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Giuseppe Granieri*, Blog Generation, Bari- Roma , Laterza 2005

Prefazione di Derrick De Kerckhove **

Sebbene io non sia un blogger, credo di sapere abbastanza sui weblog da poter dire qualcosa di utile e sensato al riguardo. Quando leggo qualcosa di Giuseppe Granieri, mi accorgo di quanto la precisione sia essenziale nell’analisi di questo importante fenomeno della Rete. L’attenzione che Granieri gli dedica è strettamente legata a un tentativo di comprensione e interpretazione della società. Se questo libro non fosse anche molto piacevole da leggere, direi che si tratta di una sorta di studio sociologico sui weblog e sui motori di ricerca.

Nella storia della Rete si possono individuare tre grandi momenti, oltre, naturalmente, alla sua stessa creazione. Il primo, senza il quale probabilmente oggi useremmo Internet solo per scambiarci email, è stato la nascita di Mosaic. Marc Andreessen si è reso conto che se il World Wide Web avesse avuto un aspetto più professionale avrebbe attratto ogni genere di wannabes, vale a dire la maggior parte di noi. Subito dopo è arrivato Yahoo!, che ha introdotto una nuova generazione di indispensabili strumenti di navigazione, poi evolutisi in Google. E chissà quali saranno gli sviluppi futuri.

Il terzo momento è proprio l’avvento dei weblog. Molti propendono a darne definizioni ingenue e scontate affermando che un blog non è altro che un sito fai-da-te, o più semplicemente un diario intimo online.

I weblog, naturalmente, sono molto più di questo. Rappresentano, a oggi, la creatura più matura del Web; si potrebbe addirittura definirli come una nuova tecnopsicologia. Punto di incontro tra network sociali e network tecnologici, la blogosfera è una rete di interazioni intellettuali dirette e navigabili, risultato dell’apporto gratuito, aperto e verificabile delle conoscenze e delle opinioni di molte persone su argomenti di interesse generale e in tempo pressoché reale. Il funzionamento dei weblog si basa interamente su queste connessioni. Come l’intelligenza, si sviluppano e crescono con l’uso. I weblog sono uno spazio per la riflessione condivisa.

Proprio dai weblog potrebbero venire i prossimi sviluppi dei motori di ricerca. Ci si può chiedere, ad esempio, se il tanto sospirato Web Semantico — il motore di ricerca che penserà per noi — potrà avvalersi dei track- back dei weblog. Oppure se esso sarà in grado di interpretare anche i differenti contesti d’uso delle parole chiave. Di certo, da quando i loro contenuti sono stati indicizzati da Google, i weblog hanno contribuito ad una maggiore precisione e flessibilità nelle ricerche, fornendo un indice non solo dei testi ma anche dei contesti, con configurazioni di temi e di associazioni estremamente accurate.

Quale che sia la sua forma definitiva, il Web Semantico accelererà enormemente lo sviluppo dell’intelligenza connettiva. Questo libro spiega come. E, tra l’altro, lo fa con uno stile piacevole e stimolante, quasi una cronaca in tempo reale della cultura e della tecnologia.

E’ il genere di libro che vorrei veder pubblicato in inglese. Non che io non legga l’italiano, ma mi piacerebbe che anche i miei amici potessero leggerlo: vi troverebbero un’analisi dei weblog molto reale emolto umanna. La prospettiva di Granieri è al tempo stesso ampia e precisa: attraverso l’individuazione dei suoi attori e l’esame della teconologia, la trasformazione delle relazioni personali oggi in atto è messa in luce nei suoi vari aspetti. Il libro di Granieri è ispirato da una visione della democrazia e dell’organizzazione sociale in movimento. La sua è una vera vocazione politica, non di partito, ma di umanità.

Nizza, 26 novembre 2004

 

* Giuseppe Granieri, guru della rete, lo si può leggere tutti i giorni sul suo blog http://www.bookcafe.net/blog/

** Interviste e biografia di Derrick De Kerckhove sul sito di Mediamente http://www.mediamente.rai.it/home/bibliote/biografi/d/dekerckh.htm

Direttore del Programma McLuhan di cultura e tecnologia e professore del Dipartimento francese all'Università di Toronto (Canada) è un consulente dei media e delle iniziative culturali, e ha partecipato nella preparazione e nell'ideazione del padiglione di Ontario all'Expo '92 di Siviglia (Spagna), all'esposizione Canada in Space e al Centro di trasmissione della Canadian Broadcasting Company. E' stato recentemente membro della commissione incaricata della progettazione di una politica culturale per la comunità francofona in Ontario e del Comitato governativo di Ontario sulla strategia di telecomunicazioni.

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