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    Indicatori di prevalenza, conseguenze e modelli diconsumo

    1- Indagini sulla popolazione generale

    • Esistono differenze tra i vari Paesi, che devono essere esaminte con cautelaa causa di fattori metodologici, problemi di campionamento e fattori contestuali.
    • Il consumo di cannabis nell'arco della vita va dal 5-7% (regionefiamminga del Belgio e Finlandia) al 20-30% in Danimarca, Spagna e RegnoUnito, con livelli più elevati tra i giovani adulti (dal 10 al 40%).
    • L'esperienza di anfetamine nell'arco della vita è pari all'1-9% (sebbene nella maggior parte dei Paesi sia dell' 1-4%), quella dicocainaall' 1-3% e di ecstasy allo 0,5-3 per cento. Tali cifre risultanosuperiori per i giovani adulti.
    • Il consumo recente di cannabis (ultimi 12 mesi) si assestatra l'1 e il 9%, con i livelli più bassi registrati nellaGermania dell'Est, in Finlandia e Svezia e punte massime in Spagna e RegnoUnito.


    2- lndagini scolastiche

    • In questo gruppo le variazioni di età e l'ambiente sociale possonoinfluire sostanzialmente sui risultati. Ad esempio in Finlandia il 5%dei giovani di età compresa fra i 15 e i 16 anni ammettedi aver consumato cannabis nell'arco della vita e nello stesso annoil 30% dei giovani di 17-18 anni di Helsinki afferma di aver provato lacannabis. Le singole indagini scolastiche vanno dunque interpretate concautela.
    • Tra i giovani di 15-16 anni di età, il consumo di cannabis nell'arcodella vita oscilla tra il 3-4% (Finlandia e Portogallo) e il 40% circa(Irlanda e Regno Unito). I solventi rappresentano la secondasostanza stupefacente assunta nella stragrande maggioranza dei Paesi,con percentuali che vanno da circa il 3% (Belgio, Lussemburgo e .Spagna)al 20% nel Regno Unito.
    • Il 2-13% dei giovani di 15-16 anni consuma anfetamine, I' 1-9%ecstasy e I' 1-10% Lsd. Le percentuali più basse vengono registrateper la cocaina (1-3%) e l'eroina (1-2%).
    • I dati tendenziali rivelano un graduale aumento del consumo di cannabisnell'arco della vita e un aumento del consumo di anfetamine ed ecstasya fronte di un lieve incremento dell'uso di cocaina.


    3- Stime della tossicodipendenza
     

    • Sono più affidabili le stime a livello locale anzichénazionale, per la presenza di differenze di prevalenza, talvolta notevoli,nell'ambito di un singolo Paese e la mancanza di dati nazionali.
    • Le stime della tossicodipendenza in varie città europee. vanno daun tasso di 1,8 fino a circa 30  (22-39) per 1.000 abitantidi età compresa tra i 15 e i 54 anni nelle piccole cittàe da circa 3,5 (3,2-3,9) a 14,1 per 1.000 abitanti nelle cittàpiù grandi. Benché gli studi presentino differenze dimetodi e definizioni, tali cifre indicano notevoli differenze nellaprevalenza della tossicodipendenza.
    • Le stime riferite ai Paesi presentano una variazione meno accentuata, compresatra un tasso di 3 (1,8-3,6) e 9 (8,0-9,7) per 1.000 abitanti di etàcompresa tra i 15 e i 54 anni.
    • Il tipo di tossicodipendenza. varia da un Paese all'altro e indicauna dipendenza prevalentemente da oppiacei nell'Europa occidentale emeridionale, a fronte di una maggiore assunzione di anfetamine pervia endovenosa dei Paesi del Nord Europa.


    4. Popolazione trattata
     

    • I dati sulle richieste di terapie rappresentano un utile indicatoreindiretto della tossicodipendenza e gli oppiacei sono all'originedel 70-95% delle richieste di terapia in tutti i Paesi, tranne Finlandia(35%) e Svezia (38%). In questi due Paesi si riscontrano abitualmente problemiconnessi alle anfetamine.
    • Dì solito, meno del 5% di coloro che si sottopongono a terapieha problemi di cocaina, sebbene la percentuale salga all' 11 % inLussemburgo e al 14% nei Paesi Bassi. La cocaina costituisce il problemadi droga secondario anche per molti consumatori di oppiacei.
    • La percentuale di terapie per tossicodipendenza da cannabis èdel 2-16%. Nella maggior parte dei Paesi va dal 2 a circa il 10%,ma tale dato sale al 13% in Germania e al 16,5% in Finlandia.
    • Le anfetamine sono all'origine dei trattamenti nell' 1-2% dei casi,ma raggiungono il 39,5% in Finlandia e il 24,4% in Belgio (regione fiamminga);
    • · La maggior parte dei pazienti che si sottopongono a terapia sonouomini(70-90%), di età compresa tra i 20 e i 40 anni. Nellastragrande maggioranza dei Paesi, l'età media dei consumatoridi droga che si sottopongono a terapie è in lieve aumento.
    • La prevalenza di assunzione per via endovenosa tra i tossicodipendentiammessi a trattamento varia sostanzialmente da Paese a Paese e va dal 10-15%a oltre 1'80%. La percentuale di tossicomani per via endovenosa èin calo nella maggior parte dei Paesi.


    5- Decessi connessi alle droghe e mortalità dei tonicodipendenti
     

    • È difficile effettuare raffronti, perché i Paesi utilizzanodiversitipi di registri e sistemi di registrazione. L'Oedt sta lavorando permigliorare la comparabilità dei dati.
    • I consumatori di oppiacei che si drogano per via, endovenosa sonoesposti a un rischio di morte che è 20-30 volte maggiore rispettoalla popolazjone generale della stessa età (overdose, infezioni,suicidio e incidenti).
    • La maggioranza dei .decessi sopravvenuti per intossicazione acuta aveva all'origine il consumo di oppiacei, anche se spesso eranostate trovate tracce di alcool e benzodiazepine.
    • Nonostante la grande pubblicità intorno ai decessi connessi all'ecstasy,ilnumero di decessi legati al consumo di droghe sintetiche è limitato.
    • Dopo un rapido incremento iniziale, la maggior parte dei Paesi dell'Unioneeuropea ha registrato un numero costante o un calo dei decessi improvvisiconnessialle droghe, benché in alcuni Paesi continuino ad aumentare.
    • L'interpretazione dei cambiamenti intervenuti nei tassi di mortalitàrisulta più complicata per i mutati modelli di consumo, che possonoderivare o meno da interventi mirati. Inoltre, cambiamenti nelle definizionie nelle procedure di registrazione possono interferire con le tendenzeeffettive.


    6. Malattie Infettive connesse alle droghe
     

    • I tassi di infezione da Hiv nei tossicomani per via endovenosa varianodallo O al 30% da Paese a Paese e ancora di più da regione aregione e da città a città; ciò si spiega con ilmomento di trasmissione del virus, l'impatto e la tempestivitàdegli interventi, nonché con i mutati comportamenti dicoloro che si drogano per via endovenosa.
    • La prevalenza del virus Hiv tra i consumatori di droghe per viaendovenosa è stabile o in calo in tutti i Paesi europei,anche se i giovani che si bucano continuano a esserne infettati.
    • Le percentuali di nuovi casi di Aids sono in nettadiminuzione grazie alle nuove terapie che ritardanol'insorgere della malattia. L'Aids diventa così un indicatore diassunzione di trattamento piuttosto che di infezione da Hiv
    • I tassi di prevalenza di epatite B oscillano tra il 3 e il 75%,a fronte di tassi superiori al 90% per l'epatite C, segnalati anchein Paesi con basse percentuali di Hiv.
    • Si ritiene che nell'Unione europea 500.000 tossicodipendenti chesi drogano per via endovenosa abbiano contratto l'epatite C, datoche può avere importanti implicazioni per il fabbisogno futuro dicure sanitarie.

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