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3 - Aspetti psicodinamici

Meglio che sugli aspetti descrittivi, una struttura di personalità così complessa può essere compresa attraverso un tentativo di approccio dinamico che qui, dato il tipo di setting, può essere solo oggetto di valutazione per linee generali. Tuttavia non c'è dubbio che il sig. Eugenio debba esistere, completamente al di fuori dell'organizzazione della sua coscienza e della sua memoria, un trauma antico, che deve essere inteso come all'origine del conflitto di perdita. L'ipotesi può ruotare intorno ad eventi legati alla nascita del fratello (avvenuta durante la fase epidica del sig. Eugenio, subito prima della latenza), in un bimbo con forti legami arcaici e pregenitali, con un allattamento durato fino ai 18 mesi di età.
Dato questo come ipotesi di lavoro, in luogo della dimensione depressiva che ci si sarebbe potuto attendere, quello che si vede oggi è il versante connesso alle difese splittanti, ed agli aspetti connessi a meccanismi abbastanza regressivi di proiezione e di negazione. Non v'è dubbio che ci troviamo di fronte ad un Super-io rigido, che gli prescrive l'obbligo di rispondere il più possibile e faticosamente al meglio ai problemi posti dall'Ideale dell'Io, di rispondere dunque sempre al massimo livello e senza cedimenti alle istanze interiori.
Al sorgere di vissuti, che rinovellino il trauma antico di esclusione e di separazione, e che sarebbero perciò umilianti, è preferito un ritorno al contenzioso che neghi ogni abbassamento di livello di fronte al Super-io, e che sfocia nella rivendicazione e nella protesta, o nell'esigenza che tutti sappiano (le lettere) che la propria posizione di fronte a gesti considerati negativi sia dissociata e che egli stia dalla parte della giustizia, della equità e della correttezza.
Non siamo sicuri che in sé questa posizione, sul piano strettamente educativo, sia controproducente, perché può stimolare la persona a identificarsi col Super-io rigoroso per dettare principi positivi: la situazione può essere dolorosa invece sul piano personale perché pone un individuo sul filo del rasoio tra la depressione, attraverso la perdita di oggetto e quindi di autostima, e la difesa negatoria ed espansiva, tra l'aspetto autopunitivo ed extrapunitivo che qui, bilanciandosi tra la parte bambina e offesa di sé e il Super-io vissuto come oggetto esterno impositivo, distribuisce le istanze riparative sugli inferiori e quelle contestatarie sui superiori. Il bipolarismo apparente che può essere facilmente intravisto in questa situazione, è legato a questa "bascule" dinamica tra coartazione ed espansione, a seconda del prevalere di ferita narcisistica o di difesa compensatoria.

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