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  • INTRODUZIONE
  • UNA GRANDE CONFUSIONE
  • RIFIUTARE L'INTEGRAZIONE?
  • I PRESUPPOSTI DELL'INTEGRAZIONE
  • SOMMINISTRARE "LA GIUSTA TERAPIA"
  • TERAPIA INTEGRATA
  • CONCLUSIONI
  • BiBLIOGRAFIA

  • INTRODUZIONE

    Verso i disturbi psichici è documentabile oggi una eterogeneità e variabilità sconcertante di risposte terapeutiche. o che aspirano a essere tali. Questa varietà si palesa facilmente, se soltanto si vogliono osservare da vicino non solo i malati o i discorsi che si fanno nei manuali sui loro “disorders", ma i dettagli degli atti terapeutici che di volta in volta vengono concretamente compiuti dai vari operatori nelle diverse sedi istituzionali. A dispetto dei tentativi di standardizzazione e razionalizzazione, ispirati al modello ‘diagnosi precisa/terapia specifica', negli interventi che di fatto si realizzano vengono attivati i più vari criteri e atteggiamenti; i criteri sono tuttavia spesso destinati a restare impliciti e gli atteggiamenti ad essere del tutto inconsapevoli. Gli interventi si ispirano inoltre a orientamenti e riflettono linguaggi che non è facile integrare fra loro, nonostante che l'istanza a favore di un intervento integrato sia oggi divenuta una sorta di parola d'ordine fin troppo condivisa da molti psichiatri e ammessa senza difficoltà anche da molti psicoanalisti. La complicata questione investe anche il ‘combined approach”, dove si coniuga terapia psicofarmacologica e trattamento psicoterapeutico, o terapia psicofarmacologica e cura psicoanalitica (Schachter. 1992).
    Su tutto questo vorrei esporre alcune brevi riflessioni molto generali, dettate soprattutto da una considerazione delle pratiche realmente attuate. La riflessione non riguarda l'atto terapeutico specifico che si produce ogni volta che una certa specifica valutazione diagnostica lo richiede, quanto piuttosto la forma complessiva degli interventi. Un conto è una tavola mali--rimedi che giace in un libro, e altro conto è la sua applicazione clinica concreta, che passa necessariamente attraverso discorsi, rapporti umani e giochi relazionali. La questione non investe soltanto il rapporto psicologia/psichiatria, o il conflitto tra “psychoanalytic psychotherapy” e “medication”, ma l'essenza stessa dell'atto psichiatrico in generale.

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