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Abstract intervento di Paolo Migone

Intendo proporre alcune riflessioni sulle liste di discussione per operatori della salute mentale, nate in particolare dalla esperienza della lista di discussione >=Psicoterapia<= di Psychomedia (PM-PT), che coordino assieme a Marco Longo e Salvatore Manai.
Questa lista Ë giovane, essendo nata solo pochi mesi fa (nel giugno 1997), quindi Ë difficile fare un bilancio di questa esperienza.

Siamo in un periodo che in Italia potremmo definire pionieristico in questo settore, e non e' un caso che due degli owners della lista siano a loro volta dei pionieri nel campo delle liste di discussione in psicologia e psichiatria: Marco Longo e' il fondatore di Psychomedia (http://www.psychomedia.it) che gestisce varie altre liste di discussione, e Salvatore Manai Ë fondatore di Appunti di Psicologia (http://www.caen.it/psicologia) che gestisce la lista di discussione di "Psicologia".
Da parte mia, io sono Editor della area >=Psicoterapia<= di POL-it (http://www.publinet.it/pol/), la piu' importante rivista telematica di psichiatria italiana, per cui si puo' dire che la lista di discussione >=Psicoterapia<= sia nata come uno strumento di collegamento tra i maggiori gruppi di lavoro italiani nel campo della salute mentale, cercando di essere trasversale rispetto alle varie professionalita', e, dichiaratamente, anche trasversale rispetto ai vari approcci teorici.
Quest(pi)ultimo aspetto, nelle intenzioni mie e dei altri due owners, e' sicuramente il pi importante: l'ambizione o, se volgiamo, il sogno, della lista >=Psicoterapia<= infatti Ë quella di porsi veramente, negli anni, come punto di riferimento avanzato, e nel contempo trasversale nel rispetto della differenza tra i singoli indirizzi, del dibattito attorno alla psicoterapia in Italia. Nelle intenzioni sia mie che di Longo e Manai, vorremmo che nei dibattiti in lista si valorizzassero le differenze, nel rispetto delle rispettive posizioni e con una particolare attenzione allo sviluppo storico dei concetti nel campo della psicoterapia.
L'utilizzo della posta elettronica e' uno degli aspetti piu' interessanti di Internet, in quanto, come e' stato piu' volte sottolineato, permette uno scambio di informazioni e documenti in tempo reale in tutto il mondo. All'interno della posta elettronica, la discussion list ha il vantaggio poi della contemporaneita' dei messaggi distribuiti a tutti, tipo conferenza, lasciando inoltre a tutti la possibilita' di rispondere rispettando i propri tempi, vantaggio che le conferenze, telefoniche e non, non hanno.
Ma qui vorrei riflettere su un secondo, e forse pi importante, aspetto di novita' delle E-Mail: quello di modificare la tradizionale modalita' di comunicazione dal linguaggio parlato a quello scritto. Alcuni parlano di un grande ritorno del periodo degli epistolari che purtroppo Ë terminato dopo l'avvento del telefono, ma in realta' le E-Mail hanno in comune con le lettere scritte a mano o a macchina solo un aspetto, il fatto che si deve mettere per iscritto quello che si pensa, inducendo, a causa della lentezza della comunicazione, una diversa disposizione riflessiva ed emotiva (questa differenza esiste soprattutto con le lettere scritte a mano, perchÈ la scrittura tramite tastiera Ë molto piu' rapida di quella a mano).

Le grosse differenze che permangono (oltre, come si e' detto, alla massima rapidit di comunicazione, che e' in tempo reale) riguardano il fatto che nelle E-Mail, trasmettendo in codici ASCII, esistono meno possibilita' di comunicare altri significati oltre a quelli legati al contenuto stesso della comunicazione; viene cioË privilegiato al massimo il contenuto e viene ridotta al minimo la comunicazione non verbale. Non solo non si vede l'espressione del volto e non si odono le varie gradazioni del tono della voce (aspetti questi in comune con gli epistolari), ma anche non vi sono corsivi e sottolineature, ne' calligrafie personali oltre alla la possibilita' di usare le lettere maiuscole per eventualmente enfatizzare alcune parole (come fossero pronunciate con un alto tono di voce), alcuni simboli (visi che sorridono o esprimono tristezza, ecc.) e altri piccoli accorgimenti concessi dalla netiquette.
Cosa implica questo per l'aspetto psicologico di una discussion list, e in particolare per una lista di "Psicoterapia"? Sappiamo che in psicoterapia le idee sono state trasmesse in modi estremamente personalizzati, e le diverse scuole e correnti spesso si sono formate tramite legami affettivi basati sulla forza attrattiva di figure storiche o leaders carismatici, dove non raramente gli aspetti analogici della comunicazione (il linguaggio non verbale e gli aspetti meacomunicativi in generale) erano preminenti rispetto al contenuto o alla "razionalita'" e coerenza logica delle idee che venivano trasmesse dai "maestri" agli "allievi". Questo del resto e' un problema molto vivo all'interno della stessa tematica dei fattori curativi della psicoterapia, dove si sa quanto Ë importante la "persona" del terapeuta (personalita' e calore emotivo, tono della sua voce, ecc.), al di la' di tutti gli eventuali fattori terapeutici "specifici" che continuamente si cerca di studiare con ricerche tanto pi raffinate quanto pi frustranti per i limitati risultati che producono. A questo proposito sono interessanti gli attuali esperimenti di psicoterapia tramite E-Mail, praticati soprattutto quando vi e' una notevole distanza geografica tra paziente e terapeuta.

La caratteristica specifica del mezzo di posta elettronica rappresenta dunque un modo nuovo di confrontarsi e di dialogare sul contenuto della comunicazione relativamente privo dell'aspetto emotivo o personale, che, come si e' detto, e' cosi' importante nella aderenza a una determinata teoria. Certo non e' possibile trarre conclusioni definitive, ma si pu dire che si tratta di un campo di sperimentazione caratterizzato da sviluppi nuovi e interessanti che meritano di essere seguiti. Uno degli aspetti pi interessanti di una discussion list di "Psicoterapia" ad esempio e' la possibilita' concreta di rompere gli steccati che purtroppo da sempre hanno caratterizzato questo campo, fatto di parrocchie o scuole psicoterapeutiche abbastanza isolate l'una dall'altra e la cui forza spesso Ë direttamente proporzionale all'isolamento che riescono a mantenere. La facilit del mezzo telematico mette di fronte immediatamente colleghi di orientamento diversissimo. Si sono gia' verificate a questo proposito interessanti alleanze trasversali e arricchimenti reciproci (colleghi che apprezzano idee di esponenti di scuole opposte alla loro, che chiedono i loro riferimenti bibliografici, ecc.). Questo processo trasversale, dal basso, va contro alla logica delle "scuole" che - dati i meccanismi istituzionali in cui sono tutte coinvolte - tendono alla chiusura nei confronti del diverso e del nuovo, a tenere "sottomessi" gli allievi perchÈ una loro troppo rapida crescita li renderebbe indipendenti dalla scuola stessa la quale quindi tendenzialmente cesserebbe di esistere (paradossalmente, una vera scuola e' quella che lavora per annullare se stessa, per rendere gli "allievi" sempre piu' autonomi dai propri "maestri").

E' per questo che ritengo che non siano indicate troppe liste diversificate all'interno del campo della psicoterapia (gia' puo' essere un grave errore separare ad esempio psicoterapia da psicoanalisi, e forse, a certi livelli, anche psicoterapia da psichiatria), perchÈ ci va contro ad un aspetto della filosofia di Internet, anche se ci si rende conto che pu essere improponibile eliminare certe liste specializzate. Una caratteristica precipua di molte liste di discussione e' quella di ospitare dibattiti e opinioni discordi su varie questioni (e i dibattiti o gli scontri tra idee diverse vengono mitigate dal mezzo, che rappresenta cosi' un esercizio alla moderazione e alla riflessione): questi disaccordi sono salutari, perchÈ costituiscono la miccia con cui poi si accende la discussione. Non ha fatto eccezione la discussion list di "Psicoterapia", dove, come si diceva, la differenza di opinioni Ë sempre stata valorizzata. Esempi sono alcuni dibattiti avvenuti in rete, come quello sulla IPT (la Inter-Personal Therapy di Klerman & Weissman per la depressione) tra me e Giovanni de Girolamo e altri colleghi (questo dibattito per la verita' Ë avvenuto nella lista di "Psic-ita" del Dipartimento di Scienze Psichiatriche di Genova coordinata da Francesco Bollorino, prima che nascesse la lista di "Psicoterapia"), oppure quello piu' recente sulla critica alla fenomenologia che ha fatto seguito al contributo di Mauro Fornaro (http://www.publinet.it/pol/ital/documig3.htm), con gli interessanti interventi di Andrea Angelozzi e Salvatore Manai.

Per la loro validita' questi dibattiti sono stati poi pubblicati nell'area "Psicoterapia" (http://www.publinet.it/pol/ital/documigo.htm) di POL-it. Altri dibattiti interessanti che si sono sviluppati in lista in questi suoi primi sei mesi di vita hanno riguardato temi quali il rapporto tra il modello idiografico e quello nomotetico (ovvero la psicoterapia come scienza e il problema della ricerca empirica), la questione della self-disclosure (le autorivelazioni da parte del terapeuta), il problema della coscienza (a partire da un intervento di Mark Solms sul n. 3/1997 del Journal of the American Psycchoanalytic Association), e cos via. La nostra speranza Ë che questo sia solo l'inizio di un lungo e stimolante cammino.

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