui si fanno solitamente risalire quegli "assunti di base" che costituiscono lo strato più profondo delle visioni identitarie e che fondano, dunque, la vera "differenza" fra le culture.

Renato D’Amico, professore straordinario di Scienza dell’amministrazione, insegna anche Sociologia dell’organizzazione e Teoria dell’organizzazione presso la Facoltà di Scienze politiche dell’Università degli Studi di Catania. Tra i suoi scritti più recenti ha già pubblicato per la FrancoAngeli: L’altra giovinezza. Storie di vita di giovani a rischio, welfare comunitario e scenari di inclusione sociale (2000), Il manager pubblico nell’ente locale (2001), L’analisi della pubblica amministrazione. Teorie, concetti e metodi (2003).

 

Stefano Rolando (a cura di)

LA COMUNICAZIONE DI PUBBLICA UTILITÀ. 2. Società, economia, cultura

pp. 448, EURO 25,00, Cod. 229.7 (U), Collana: Comunicazione di pubblica utilità, diretta da Stefano Rolando, ISBN 88-464-6049-9

Vi è un’evoluzione nell’idea di comunicazione pubblica identificata nelle attività di soggetti distinti rispetto alla comunicazione commerciale, radicata e consolidata da anni. Si tratta di un’evoluzione che ha riguardato soggetti diversi: le istituzioni, la politica, le associazioni sociali e della rappresentanza. Soggetti che si rivolgono al cittadino e che interagiscono tra di loro. La nuova stagione della comunicazione pubblica ipotizza come essenziale questo spazio — di rappresentazione, concertazione, comunicazione, trasparenza e servizio — in cui tali diversi soggetti dialogano, si confrontano, fanno patti. È uno spazio che esprime comunicazione di pubblica utilità, intesa come lo scenario di una dinamica relazionale tra pubblico e privato; tra ottica delle istituzioni, ottica delle organizzazioni sociali e di impresa e ottica delle persone.

Quest’opera, articolata in due volumi, intende fornire schemi di approccio metodologico e analitico ad argomenti settoriali nella comunicazione di pubblica utilità, per contribuire al lavoro universitario (didattica di base, tesi di laurea, ricerca, formazione post-universitaria), e allo sviluppo di una cultura professionale misurata con cambiamenti che vanno trattati in modo non generico. L’intento è quello di concorrere, con analisi e proposte, a un dibattito sulle dinamiche organizzative (piani di comunicazione, modelli di struttura, valutazione, formazione) che richiedono chiarezza di approccio a vari aspetti: profili identitari, ruolo dei soggetti politici e istituzionali, spinta alla modernizzazione della PA, sviluppi settoriali in ambiti sociali, economici e culturali e tra soggetti pubblici e privati che li interpretano.

Questo secondo volume contiene scritti dedicati agli sviluppi settoriali socio-economici tra dimensione pubblica e privata.

Stefano Rolando è professore associato in Economia e gestione delle imprese e docente di Teoria e tecniche della comunicazione pubblica, di Comunicazione di pubblica utilità e di Immagine e identità nazionale all’Università Iulm di Milano, presso cui dirige anche i master di I° e II° livello nel settore. È segretario generale della Fondazione Iulm. È direttore di Rivista italiana di comunicazione pubblica (FrancoAngeli ed.) e direttore scientifico di Civicom - Rete professionale per la comunicazione di pubblica utilità. In ambito istituzionale è segretario generale della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee regionali italiane.

 

Andrea Bixio (a cura di)

GENEALOGIE ED ETICHE DEGLI ORDINI SOCIALI

pp. 208, EURO 19,00, Cod. 303.10 (U), Collana: Dipartimento di Studi Politici Università La Sapienza di Roma/Politica e Storia, ISBN 88-464-6011-1

Esprimere il proprio mondo intellettuale in una sua specifica manifestazione, spogliarsi dalle convenienze e dalle convenzioni, in modo da poter godere di quel bene così inutile e negletto che consiste nella libertà spirituale, accettare una sorta di sospensione rispetto ai confini rigidi della propria disciplina.

Solo un viaggio interdisciplinare può permettere di dar conto di un percorso interiore di tal fatta che si confronta con gli scomodi e tormentati sentieri del rapporto fra la Rivelazione, la sua forma istituzionalizzata e la coscienza del Principe (Piero Bellini), fra la fede nella Chiesa e la fedeltà allo Stato (Pietro Rescigno), fra il primato del proprio diritto e quello della più intensa e problematica doverosità (Angela Maria Punzi Nicolò), fra le dimensioni autentiche ed inautentiche non solo della Charitas in sé, ma, direi, della stessa laicità intesa semmai come vera Charitas (Antimo Negri), fra le pretese di superiorità della potestà non solo della Chiesa, ma anche dello Stato, nel loro reciproco conflitto ed accordo, in relazione alla centralità del loro carattere autenticamente indiretto (Andrea Bixio). Ed ancora, il rincorrersi fra il soffio dello Spirito divino e la parola delle culture (Vincenzo Poggi S.J.), le paradossali evoluzioni e rivoluzioni della grazia e del gratuito al fondo della costituzione della società (Tito Marci), il rovesciarsi del senso immanentistico della vita nell’esperienza religiosa tipico di un certo pensiero contemporaneo (Fabrizio Fornari), le vie trasversali che nella figura del diavolo la struttura paradossale della società sembra percorrere (Simona Andrini).

Questo il senso di un itinerario che intende tornare alle fonti etiche degli ordini sociali.

Andrea Bixio, ordinario di Sociologia dell’Università degli Studi di Roma "La Sapienza".

 

Piera Rella, Roberto Cavarra (a cura di)

IL GENERE DELLA RADIO. Carriera, famiglia e pari opportunità

pp. 192, EURO 17,00, Cod. 1520.460 (U), Collana: Sociologia, ISBN 88-464-6079-0

La presenza femminile nel mercato del lavoro è in Italia in costante ascesa da circa 40 anni, anche se non ha ancora raggiunto i livelli medi europei. Percorsi e meccanismi di carriera di uomini e donne, interesse e soddisfazione nel lavoro, stili di leadership, comportamenti familiari e opinioni sulle pari opportunità sono analizzati, con metodologie sia qualitative che quantitative, in un settore di punta dell’economia post-fordista (Radio Rai). Emerge un quadro variegato e complesso in cui le differenze di genere non sono plateali, ma significative e tendono a cumularsi tra loro, ad aggiungersi alle differenze di classe e generazionali. La segregazione occupazionale è meno forte che in passato, ma permangono le difficoltà femminili di raggiungere i vertici dell’azienda, di sfondare il soffitto di cristallo. Nella Rai ciò è aggravato dalla rilevanza, ai fini della carriera, di meccanismi di cooptazione politica, un ambito in cui le donne si muovono con più difficoltà degli uomini.

Il lavoro, un lavoro quasi professionale e molto flessibile, si conferma un elemento centrale della vita per entrambi i generi, in particolare per le donne per le quali continua ad avere anche un valore emancipatorio. Nella generazione più giovane l’aumento del precariato, l’allungamento dei tempi di accesso al lavoro stabile colpiscono sia gli uomini che le donne, ma solo queste ultime sono impossibilitate a crearsi una propria famiglia, perché le responsabilità familiari continuano ad essere mal divise. Per questo le pari opportunità, di fatto poco praticate, sono un esigenza riconosciuta anche dagli uomini e sentita non solo dalle donne ma anche dalle e dai precari.

Piera Rella è associata presso la Facoltà di Scienza della Comunicazione. Con Angela Cattaneo e Roberto Cavarra lavora nel dipartimento di Sociologia e Comunicazione dell’Università "la Sapienza" di Roma. Si interessa da tempo di genere e lavoro. Ha scritto con P. Calza Bini e R. Cavarra In cerca di lavoro a Roma. Aspettative dei giovani e rischio d’esclusione (F. Angeli, 1997).

 

Laura Franceschetti

REGOLARE L’IMMIGRAZIONE. Il management dei flussi per lavoro in Europa

pp. 176, EURO 14,00, Cod. 1520.463 (U), Collana: Sociologia, ISBN 88-464-5925-3

Tra le sfide che i fenomeni migratori pongono agli stati nazionali, vi è anche la necessità di regolare più efficacemente gli ingressi.

Mentre l’Unione Europea cerca di promuovere una maggiore armonizzazione della politiche nazionali, i singoli Stati membri mantengono tuttavia strategie diversificate. Due sono infatti i principali modelli di gestione degli ingressi adottati in Europa: quello presente in Francia, Gran Bretagna e Germania, che controllano i flussi attraverso il sistema dei "permessi di lavoro"; e quello basato sulla determinazione annuale di " quote" di ingresso, per il quale hanno optato invece l’Italia e la Spagna, le quali operano con una logica di regolazione tipica di consolidate esperienze da tempo avviate in Australia, in Canada e negli gli Stati Uniti. Perché queste diverse politiche di ingresso?

Attraverso una attenta ricostruzione delle problematiche istituzionali sollevate dai flussi di immigrazione, il lavoro riconduce le scelte maturate in Italia e in Spagna alla necessità di ridurre l’allarme sociale oggi presente in larghe fasce dell’opinione pubblica, che viene in tal modo rassicurata sia attraverso la individuazione di un tetto numerico degli ingressi; sia attraverso un maggior bilanciamento delle diverse aree di provenienza dei "migranti per lavoro". Si riduce in tal modo la vulnerabilità dei confini costieri che caratterizzano questi paesi e si aprono inoltre le porte a una selezione di forza lavoro che può meglio incontrarsi con i fabbisogni del mercato, senza perciò sollevare quei fenomeni di rigetto che periodicamente si presentano ormai non soltanto in Italia e in Spagna, ma anche in gran parte degli altre paesi europei.

Laura Franceschetti, dottore di ricerca in Sistemi sociali e analisi delle politiche pubbliche, è assegnista presso la Facoltà di Sociologia dell’Università "La Sapienza" di Roma. Ha svolto attività di ricerca sui processi di innovazione amministrativa, sui nuovi modelli di governance e sull’analisi delle politiche pubbliche.

 

Riccardo Cruzzolin

MODERNITÀ E RIFLESSIVITÀ. Un’analisi del pensiero di Anthony Giddens

Prefazione di Franco Crespi

pp. 208, EURO 18,00, Cod. 1520.465 (U), Collana: Sociologia, ISBN 88-464-5970-9

Anthony Giddens è certamente uno dei più importanti e significativi sociologi contemporanei. Il suo prevalente interesse per la teoria generale dell’azione sociale, nel riferimento ai grandi classici della sociologia, con particolare attenzione a Marx, Durkheim e Weber, nonché l’apertura alle tematiche filosofiche contemporanee testimoniano l’originalità delle sue posizioni nel contesto della sociologia inglese, per molto tempo rimasta legata alla tradizione empirica di stampo neo-positivistico. Giddens ha saputo individuare con rara capacità di percezione quasi tutti i più importanti aspetti di carattere teorico, epistemologico e metodologico emersi nella cultura sociologica moderna e postmoderna, assimilando, anche se con diversi gradi di profondità, i contributi che alla teoria sociologica hanno recato la teoria critica, l’ermeneutica ed il post-strutturalismo.

Il ricco bagaglio di categorie analitiche fornitegli dalla sua riflessione critica gli ha permesso, soprattutto negli ultimi anni, di interpretare, anche a un livello più divulgativo, i complessi sviluppi della società contemporanea. Per la vastità dei suoi interessi e per la sua tendenza a inglobare nella sua prospettiva teorica le diverse componenti culturali e scientifiche che caratterizzano la sociologia contemporanea, Giddens è indubbiamente un autore non facile da ricondurre a paradigmi sistematici. Tuttavia, spesso si ha la sensazione che, nell’opera giddensiana, alla ricchezza concettuale e alla corretta percezione dei nodi problematici non sempre faccia riscontro un’altrettanto valida capacità di sintesi ricostruttiva, per questo motivo si rende indispensabile una disamina critica del suo intero corpus, atta a coglierne gli elementi di ricchezza ma anche ad evidenziarne gli eventuali punti critici.

Riccardo Cruzzolin, dottore di ricerca in sociologia e sociologia politica, è attualmente assegnista presso l’Università di Perugia.

Censis

ITALY TODAY 2003. Social picture and trends

pp. 224, EURO 20,00, Cod. 2000.1082 (U), ISBN 88-464-6074-X

Since 1967, the Censis Foundation (Center for Social Studies and Policies) has been publishing its annual Report on Italy’s social situation. Policymakers, businessmen and experts in economic and social policies make large use of its well-structured comments, data and interpretations. Censis’s Report is definitely the most highly qualified text for self-appraisal on the part of Italian society.

The Report is traditionally comprised of different sections. First, an introductory essay ("General Considerations") which evaluates the main social issues concerning Italy during the year. Part 2 ("Italy in 2003") contains a wealth of information which forms the basis of an in-depth analysis of the most relevant socioeconomic changes in view of identifying any regular phenomena. Part 3 ("Areas of Social Policy") probes ongoing processes in a variety of spheres such as education, welfare, work, territory and networks, the economy and the environment. Finally, Part 4 ("Means and Procedures") addresses two spheres such as public administration and communications which play a strategic role in view of social policies.

This book is an abridged version of Censis’s 37th annual report for 2003 and is meant as an original tool for foreign observers to assess current trends in Italian society.

 

Michele La Rosa, Paolo A. Rebaudengo, Chiara Ricciardelli (a cura di)

STORIA E STORIE DELLE RISORSE UMANE IN OLIVETTI

pp. 160, EURO 15,00, Cod. 1529.2.78 (U), Collana: Sociologia del lavoro/Teorie e ricerche, diretta da Michele La Rosa, ISBN 88-464-5968-7

Sono passati oltre quarant’anni dalla scomparsa di Adriano Olivetti e la stessa società - la Ing. C. Olivetti & C.- è stata formalmente dissolta qualche tempo fa. Tuttavia, anziché svanire nel tempo, l'interesse per la Olivetti di Adriano e per la "Olivetti dei migliori" fra i designers, gli architetti, i grafici, gli autori di testi, i sociologi del lavoro, gli psicologi di fabbrica e gli ingegneri che la storia industriale e culturale d’Italia abbia raccolto tra gli anni Trenta e gli Ottanta, si accresce in approfondimenti successivi.

Come quella storia sia stata possibile e quali tratti abbia posseduto, e se sia capace ancora oggi di essere non monito ma insegnamento produttivo, sono domande cui il presente volume cerca di rispondere con un duplice approccio. Da una parte le "voci da dentro": nove testimonianze scritte espressamente per narrare le proprie esperienze di lavoro in vari settori della Olivetti. Dall’altra, Francesco Novara, Chiara Ricciardelli e Michele La Rosa, che ricollocano quelle "voci" nelle prospettive di allora e di oggi della psicologia, della sociologia del lavoro e più in generale delle scienze sociali, sostenendo nel dibattito odierno il senso e la validità della parabola olivettiana.

Michele La Rosa, docente di Sociologia del lavoro e Sociologia economica all’Università di Bologna, dirige il C.I.Do.S.Pe.L. del Dipartimento di Sociologia bolognese e la rivista "Sociologia del lavoro". Autore e curatore di numerose pubblicazioni, per i tipi della FrancoAngeli ha curato, tra l’altro, i volumi Sociologia dei lavori (2003) e Introduzione alla sociologia economica (2004).

Paolo Rebaudengo, già direttore del personale e dell’organizzazione di CISA spa, vicedirettore generale di Site spa e direttore generale di Meta spa, dirige attualmente la Fondazione Aldini Valeriani per lo sviluppo della cultura tecnica, istituita dal Comune di Bologna con l’Associazione degli Industriali e la Camera di Commercio di Bologna.

Chiara Ricciardelli è vice presidente del NAO (Network Adriano Olivetti). È autrice del volume Olivetti, un sogno, una storia ancora da scrivere (FrancoAngeli, 2000), un’analisi dell’esperienza olivettiana approfondita dal punto di vista socio-lavorista.

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