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Gli aspetti psicologici della formazione a distanza

Anna Fata

Franco Angeli Editore, Milano, 2004

 

 

Il volume affronta un argomento molto attuale: la formazione a distanza.

Se ne è parlato e se ne parla molto, le aspettative sono state molto elevate, e, in molti casi, non sono state realizzate.

Spesso si è creduto che fosse sufficiente mettere dei contenuti online per parlare di Fad, o, al limite, di e-learning, ma i risultati, in termini di apprendimento e di soddisfazione sono stati piuttosto deludenti. Si è arrivati a parlare di tassi di abbandono che sono giunti a rasentare il 70%.

Casi limite, sicuramente, ma viene da domandarsi quali siano i fattori che determinano il successo di un corso a distanza.

Molto di frequente si tende a dimenticare che coloro che organizzano, gestiscono e fruiscono di un corso a distanza sono esseri umani, quindi, risulta indispensabile fare trasparire questa componente per permettere agli individui di superrare quel senso di isolamento e di solitudine che, a volte, può cogliere stando seduti di fronte ad un monitor.

Non è un caso che i maggiori successi in termini di apprendimento e di soddisfazione sono stati riscontrati proprio in quelle situazioni didattiche in cui le comunità di apprendimento, spesso trasformatesi poi in comunità di pratica, sono state adeguatamente strutturate.

Gli aspetti psicologici entrano in gioco in tutte quelle situazioni in cui vi è una presenza umana. Nel caso specifico della Fad, negli ambienti didattici virtuali, nella creazione del profilo del discente online, così come delle comunità d’apprendimento, nell’allestimento dei materiali, nelle modalità di insegnamento e di apprendimento, che si modellano in modo peculiare, in base al contesto e agli strumenti a disposizione, nel sostegno dell’intero processo motivazionale, dalla decisione di iscriversi al corso a quella di portarlo a termine.

 

Il libro vuole offrire una panoramica di alcuni tra i fattori psicologici connessi al mondo della Fad, in modo da favorire la riflessione, oltre che per proporre degli strumenti concreti d'azione.

 

L'Autrice dichiara esplicitamente nell'introduzione che: ".. data la peculiarità e l'ampiezza dell'argomento, (il manuale) è stato concepito come un'opera aperta, in continua evoluzione". In questo senso, si propone di aggiornarla costantemente e di essere aperta ad uno scambio e a un dialogo con i propri lettori.

 

Il volume, quindi, è, allo stesso tempo, uno strumento per la riflessione, l'azione sul campo e uno spunto per il dialogo, l'approfondimento e l'arricchimento reciproco.

Scritto in uno stile semplice, può essere facilmente fruibile sia dagli 'addetti ai lavori', sia da un pubblico di appassionati che desidera approfondire alcuni aspetti della Fad.

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