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IDEALIZATION IN THE LIVER TRANSPLANT SETTING

IDEALIZZAZIONE DEL SETTING NEI TRAPIANTI DI FEGATO

Snyder S., General Hospital Psychiatry 20: 80-84; 1998

Introduzione: Gli studi psichiatrici piú recenti sul trapianto di fegato hanno evidenziato che i pazienti sottoposti a trapianto di fegato tendono maggiormente a reprimere la conflittualitá rispetto al nuovo organo rispetto ai pazienti con trapianto di rene. Questo é spiegabile considerando che i pazienti trapiantati di fegato non presentano alternative di scelta rispetto ai soggetti affetti da patologie renali croniche che hanno lalternativa di eseguire una terapia dialitica. Ció preclude la possibilitá per questi pazienti di sviluppare fantasie nei riguardi dellorgano appena ricevuto, mentre crea piú preoccupazione la conservazione di un buon rapporto con i medici e i chirurghi che si occupano della loro salute. Leccessiva dipendenza che tali pazienti manifestano nei confronti dei propri medici curanti puó essere interpretata come un loro tentativo di proteggere la relazione medico-paziente da sentimenti di rabbia e sfiducia.
Scopo: Presentare tre casi che illustrano lidealizzazione della relazione dei pazienti sottoposti a trapianto di fegato con i medici curanti.
Risultati: Caso 1: una commessa di 35 anni fu sottoposta a trapianto di fegato per sclerosi colangitica primaria e dopo 10 giorni di ricovero, in cui la paziente si mostró sempre tollerante e paziente, tornó a casa. Dopo alcuni giorni dalla dimissione la paziente chiese ai medici che lavevano operata di essere ricoverata nuovamente a causa dellinsorgenza di una sintomatologia depressiva molto accentuata con spunti di paranoia. Al termine del colloquio con il medico la paziente lo ringrazió per averla ascoltata, affermó di sentirsi piú tranquilla e tollerante ed, infine, aggiunse che era sicura che le avessero trapiantato "il miglior organo dellospedale". Caso 2: Un manager di 58 anni dopo un trapianto di fegato inizió a presentare terribili incubi notturni. In uno di questi sognó che gli venivano tagliate le gambe. Al risveglió, in stato confusionale, decise che la sua era una situazione disperata per cui lunico rimedio poteva essere il suicidio. Dopo una psicoterapia ed un trattamento farmacologico il paziente guarí completamente. Caso 3: un paziente di 38 anni con precedenti di abuso alcolico era stato escluso dalla lista per il trapianto di fegato a causa del suo temperamento eccessivamente aggressivo e ostile che non gli avrebbe permesso di sopportare lo stress emotivo legato al pre- e post- trapianto. I medici gli comunicarono che lo avrebbero trapiantato se prima avesse intrapreso una psicoterapia per ridurre la componente aggressiva. La psicoterapia ebbe esiti positivi ed il paziente mostró un grande attaccamento alla figura dello psicoterapeuta che gli aveva permesso di esprimere la sua rabbia e di liberarsi dalleccessiva ostilitá che provava verso le altre persone. Dopo il trapianto il paziente mostó grande rispetto e idealizzazione verso lo staff che lo aveva operato e decise di diventare membro di unassociazione di volontariato.
Discussione: Nei tre casi che si sono risolti con buon esito si é osservata uneccessiva idealizzazione dello staff medico verso il quale é stata riposta la loro completa fiducia e stima forse per paura di ricevere un rifiuto dellintervento. La psicoterapia psicodinamica si é rivelata di fondamentale aiuto per risolvere i conflitti inconsci di questi pazienti.

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