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La transe ciberspaziale

Leonardo Montecchi.
lmontecc@iper.net

La transe è un fenomeno che ha avuto differenti denominazioni nel corso del tempo. In particolare nelle società senza stato si trova una forma di transe praticata dagli sciamani: si tratta del viaggio fuori da se in cui viene mantenuta una forma di coscienza, la transe di possessione è invece caratterizzata dall'invasione di una diversa personalità, il posseduto parla con la voce del dio o dello spirito che lo possiede.
Questi fenomeni sono studiati dagli etnografi sul campo e discussi da antropologi, fisiologi e psichiatri. Fondamentale a questo proposito è la ricerca coordinata da De Martino sul tarantismo salentino.
E' importante discriminare il fenomeno della transe da quello dell'estasi, pare che nella transe siano implicate più persone, e cioè che si possa individuare anche una problematica di gruppo o di massa.
Freud nel suo studio su " Psicologia della massa e analisi dell'io" ha parlato di uno stato mentale collettivo prodotto dalla massa. Questi stati mentali sarebbero effetto di dissociazioni.
La dissociazione è un concetto importante che viene utilizzato da Moreau de Tours nel suo libro sull'Hashish poi da Charcot e da Janet per rendere conto dell'isteria, anche il primo Freud ha usato la dissociazione in questo senso prima di parlare di rimozione.
Si può parlare anche di dissociazione strumentale come fa Bleger e cioè la capacità di identificarsi e nello stesso tempo di percepirsi identificati mantenendo la coscienza. Si discuterà della dissociazione ciberspaziale, e della possibilità di essere posseduti distruggendo la coscienza o di "viaggiare" allargando la coscienza.

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