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EUROPEAN COLLEGE OF NEUROPSYCHOPHARMACOLOGY

6th ECNP REGIONAL MEETING

19 – 21 MAGGIO 2001

Napoli, Italia

MEET THE EXPERT SESSION

"Management of drug abuse"

I. MAREMMANI Università di Pisa

Domanda: Cos'è importante per garantire la buona riuscita di un trattamento di mantenimento con metadone ?

Risposta: Il trattamento si considera valido se riesce ad eliminare l'abuso di eroina e di altre sostanze, questo si valuta attraversi i risultati di ripetuti esami sulle urine, se gli esami risultano sempre negativi o solo saltuariamente positivi, il trattamento si considera utile dal momento che in entrambi i casi la prognosi e l'adattamento sociale sono buoni, se invece l'abuso continua è probabile che la dose di metadone sia inadeguata e bisogna aumentarla, mediamente sono necessari dosaggi > 60-80 mg/die. E' sicuramente indispensabile, per ottenere buoni risultati, una lunga fase di stabilizzazione.

Domanda: Ci sono situazioni che richiedono dosaggi più elevati di metadone?

Risposta: Si, ci sono casi più complicati, pazienti aggressivi e violenti o con comorbidità psichiatrica, per i quali la dose media di metadone è più elevata (140 mg invece che circa 100 mg/die) e la fase di stabilizzazione dura più a lungo (6 mesi invece che 3).

Domanda: Quando si usa la buprenorfina?

Risposta: Nei pazienti la cui dipendenza è ben controllata da basse dosi di metadone (60 mg corrispondono a 8 mg di buprenorfina), esiste il cosiddetto effetto tetto per cui oltre un dato dosaggio l'efficacia non aumenta più ed anzi tende a diminuire, questo farmaco non può quindi soddisfare bisogni più elevati.

Domanda: Nei pazienti con doppia diagnosi cosa è meglio utilizzare?

Risposta: La buprenorfina può essere utile per i pazienti senza un alto grado di dipendenza, ha anche una discreta efficacia sui sintomi ansiosi e psicotici; il metadone, invece, è preferibile in caso di grave dipendenza e sembra essere più efficace come stabilizzatore del tono dell'umore a dosaggi >100 mg/die.

 

VIGNAU Francia

Domanda: Com'è la situazione in Francia rispetto alla terapia sostitutiva?

Risposta: In Francia, ormai dal '95, viene applicata in modo estensivo la politica della riduzione del danno, non ci sono restrizioni per la somministrazione di buprenorfina che può essere prescritta dai medici di base. La buprenorfina è decisamente il farmaco più utlizzato (con un rapporto di 10 a 1), mentre il metadone è considerato di seconda scelta.

 

Domanda: I risultati sono stati buoni? Quali sono state le maggiori difficoltà?

Risposta: I risultati sono buoni, si è riscontrata una netta riduzione dei decessi per overdose. L'accordo con i pazienti è personalizzato in modo da soddisfare le esigenze del singolo e questo sembra essere gradito dal paziente. In Francia ogni persona si può rivolgere a più di un medico di base, ottenendo facilmente un alto numero di ricette, solo il 5% dei pazienti trattati con buprenorfina però ricorre a questo stratagemma! Sicuramente il metadone è più semplice da utilizzare, l'uso della buprenorfina è più complesso, va spiegato e capito dal paziente: la somministrazione è per via sublinguale altrimenti l'assorbimento è insufficiente e al di sopra di un certo dosaggio l'efficacia diminuisce. Il 10-20% dei pazienti schiacciano le pastiglie e le assumono endovena.

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COLLABORAZIONI

Dato l'alto numero degli avvenimenti congressuali che ogni anno vengono organizzati in Italia e nel mondo sarebbe oltremodo gradita la collaborazione dei lettori nella segnalazione "tempestiva" di congressi e convegni che così potranno trovare spazio di presentazione nelle pagine della rubrica.
Il materiale concernente il programma congressuale e la sua presentazione scientico-organizzativa puo' essere mandato via posta elettronica possibilmente in formato WORD per un suo rapido trasferimento online

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