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2 - La struttura della personalità

La struttura di personalità del sig. Eugenio è dominata da un'apparenza stenica, che si esprime nelle attitudini rigide ed ipercombattive cui si è fatto cenno. Si diceva apparenza, perché non si tarda a scorgere, al di sotto di questo suo aspetto, una sorta di forzosa ipersicurezza compensatoria, con un secondo livello di linee caratteriali più fragili e più reali nello stesso tempo che si esprimono in tre componenti fondamentali:
- la vulnerabilità che è coperta da una attenzione circospetta e da un timore di fondo, causa non ultima delle attitudini ipersteniche di facciata;
- la tendenza alla risposta sensitiva, in senso Kretschmeriano, con notevole possibilità di ricezione degli stimoli (nel senso di Erlebnisse, stimoli a valore di vissuto interiore), notevole elaborazione interiore, e difficoltà di scarico;
- vedendo le cose in modo più dinamico, la evidente presenza della ferita narcisistica, con un vissuto rigorosamente ma inefficientemente masherato di umiliazione e di scacco.
Non è portato invece al corto circuito con salto dallo stimolo all'acting, dato che, nella diade delle personalità inquiete di Kretschmer, egli si è situato sul versante della elaborazione sensitiva, o di quella ripetitivo-rimuginativa, e mai sul versante esplosivo, garanzia questa di ponderatezza di risposte, anche se a prezzo di una intensa ansia vissuta come esperienza interiore astenizzante e inibente.
La scelta di difese negatorie e proiettive, più che di quelle annullatorie e di formazioni reattive, ha accantonato la modalità ossessivo-compulsiva di approccio, ed ha prodotto una notevole tendenza alle attività sociali e comunitarie, con spiccate tendenze riparative, bene adatte, bisogna dire, alle attività pedagogiche, ma, come altra faccia della medaglia, con aspetti contestatari più che insubordinati verso le autorità superiori impliciti in questa struttura di personalità. Non propriamente quindi una tendenza trasgressiva né insubordinata, ma contestativa e querula, per cui ogni opposizione passerà sempre attraverso rigorose vie ufficiali e gerarchiche, anche se in modo insistente.
Si tratta in fondo di una persona tendente all'aggiustamento dei torti e alla difesa dei deboli, allo scopo di difendere la parte lesa di sé, anche se il problema è l'estensione o il "range" di selettività sulla protezione degli indifesi e della giustizia, come sempre in questi casi: da qui i dissensi su alcuni tipi di attività, i ricorsi, i contenziosi, le innumerevoli lettere, cui abbiamo fatto cenno e su cui dovremo ancora tornare.
In questo contesto una parte importante ha, come ovvio, nell'atmosfera generalmente splittante che fascia la realtà, la idealizzazione, che investe personaggi grandiosi e fuori del contesto, adatti a questo procedimento di scissione: Leonardo da Vinci è un suo personaggio ideale, il che testimonia la distanza cautelativa a cui pone il proprio ideale grandioso.
Le sue adesioni etico-intellettuali, così come quelle religiose, sembrano intense, ma vengono sempre tenute sul versante più generico, per permettergli di accoppiare il rigore con uno spazio contestatario fuori da vincoli strettamente istituzionali. Ne risulta un quadro di personalità contradditorio, certo sul versante delle personalità sensitive, in senso Kretschmeriano, o nel senso delle personalità inquiete, nel senso di K. Schneider, ma ovviamente non sufficientemente ed esaurientemente definibile in queste due categorie teoriche: tratti di vulnerabilità, tratti delicato-sensibili, rifiniscono il quadro dandogli dimensioni di gentilezza e di affettuosità, e di indulgenza in certi ambiti, mentre gli altri tratti gli danno aspetti si ipersincerità e di eccessiva pugnacità, e di indurimento e mancanza di "resiliance", che dipingono una personalità complessa e contrastante. In questo senso è particolarmente importante nella sua vita interiore il momento epistolare, che gli permette di ovviare a esigenze di elaborazione culturale e di linguaggio, e alle sue difficoltà di rapporto: egli infatti, in linea con la sua struttura generale, tende alla cordialità e alla scorrevolezza dei rapporti personali, in contrasto con la scabrosità nei rapporti istituzionali, ma mai è portato all'intimità.
Ciononostante non si intravvedono nella sua personalità aree di ritiro o chiusura autistiche o autistico-simili. Il contatto con la realtà, anche quando è eccessivo, è sempre mantenuto, ancorché nei rapporti epistolari le componenti espansive tendano a straripare e a prendergli la mano. E' comprensibile peraltro che egli possa funzionare abbastanza bene con la parte infantile di sé, che rimane campeggiante in questa persona, fondamentalmente immersa in una vita secondo canoni che riguardano una esistenza entro un ambito infantile (coi genitori), senza realizzazioni affettive adulte, che tratta il mondo affettivo-sessuale con grande circospezione e distanza: per cui la dimensione pedagogica gli fa trovare una integrazione di linguaggio ed emotiva che lo fa funzionare bene e lo soddisfa.

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