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THE COURSE OF PSYCHOPATHOLOGIC FEATURES IN MILD TO MODERATE ALZHEIMER DISEASE

DECORSO DEGLI ASPETTI PSICOPATOLOGICI NELLA MALATTIDA DI ALZHEIMER DI GRADO DA LIEVE A MODERATO

Devanand DP, Jacobs DM, Tang M-X et al., Arch. Gen. Psychiatry 54: 257-263; 1997

Introduzione: Frequentemente nei pazienti con malattia di Alzheimer (AD) si assiste allo sviluppo di complicazioni comportamentali che creano sofferenza nei pazienti e in coloro che li curano, vengono spesso trattate con farmaci psicotropi e, infine, aumentano il rischio di istituzionalizzazione. L'agitazione puó comparire in piú della metá dei pazienti con AD mentre limpulsivitá aggressiva é meno comune. I deliri di piú frequente riscontro in questo tipo di pazienti sono quelle di falsa identificazione e quelli relativi all'idea che gli altri li derubino. La prevalenza di deliri, che sono spesso sintomi isolati piuttosto che disturbi psicotici diagnosticabili, varia dallo 0 al 50% a seconda del campione. La prevalenza di disturbi psicotici e comportamentali aumenta con il progredire della malattia e puó essere un indizio di prognosi scadente. Le allucinazioni, prevalentemente visive, é raro che si manifestino precocemente ma possono divenire frequenti in corso di demenza severa. Approssimativamente dal 10 al 30% dei pazienti con AD soddisfano i criteri per una depressione maggiore. E' ormai noto che i sintomi di AD variano nel tempo, tuttavia la loro insorgenza e il loro decorso non sono mai stati osservati in studi prospettici, longitudinali.
Scopo: Valutare il corso degli aspetti psicopatologici in pazienti reclutati in fase iniziale di Alzheimer e osservati per un periodo di 5 anni.
Metodi: Sono stati inclusi in uno studio naturalistico della durata di 5 anni 235 pazienti (etá media 73.0±8.9 anni; 59.1% donne) con malattia di Alzheimer in fase precoce. Ad intervalli di 6 mesi tutti i pazienti venivano valutati mediante la Columbia University Scale for Psychopathology in Alzheimer Desease (CUSPAD) ed, inoltre, venivano eseguite accurate indagini neurologiche, psichiatriche e neuropsichiatriche. Le analisi statistiche sono state applicate al fine di prevedere se un determinato sintomo si sarebbe sviluppato o sarebbe stato identico al controllo successivo. Per ogni categoria di sintomi é stata calcolata la massima frequenza, corrispondente alla durata di 2 anni (4 rilevazioni successive).
Risultati: All'esame iniziale il 64.3% dei pazienti aveva uno o piú sintomi psicopatologici. Nei primi tre anni di follow-up solo l'8.5% dei pazienti é rimasto libero da sintomi psicotici, da disturbi del comportamento o da depressione. Sintomi quali falsa identificazione, farneticazioni o agitazione e aggressione fisica sono risultati aumentare durante il periodo di follow-up. Ad ogni visita semestrale la probabilitá che si sviluppasse un nuovo sintomi era maggiore per i disturbi del comportamento, intermedia per i deliri paranoidei e le allucinazioni e minore per l'umore depresso con segni vegetativi. 180 pazienti hanno completato almeno 4 visite consecutive (2 anni). Farneticazione o agitazione si sono verificate in 3 o 4 visite successive nella maggior parte dei pazienti (54.5%), i deliri paranoidei e le allucinazioni presentavano un grado di persistenza intermedio (16.1 e 10% rispettivamente) mentre l'umore depresso con segni vegetativi raramente persisteva (1.1%).
Conclusioni: I risultati di questo studio naturalistico prospettico indicano che nei pazienti con AD i disturbi comportamentali, in particolare l'agitazione, sono frequenti. I sintomi psicotici sono meno comuni e presentano una persistenza moderata nel tempo. Infine, l'umore depresso con segni vegetativi é poco comune e raramente persistente. spazio bianco

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