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RIORDINO DELLA MEDICINA PENITENZIARIA

ANALISI DELLA SITUAZIONE FIORENTINA E PROSPETTIVE IMMEDIATE

Regione Toscana

Azienda Sanitaria 10 Firenze

SOMMARIO

  1. Riferimenti legislativi

  2. Stato di salute nei penitenziari

  3. Situazione negli istituti di pena della Provincia di Firenze

  4. Criticità del sistema attuale

  5. Prospettive immediate

RIFERIMENTI LEGISLATIVI

L. 30 novembre 1998, n. 419 – delega al Governo per la realizzazione del S.S.N. e per l'adozione di un testo unico in materia di organizzazione e funzionamento del S.S.N..

Modifiche al D. Lgs. 30 dicembre 1992, n. 502

art. 5 – riordino della medicina penitenziaria con l'osservanza dei seguenti principi e criteri direttivi:

  1. prevedere specifiche modalità per garantire il diritto alla salute delle persone detenute o internate mediante forme progressive di inserimento, con opportune sperimentazioni di modelli organizzativi anche eventualmente differenziati in relazione alle esigenze ed alle realtà del territorio, all'interno del Servizio Sanitario Nazionale, di persone e di strutture sanitarie dell'amministrazione penitenziaria
  2. assicurare la tutela delle esigenze di sicurezza istituzionalmente demandate all'amministrazione penitenziaria
  3. prevedere l'organizzazione di un'attività specifica, al fine di garantire un livello di prestazioni di assistenza sanitaria adeguato alle specifiche condizioni di detenzione o internamento e l'esercizio delle funzioni di certificazione rilevanti ai fini di giustizia
  4. prevedere che il controllo sul funzionamento dei servizi di assistenza sanitaria alle persone detenute o internate sia affidato alle regioni e alle aziende USL
  5. prevedere l'assegnazione, con decreto del Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, al Fondo sanitario nazionale delle risorse finanziarie, relative alle funzioni progressivamente trasferite, iscritte nello stato di previsione del Ministero di grazia e giustizia, nonché i criteri e le modalità della loro gestione

Decreto legislativo 22 giugno 1999, n. 230 – Riordino della medicina penitenziaria, a norma dell'art. 5, della legge 30 novembre 1998, n. 419:

art. 1 – diritto alla salute dei detenuti e degli internati

  1. I detenuti e gli internati hanno diritto, al pari dei cittadini in stato di libertà, alla erogazione delle prestazioni di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione, efficaci ed appropriate, sulla base degli obiettivi generali e speciali di salute e dei livelli essenziali e uniformi di assistenza individuati nel Piano sanitario nazionale, nei piani sanitari regionali e in quelli locali.
  2. Il S.S.N. assicura, in particolare ai detenuti e agli internati:
    1. livelli di prestazioni analoghi a quelli garantiti ai cittadini liberi
    2. azioni di protezione, di informazione e di educazione ai fini dello sviluppo della responsabilità individuale e collettiva in materia di salute
    3. informazioni complete sul proprio stato di salute all'atto dell'ingresso in carcere, durante il periodo di detenzione e all'atto della dimissione in libertà
    4. interventi di prevenzione, cura e sostegno del disagio psichico e sociale
    5. l'assistenza sanitaria della gravidanza e della maternità, anche attraverso il potenziamento dei servizi di informazione e dei consultori, nonché appropriate, efficaci ed essenziali prestazioni di prevenzione, diagnosi precoce e cura delle donne detenute o internate
    6. l'assistenza pediatrica e i servizi di puericultura idonei ad evitare ogni pregiudizio, limite o discriminazione alla equilibrata crescita o allo sviluppo della personalità, in ragione dell'ambiente di vita e di relazione sociale, ai figli delle donne detenute o internate che durante la prima infanzia convivono con le madri negli istituti penitenziari

3.Ogni Azienda USL, nel cui ambito è ubicato un istituto penitenziario, adotta un'apposita Carta dei servizi sanitari per i detenuti e gli internati.

4. I detenuti e gli internati conservano l'iscrizione al servizio sanitario nazionale per tutte le forme di assistenza, ivi compresa quella medico-generica

5. Sono iscritti al Servizio sanitario nazionale gli stranieri, limitatamente al periodo in cui sono detenuti o internati negli istituti penitenziari. Tali soggetti hanno parità di trattamento e piena uguaglianza di diritti rispetto ai cittadini liberi, a prescindere dal regolare titolo di permesso di soggiorno in Italia

6. I detenuti e gli internati sono esclusi dal sistema di compartecipazione alla spesa delle prestazioni sanitarie erogate dal servizio sanitario nazionale

art. 2 – Principi

  1. Lo Stato, le regione, i comuni, le aziende USL e gli istituti penitenziari uniformano le proprie azioni e concorrono responsabilmente alla realizzazione di condizioni di protezione della salute dei detenuti e degli internati, attraverso sistemi di informazione e educazione sanitaria per l'attuazione di misure di prevenzione e lo svolgimento delle prestazioni di diagnosi, cura e riabilitazione contenute nel P.S.N., nei P.S.R. e in quelli locali
  2. L'assistenza sanitaria ai detenuti e agli internati è organizzata secondo principi di globalità dell'intervento sulle cause di pregiudizio della salute, di unitarietà dei servizi e delle prestazioni, di integrazione della assistenza sociale e sanitaria e di garanzia della continuità terapeutica
  3. Alla erogazione delle prestazioni sanitarie provvede l'Azienda Sanitaria. L'amministrazione penitenziaria provvede alla sicurezza dei detenuti e a quella degli internati ivi assistiti
  4. art. 3 – Competenze in materia sanitaria

    1. Il Ministero della sanità esercita le competenze in materia di programmazione, indirizzo e coordinamento del S.S.N. negli istituti penitenziari
    2. Le regioni esercitano le competenze in ordine alle funzioni di organizzazione e programmazione dei servizi sanitari regionali negli istituti penitenziari, e il controllo sul funzionamento dei servizi medesimi
    3. Alle Aziende USL sono affidati la gestione e il controllo dei servizi sanitari negli istituti penitenziari. Il direttore generale risponde della mancata applicazione e dei ritardi nell'attuazione delle misure previste ai fini dello svolgimento dell'assistenza sanitaria nei suddetti istituti
    4. L'amministrazione penitenziaria segnala alle Aziende Sanitarie e, ai fini dell'esercizio dei poteri sostitutivi, alle Regioni e al Ministero della Sanità, la mancata osservanza delle disposizioni del presente decreto legislativo

art. 4 – Competenze in materia di sicurezza

  1. Al Ministero di grazia e giustizia sono riservate tutte le competenze in materia di sicurezza, all'interno delle strutture sanitarie ubicate negli istituti penitenziari e nell'ambito dei luoghi esterni di cura ove siano ricoverati i detenuti e gli internati
  2. Omissis...
  3. Il personale appartenente al S.S.N. è tenuto all'osservanza delle norme previste dall'ordinamento penitenziario e delle direttive impartite dall'amministrazione penitenziaria e dal direttore dell'istituto in materia di organizzazione e sicurezza
  4. ... è definito, con provvedimento adottato dal Ministro di grazia e giustizia, senza oneri a carico del bilancio dello Stato, un contingente di personale medico e sanitario da destinare all'amministrazione penitenziaria...

art. 5 – Progetto obiettivo per la tutela della salute in ambito penitenziario

  1. Nell'ambito del P.S.N.... è previsto un apposito Progetto obiettivo per la tutela della salute in ambito penitenziario
  2. ... In sede di prima applicazione il Progetto obiettivo è approvato entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente D. Lgs.
  3. ... Il Progetto obiettivo indica, in particolare:
    1. indirizzi specifici per orientare il SSN verso il miglioramento continuo dell'assistenza negli istituti penitenziari
    2. modelli organizzativi dei servizi sanitari penitenziari, anche di tipo dipartimentale, differenziati secondo la tipologia di istituto
    3. esigenze di formazione specifica dell'assistenza sanitaria in ambito penitenziario
    4. linee guida... per lo sviluppo di modalità sistematiche di revisione e valutazione dell'assistenza erogata e per assicurare l'applicazione dei livelli uniformi, essenziali e appropriati di assistenza
    5. obiettivi di salute da raggiungere nel triennio

  4. ... la valutazione dell'attività dei direttori generali terrà conto anche del raggiungimento degli obiettivi di salute e di funzionamento dei servizi sanitari negli istituti penitenziari, con riferimento alle risorse disponibili e alle caratteristiche degli istituti medesimi
  5. ... omissis...
  6. ... omissis...
  7. ... omissis...

art. 6 – Personale e strutture

  1. Con uno o più decreti del Ministro della sanità e del Ministri di grazia e giustizia... entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, è individuato il personale operante negli istituti penitenziari da trasferire al S.S.N.
  2. ... omissis...
  3. Con uno o più decreti del Ministro di grazia e giustizia e del Ministro della sanità......... omissis... entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, è disciplinato, ... omissis..., il trasferimento delle attrezzature, degli arredi e degli altri beni strumentali di proprietà dell'amministrazione penitenziaria, da destinare al S.S.N.

art. 7 – Trasferimento di risorse

  1. Agli oneri derivanti dall'applicazione del presente decreto e dei decreti di cui all'art. 5, comma 2, della L. 419/98, si provvede mediante utilizzazione delle risorse assegnate al Ministero di Grazia e Giustizia e destinate alla sanità penitenziaria
  2. Con decreto del Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, da adottare entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, sono assegnati al Fondo sanitario nazionale le risorse finanziarie... Con il medesimo decreto sono definiti, altresì, i criteri e le modalità della loro gestione.
  3. Dall'applicazione del presente decreto non possono derivare oneri a carico del bilancio dello Stato superiori all'ammontare delle risorse attualmente assegnate al Ministero di grazia e giustizia e destinate alla sanità penitenziaria.

art. 8 – Trasferimento delle funzioni e fase sperimentale

  1. A decorrere dal 1 gennaio 2000 sono trasferite al S.S.N. le funzioni sanitarie svolte dall'amministrazione penitenziaria con riferimento ai soli settori della prevenzione e dell'assistenza ai detenuti e internati tossicodipendenti. Sono contestualmente trasferiti il relativo personale, le attrezzature, gli arredi e gli altri beni strumentali nonché le risorse finanziarie... omissis...
  2. Con decreto del Ministro della sanità... omissis... da adottare entro 30 giorni dall'entrata in vigore del presente decreto, ... omissis..., sono individuate almeno 3 regioni nelle quali avviare il graduale trasferimento, in forma sperimentale, delle restanti funzioni sanitarie... è stabilita la durata della fase sperimentale.
  3. Nella fase sperimentale non si applicano le disposizioni di cui all'art. 6. Tale personale è posto alle dipendenze funzionali del S.S.N.. I beni strumentali restano nella titolarità dell'amministrazione penitenziaria; la gestione degli stessi è affidata al S.S.N.
  4. ... al termine della fase di sperimentazione, si provvede al trasferimento delle altre funzioni in tutto il territorio nazionale, anche sulla base della sperimentazione svolta.

STATO DI SALUTE NEI PENITENZIARI

Occorre, preliminarmente, precisare che non esiste ancora un sistema di rilevazione nazionale delle patologie in ambito penitenziario. I dati di seguito riportati sono ripresi dalla "Bozza di documento riguardante proposte per la predisposizione del progetto obiettivo per la tutela della salute in ambito penitenziario" elaborato dal Ministero della sanità e diffuso in data 9 novembre 1999.

Persone attualmente detenute: circa 50.000 (47.000 uomini e 3.000 donne) di cui 13.000 extracomunitari, 15.000 tossicodipendenti, 2.500 sieropositivi per l'HIV e 4.000 sofferenti di turbe psichiche.

Istituti carcerari: 200

Capacità ricettiva totale: 35.000

Gli scarsi e incompleti elementi informativi disponibili non consentono di descrivere in modo preciso la tipologia e l'entità numerica delle patologie presenti in carcere.

Non vi è dubbio, tuttavia, che il carcere di per sé costituisce un'importante causa di malattia. E' accertato, infatti, che durante la reclusione/internamento, ci si ammala di più e che si aggravano le eventuali malattie preesistenti.

Nella condizione di restrizione della libertà personale, i problemi della quotidianità risultano determinanti per lo stato di salute. Il sovraffollamento, le condizioni igieniche carenti, gli spazi angusti, il microclima inadeguato, caratterizzato da illuminazione e aerazione insufficienti e da eccesso di umidità, la vita sedentaria, il regime alimentare spesso inadeguato, la mancanza di criteri di selezione che tengano anche conto delle caratteristiche personali e dello stato di salute nella distribuzione dei detenuti nelle celle (convivono tutti insieme: giovani e meno giovani, tossicodipendenti e non, delinquenti abituali ed imputati in istruttoria) contribuiscono in modo molto significativo ad aumentare il rischio di malattia.

Il pericolo di epidemie, infatti, è sempre presente ed il rischio di tutte le malattie infettive (in particolare TBC, epatiti virali, salmonellosi, AIDS) e parassitarie (pediculosi, scabbia, micosi) è molto più elevato di quanto potrebbe e dovrebbe essere, anche perché la rappresentanza etnica è la più varia e questo comporta, inevitabilmente, una estensione dello spettro patogeno.

Quadri patologici di frequente riscontro sono: disturbi psichici e della personalità, che spesso si traducono in atti di auto-etero-lesionismo, obesità, emicranie, sindromi dispeptiche, stipsi, insonnia, disturbi della vista, malattie cardiovascolari (che colpiscono in carcere classi di età più basse rispetto a quelle della popolazione generale), malattie osteo-articolari e dell'apparato respiratorio (legate all'abitudine al fumo), malattie metaboliche e del ricambio (in particolare diabete mellito), malattie dell'apparato urogenitale (in particolare prostatiti).

ANALISI DELLA SITUAZIONE NEGLI ISTITUTI DI PENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE

In previsione del passaggio della medicina penitenziaria al S.S.N., il Direttore Generale dell'Azienda Sanitaria 10 di Firenze e il Direttore del Nuovo Complesso Penitenziario (N.C.P.) di Sollicciano hanno costituito, nel giugno 1999, un Gruppo di Lavoro Misto, composto da operatori sia del Servizio Sanitario Penitenziario che dell'Azienda di Firenze, con i seguenti obiettivi:

    • acquisire tutti gli elementi conoscitivi utili sul sistema attuale
    • evidenziare le criticità del sistema
    • elaborare il progetto dell'Azienda per l'assistenza sanitaria in carcere da adottare al momento del trasferimento delle competenze.

Nella parte che segue si riportano i risultati dell'analisi.

TIPOLOGIA DEGLI ISTITUTI DI PENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE

N.C.P. SOLLICCIANO: capienza totale n. 404 posti (presenza al 30.9.98 n.896)

Sezione maschile: capienza n. 329 posti.Presenza al 30.9.98: n. 834

Sezione femminile: " n. 75 posti.Presenza al 30.9.98: n. 62

Casa di Cura e Custodia femminile (C.C.C.)

Sezione per Minorate Psichiche (M.P.)

C.C. M. GOZZINI: capienza totale n. 50 posti (Sez. maschile)

I.P.M. G.P. MEUCCI: capienza n. 25 posti

C.P.A. G.P. MEUCCI: ospita minori nella attesa di convalida di arresto per un massimo di 4 giorni

I.S.M. S. TERESA

ASSISTENZA SANITARIA DI BASE NEGLI ISTITUTI DI PENA DI FIRENZE

N.C.P. SOLLICCIANO

In questo istituto, essendo di grandi dimensioni, è prevista la presenza del Dirigente Sanitario che assume anche la funzione di Medico del Corpo di Polizia Penitenziaria con tutte le mansioni relative. D'intesa con il Direttore di Istituto organizza, coordina e regola il funzionamento di tutte le attività sanitarie, delle strutture e dei servizi, anche in funzione delle esigenze rappresentate dai responsabili della Sicurezza. E' responsabile della farmacia, delle richieste di approvvigionamento dei farmaci e del materiale sanitario; partecipa alla commissione per la formulazione delle tabelle vittuarie; promuove incontri periodici con il personale sanitario per ottimizzare le attività; collabora con il responsabile del Ser.T. per gli interventi integrati.

I Medici Incaricati sono responsabili del reparto/i loro affidati e rispondono della tutela della salute dei detenuti ivi presenti. Sono responsabili della corretta somministrazione delle terapie e della tenuta dell'armadio farmaceutico, comprese le sostanze psicotrope e stupefacenti. Coordinano e programmano l'attività degli infermieri dei Reparti. Svolgono tutte le attività connesse alle cure primarie, comprese quelle di igiene e profilassi. Controllano gli interventi effettuati dai Medici SIAS e dagli specialisti e sono responsabili della tenuta delle cartelle cliniche. Esercitano inoltre funzioni di controllo per quanto riguarda il trasferimento dei detenuti presso altri penitenziari, l'attività sportiva non agonistica, l'attività lavorativa interna. Propongono il trasferimento presso l'infermeria o il ricovero presso i Centri Diagnostico Terapeutici dell'Amministrazione, e i T.S.O. Svolgono attività medico-legale per l'Autorità Giudiziaria (A.G.). Collaborano con la Direzione ed il Responsabile per la sicurezza per la gestione e la locazione dei detenuti nei Reparti. Effettuano seminari per l'educazione sanitaria a favore della popolazione detenuta.

I Medici S.I.A.S. svolgono attività di emergenza-urgenza intervenendo per richiesta del personale infermieristico. Effettuano le visite di controllo richieste dal medico incaricato. Assicurano la sorveglianza clinica ai detenuti che necessitano di assistenza medica continuativa. Sostituiscono, in caso di assenza, i Medici Incaricati. Svolgono attività medico-legali per l'A.G. (visite giornaliere di controllo dei soggetti in isolamento; visite giornaliere ai detenuti che attuano lo sciopero della fame; pareri sull'idoneità psico-fisica del detenuto al regime di isolamento, etc.). Attivano, quando ve ne sia l'indicazione, la Guardia Medica Psichiatrica. Effettuano le visite mediche presso la Sezione staccata di S. Teresa.

Il Medico del Presidio è responsabile dell'assistenza sanitaria ai detenuti tossicodipendenti in trattamento presso il Ser.T. interno dell'Istituto per il periodo di disintossicazione e nei trenta giorni successivi. E' responsabile dell'assistenza sanitaria ai detenuti HIV positivi per l'intero periodo della reclusione. Opera sotto la supervisione del Medico Incaricato responsabile del reparto dove il detenuto è ospitato. Collabora e mantiene i rapporti con il Ser.T..

I medici di Guardia Medica Psichiatrica assicurano la propria opera presso la CCC del reparto femminile per sei ore il giorno. Effettuano le visite mediche di controllo e quelle richieste con criterio d'urgenza dai Medici SIAS, dai Medici Incaricati o dal Medico del Presidio.

I Medici Specialisti garantiscono consulenze nei giorni e negli orari stabiliti nei vari Reparti o su chiamata urgente del Medico Incaricato o del Medico SIAS.

Gli Infermieri provvedono alla distribuzione della terapia, alla tenuta degli appositi registri in uso e a tutti i compiti previsti dal loro mansionario. Partecipano alle visite mediche programmate o urgenti. Collaborano con il Medico Incaricato all'organizzazione e pianificazione delle attività infermieristiche di Reparto.

Gli Agenti di Polizia Penitenziaria distaccati all'assistenza assicurano il controllo della sicurezza del personale civile operante in Istituto e il rispetto delle esigenze di sicurezza. Collaborano e partecipano attivamente alle attività sanitarie. Assicurano il corretto adempimento degli Ordini di Servizio. Rispondono della corretta e puntuale trasmissione di tutti gli atti. Collaborano con il personale di Polizia addetto alla Sicurezza e all'Ufficio Scorte e Piantonamenti.

Il Medico Competente (nominato ex D. Lgs 626/1994) tutela la salute dei detenuti che svolgono attività lavorative all'interno del complesso penitenziario.

I responsabili SEPP, uno per Sollicciano e uno per il Mario Gozzini, stanno elaborando in progress il documento di valutazione del rischio che riguarda oltre ai detenuti che svolgono attività lavorativa, anche gli agenti di custodia e gli impiegati civili del ministero. Sono stati nominati cinque rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza tra gli agenti di custodia più uno per gli impiegati civili.

STRUMENTAZIONE

L'Istituto è dotato di apparecchiature per svolgere i seguenti esami diagnostici:

    • Radiologici
    • Ecografici
    • Elettrocardiografici, ecocardiografici, doppler artero-venosi
    • Elettromiografici
    • Impedenziometrici e vestibolari
    • Elettroencefalografici

PERSONALE

Medico incaricato con funzioni di dirigente sanitario: n.1- responsabile dell'organizzazione

Medici incaricati: n.2 + n.1 sostituto – responsabili dell'assistenza sanitaria ai detenuti

Medici S.I.A.S.: n. 12 – effettuano servizio integrativo di assistenza sanitaria

Medico del presidio: n. 1 – effettua assistenza ai tossicodipendenti e sieropositivi in collaborazione con il Ser.T. dell'Azienda Sanitaria di Firenze

Medici convenzionati per la guardia psichiatrica di 6 ore giornaliere nella C.C.C.: n. 5

Infermieri professionali: n. 27

Tecnico della riabilitazione (fisioterapista): n. 1

Agenti di Polizia Penitenziaria addetti all'assistenza: n. 18

Medici specialisti convenzionati per attività di consulenza

LOCALI DESTINATI ALL'ASSISTENZA SANITARIA

Reparti maschili:

    • Sale visita: n. 9
    • Depositi farmaci: n. 4
    • Infermeria Centrale (Centro Clinico):

Reparto degenza: n. 12 celle con complessivi 30 posti letto

Reparto isolamento sanitario: n. 4 celle da un posto letto ognuna

Ambulatori vari: n. 14

Farmacia centrale: n. 1

Archivio Cartelle Cliniche: n. 1

Reparto femminile, compresa la C.C.C.:

    • Ambulatori vari: n. 12
    • Deposito farmaci: n. 1
    • Sala disinfezione strumenti: n. 1

PATOLOGIE PIU' FREQUENTI

    • Disagio e malattie mentali
    • Autolesionismo e tentato suicidio
    • Tossicodipendenza
    • Sieropositività HIV
    • Epatiti

C.C. M.GOZZINI

PERSONALE

Medico incaricato: n. 1 x 18 ore/sett.

Medici convenzionati S.I.A.S.: n. 7 (orario: 15-22; 23,30-6,30; nelle 24 ore/festivi)

Infermieri Professionali: n. 3 (orario: 7,30-13,30; 17-23 tutti i giorni esclusi i festivi)

Agenti di Polizia Penitenziaria: n. 4

LOCALI

Infermeria di Sezione (unico locale)

Locale isolamento: n. 1

Farmacia: n. 1

I.P.M. e C.P.A. G.P. MEUCCI:

PERSONALE

Medico incaricato (provvisorio): n. 1 per 3 ore /giorno escluso festivi

Infermiere Professionale: convenzione con ass. prof. privata per 3 ore il giorno escluso festivi

Non sono previste convenzioni per consulenze specialistiche

Per i casi urgenti, P.S. del P.O. S.M. Nuova

LOCALI

n. 1 Infermeria

I.S.M. S. TERESA

Per l'assistenza sanitaria si avvale del Servizio Sanitario del N.C.P. Sollicciano.

ASSISTENZA SOCIO-SANITARIA E SOCIORIABILITATIVA PER DETENUTI TOSSICODIPENDENTI

N.C.P. SOLLICCIANO

Dall'anno 1990 è compito dell'A.S.L. che la attua in collaborazione con il servizio sanitario penitenziario.

Il Dipartimento Dipendenze, attraverso il Ser.T. penitenziario, svolge attività specialistica favorendo il raccordo operativo con i Ser.T. territoriali per l'attuazione degli interventi.

Nel triennio 1996/1998 sono stati sottoposti ad accertamenti diagnostici tossicologici n. 2515 detenuti di cui, rispettivamente, il 48% nordafricani e l'88% maschi

La prima causa della dipendenza è rappresentata dall'eroina, segue la politossicomania.

Ser.T. Penitenziario: équipe multidisciplinare, con proiezioni ambulatoriali nelle Sezioni maschile e femminile. Collabora con i medici SIAS e gli infermieri del carcere.

C.C. M. GOZZINI

Personale: n. 1 responsabile SerT, psicologo

n. 2 medici tossicologi

n. 1 infermiere professionale

n. 1 psicologo

n. 2 assistenti sociali (1 a 24 ore/sett., una a 36 ore/sett.)

TUTELA DELLA SALUTE MENTALE DEI RECLUSI

E' ormai ampiamente dimostrata la presenza, negli istituti di pena ordinari, di un disagio psichico maggiore e diffuso, in parte reattivo alla reclusione, in parte connesso a problemi strutturali (sovraffollamento, inadeguatezza delle strutture etc.) che rendono ancora più critiche le condizioni di vita dei detenuti.

La funzione principale del servizio psichiatrico in carcere è di promuovere e tutelare la salute mentale, con il coinvolgimento di tutte le professionalità chiamate a rispondere alle esigenze di cura e di trattamento delle persone recluse (agenti di polizia penitenziaria, infermieri, medici, psicologi) in un progetto di comune e diversificata presa in carico che abbia uno stretto collegamento con i servizi di salute mentale esterni.

Nel N.C.P. di Sollicciano sono ubicate la Casa di Cura e Custodia Femminile -unico esempio in Italia (le altre sono inserite negli Ospedali Psichiatrici Giudiziari)- e una Sezione per Minorate Psichiche.

Nella C.C.C. è stato istituito, dal 1990, un servizio di Guardia Psichiatrica così composto:

Medici specialisti o specializzandi in psichiatria: presenza 6 ore/giorno

Medici Psichiatri coordinatori: n. 2 (a rapporto libero-professionale)

Infermieri Psichiatrici: presenza 8 ore/giorno

Agenti di Polizia Penitenziaria: n. 2 presenti 12 ore/giorno

n. 1 presente 12 ore/notte

Compiti della Guardia Psichiatrica (G.P.): effettuare le urgenze

Compiti dei Consulenti Psichiatri: relazioni medico-legali per richiesta dell'A.G. o dell'Autorità Dirigente, terapia dei pazienti per proposta del medico incaricato.

Dal giorno 1 novembre 1999 l'Azienda Sanitaria di Firenze ha distaccato, per un terzo dell'orario di lavoro, un dirigente psichiatra alle locali istituzioni penitenziarie per integrare le scarse risorse assistenziali in campo psichiatrico e, soprattutto, per svolgere attività di organizzazione, programmazione e ricerca nel settore della salute mentale.

SERVIZIO PSICOLOGICO PENITENZIARIO

Svolge attività psicologica nell'ambito del Servizio Nuovi Giunti, dell'Osservazione-Trattamento, del Presidio Sanitario per le Tossicodipendenze.

Personale: Nuovi Giunti: n. 3 Psicologi per complessive 159 ore/mese

Osservazione-Trattamento: n. 3 Psicologi per complessive 142 ore/mese

Pres. Tossicodipendenze: n. 4 Psicologi per complessive 150 ore/mese

SERVIZIO SOCIALE PENITENZIARIO

Dipende dal Ministero della Giustizia, è incaricato di seguire le persone che usufruiscono di trattamenti alternativi alla detenzione e non svolge attività all'interno degli Istituti di Pena.

SERVIZIO SOCIALE DELL'AZIENDA SANITARIA

E' investito negli interventi definiti ad "alta integrazione" dei settori Tossicodipendenze e Salute Mentale, nei cui ambiti devono essere erogate a detenuti ed internati prestazioni analoghe a quelle garantite ai cittadini in stato di libertà.

Per il settore delle Tossicodipendenze è in atto già da tre anni una forma di collaborazione tra Ser.T. aziendale e gli Istituti di pena di Sollicciano e Mario Gozzini, e nell'équipe penitenziaria che si occupa di questi problemi è presente anche la figura dell'assistente sociale.

Per il settore della Salute Mentale, invece, non sono state ancora attivate forme di collaborazione fra Servizio Sociale Aziendale e Struttura Carceraria.

UFFICI DI ASSISTENZA SOCIALE COMUNALI

Sono impegnati, anche medianti specifici progetti e finanziamenti, nel campo dell'assistenza agli ex-detenuti e alle loro famiglie.

CRITICITA' DEL SISTEMA ATTUALE

L'analisi ha fatto rilevare la presenza di numerose criticità del Servizio Sanitario Penitenziario di Firenze. Alcune non sono eliminabili, poiché intrinseche e dipendenti dalla reclusione. Esse sono rappresentate dalla particolare tipologia dell'assistito, della struttura carceraria e delle procedure di sicurezza.

    • Assistito: il rapporto medico-paziente è diverso da quello che si realizza nel mondo esterno, basato sulla libera scelta e, quindi, sulla fiducia reciproca. L'atteggiamento del detenuto è spesso recriminatorio, improntato alla conflittualità e sono frequenti i casi di simulazione.
    • Struttura carceraria e procedure di sicurezza: sono compresenti in regime ordinario di detenzione vari gradi di sorveglianza, fino all'altissima sorveglianza. Ognuna di queste tipologie impone il rispetto di rigidi protocolli di sicurezza – divieto di incontro fra detenuti, "doppia mandata" per le celle di alta sorveglianza, somministrazione di farmaci esclusiva da parte degli infermieri civili, obbligo di autorizzazione della Direzione e dell'Autorità Giudiziaria per prestazioni sanitarie ordinarie fuori struttura, programmazione e autorizzazione preventiva di ogni ingresso di personale esterno.

Altre, seppur diffusamente presenti negli istituti fiorentini, possono essere risolte o quantomeno ridotte con opportuni interventi correttivi.

CRITICITA' STRUTTURALI

Sovraffollamento

Condizioni igieniche carenti

Spazi destinati all'attività sanitaria, anche di tipo riabilitativo, e di custodia insufficienti

Microclima inadeguato

CRITICITA' ORGANIZZATIVE GENERALI

_Nebulosità e inappropriatezza del modello organizzativo adottato -non sono previste le figure di Direttore Sanitario, Operatore infermieristico coordinatore (caposala), Farmacista, né la sostituzione dei Medici Incaricati assenti per ferie e malattia; i ruoli non sono chiari e distinti -il Medico Incaricato svolge sia l'attività terapeutica, sia quella di controllo a fini giudiziari.

_Inadeguatezza della rilevazione dei dati a fini epidemiologici e di debito informativo ministeriale.

_Insufficienza della dotazione di farmaci e mancato rispetto delle note C.U.F. nella loro somministrazione.

_Difficoltà di mantenere rapporti, in tempi accettabili, con le agenzie esterne, utili per il trattamento del paziente.

_Complessità degli interventi, che devono armonizzare tutela della salute e sicurezza.

_Carenza di corsi di formazione/aggiornamento per il personale sanitario, e non, addetto all'assistenza sanitaria dei reclusi.

_Assenza di valutazione epidemiologica dei bisogni.

_Mancato rispetto del vincolo della territorialità nell'assegnazione del detenuto/internato ad un istituto penitenziario.

_Problematiche connesse al trasferimento del personale sanitario dal Ministero della Giustizia al S.S.N. in relazione alla tipologia del rapporto di lavoro e alle modalità di retribuzione.

_Carenza degli interventi di educazione sanitaria rivolti alla popolazione carceraria e agli agenti di polizia penitenziaria.

CRITICITA' ORGANIZZATIVE SPECIFICHE

Cure Primarie

_La dotazione attuale di personale non è sufficiente per soddisfare i bisogni primari di salute della popolazione carceraria nell'arco delle 24 ore, tutti i giorni dell'anno. Per garantire la continuità assistenziale da una prima valutazione, che andrà verificata sul campo, pare necessario un incremento del monte orario del personale sanitario, come di seguito riportato:

    • infermiere professionale: n. 215 ore settimanali
    • operatore infermieristico coordinatore (caposala): n. 36 ore settimanali
    • farmacista: n. 38 ore settimanali
    • medico incaricato: n. 36 ore settimanali
    • medico SIAS: n. 85 ore settimanali
    • tecnico di radiologia: n. 36 ore settimanali

- direttore sanitario: n. 38 ore settimanali

_La specialistica ambulatoriale, per essere efficace, richiede un incremento orario delle branche attualmente presenti (cardiologia, ortopedia, pneumologia, neurologia, odontoiatria, oculistica, chirurgia, dermatologia, immunologia, radiologia, gastroenterologia, urologia, otorinolaringoiatria), e l'attivazione di nuove specialità (pediatria, diabetologia, fisiatria, endocrinologia) per un totale complessivo di n. 90 ore settimanali (di cui 18 di radiologia).

Prevenzione – Sanità Pubblica:

_Inadeguatezza della rilevazione dei dati relativi alle malattie infettive e diffusive per fini epidemiologici

_Carenza della dotazione organica del personale che dovrebbe essere integrato dalle seguente figure:

-medico igienista per il coordinamento e il controllo dell'attività dei medici penitenziari in ambito di sanità pubblica, e per la formulazione dei protocolli relativi alla prevenzione delle malattie infettive e diffusive: n. 38 ore settimanali.

-assistente sanitaria per l'educazione sanitaria e le indagini epidemiologiche: n. 36 ore settimanali

Assistenza Socio-Sanitaria e Socio-Riabilitativa ai Detenuti Tossicodipendenti e HIV Positivi

_Carenza della dotazione del personale. Da una prima valutazione appare necessario integrare l‘organico con le seguenti figure:

-infermiere professionale: n. 36 ore settimanali

-assistente sociale: n. 72 ore settimanali

Tutela della Salute Mentale dei Reclusi

_Inadeguatezza dell'attuale modello organizzativo, basato essenzialmente sull'urgenza, che comporta interventi occasionali, di carattere prevalentemente organicistico e non consente ai medici né la presa in carico personalizzata del caso, né di dedicarsi alla prevenzione dell'emergenza.

_Insufficienza della dotazione organica del personale. La Circolare n. 577373/99 del DAP, che prevede la ristrutturazione del Servizio Psichiatrico Penitenziario, riconosce al NCP di Sollicciano n. 72 ore settimanali di psichiatria, mentre è in corso di verifica la riconferma di n. 42 ore settimanali di Guardia Psichiatrica alla C.C.C..

Sarebbe invece necessaria l'assegnazione di:

-n. 228 ore settimanali di psichiatria

-n. 12 ore settimanali di neuropsichiatria infantile (per gli Istituti Penali Minorili).

Occorrono inoltre, per una regolare ed efficace attività dell'équipe della salute mentale, nel NCP di Sollicciano, esclusa la C.C.C.:

-n. 72 ore settimanali di assistenza sociale

-n. 72 ore settimanali di attività di educatori professionali

-n. 72 ore settimanali di servizio infermieristico (di cui il 50% per le sezioni femminili e il rimanente 50% per quelle maschili).

Qualora sia confermata l'assistenza anche in C.C.C., sono necessarie le seguenti risorse aggiuntive:

-n. 216 ore settimanali di servizio infermieristico per la copertura delle 24 ore

-n. 38 ore settimanali di psichiatria

-n. 36 ore settimanali di educatore professionale

_Carenza di formazione del personale sanitario, e non, addetto all'assistenza dei detenuti con problemi psichiatrici.

_Problematiche connesse al trasferimento del personale medico e infermieristico al S.S.N. (la necessità di garantire la continuità assistenziale in questo caso è cogente, perciò dovrà essere tenuta in particolare considerazione la proposta avanzata dal Dipartimento Salute Mentale di ovviare a tale inconveniente autorizzando i medici psichiatri dipendenti che operano nel carcere a continuare tale attività nell'ambito della libera professione intra-moenia).

Servizi Sociali

_Carenza di personale in ambito SerT e Salute Mentale

_Assenza di integrazione degli interventi dei vari servizi che, a vario titolo, prestano assistenza ai detenuti/internati/semiliberi (Servizio Sociale del Ministero della Giustizia, Servizio Sociale Comunale, Servizio Sociale dell'Azienda Sanitaria)

CRITICITA' FINANZIARIE

_Impossibilità di quantificare la spesa reale per l'assistenza sanitaria negli istituti presi in esame.

Dai dati pervenuti dal Provveditorato Regionale per la Toscana, dal Ministero della Giustizia, integrati con i dati acquisiti dalla Amministrazione Penitenziaria, è stata ricavata una stima delle spese 1999 che può essere rappresentata nel modo seguente.

STIMA DEI COSTI ANNUALI DI GESTIONE SULLA BASE DELL'ORGANIZZAZIONE ATTUALE*

SPESA

Sollicciano

Gozzini

S.Minorili

FIRENZE

medici

e II.PP.

1.759.540.000

407.716.900

73.000.000

2.240.256.900

specialistica

437.630.000

21.561.000

150.000

459.341.000

farmaci e

materiale sanitario

490.000.000

34.283.000

16.657.413

540.940.413

assistenza psichiatrica

160.160.000

160.160.000

assistenza psichiatrica C.C.C.

76.660.00

76.660.000

TOTALE

2.923.990.000

463.560.900

89.807.413

3.477.358.313

* A tale importo è da aggiungere il costo dei ricoveri ordinari e in DH, degli accertamenti di laboratorio e delle altre prestazioni strumentali e specialistiche fruite presso i presidi ospedalieri pubblici e dei farmaci erogati dall'Hospital Day infettivologico aziendale (dato non pervenuto).

PROSPETTIVE IMMEDIATE

A decorrere dal giorno 1 gennaio 2000 sono trasferite al S.S.N. le funzioni sanitarie svolte dall'Amministrazione Penitenziaria con riferimento ai soli settori della prevenzione e dell'assistenza ai detenuti e internati tossicodipendenti.

Sono contestualmente trasferiti il relativo personale, le attrezzature, gli arredi e gli altri beni strumentali, nonché le relative risorse finanziarie.

E' pertanto indispensabile che a quella data l'Amministrazione Penitenziaria abbia formalizzato, con opportuno atto scritto da consegnare all'Azienda Sanitaria, il trasferimento delle suddette risorse, indicandone tipologia e quantità.

Nell'attesa che i Ministeri competenti emanino il decreto sul Progetto Obiettivo per la tutela della salute in ambito penitenziario e che la Giunta Regionale dia i necessari indirizzi in merito, l'Azienda non può che limitarsi ad individuare le funzioni che assumerà dal giorno 1 gennaio 2000, indicando le azioni immediatamente necessarie e fattibili.

Per quanto attiene alle risorse, inizialmente saranno utilizzate quelle attualmente disponibili, avuto riguardo delle criticità già evidenziate.

PREVENZIONE

Sanità Pubblica

La competenza è assegnata all'U.O. di I.P.T. della Zona di Firenze.

FUNZIONI:

_Indagine sulle abitudini alimentari dei detenuti/internati

_Prevenzione malattie infettive-diffusive:

screening

vaccinazioni

inchieste epidemiologiche

_Educazione sanitaria

_Formazione del personale (agenti di polizia penitenziaria, medici, infermieri, detenuti lavoratori)

_Osservatorio epidemiologico delle malattie infettive e diffusive in collaborazione con il SerT

Ser.T.

La competenza è assegnata al Ser.T. Penitenziario.

FUNZIONI:

_Attività di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione della tossicodipendenza.

Prevenzione:

    • intervento di primo sostegno e di orientamento all'utente
    • attività di informazione e sensibilizzazione rivolta alla popolazione carceraria
    • accoglienza della domanda e organizzazione degli interventi

_Interventi in situazione di emergenza ed urgenza garantiti nell'arco delle 24 ore, sulla base di protocolli definiti

_Interventi diagnostici

_Certificazione dello stato di tossicodipendenza

_Interventi terapeutici e socio-riabilitativi

_Attività di sostegno psicologico, sociale e sanitario per i soggetti tossicodipendenti in trattamento in ordine alle problematiche AIDS

* Stima dell'ulteriore costo annuale in base alla proposta organizzativa:

Voce

Costo

n. 1 Medico I.P.T.

116.181.224

n. 1 Assistente sanitaria

49.726.803

n. 1 Infermiere professionale

49.726.803

n. 2 Assistenti sociali

97.217.200

Consulenza med. lav.

50.000.000

Strumentazione sanitaria

30.000.000

Formazione personale

30.000.000

Educazione sanitaria

30.000.000

Totale

408.052.030

*A tale importo è da aggiungere il costo dei ricoveri ordinari e in DH, degli accertamenti di laboratorio e delle altre prestazioni strumentali e specialistiche che saranno fruite presso i presidi ospedalieri pubblici e dei farmaci erogati dal DH infettivologico.

CURE PRIMARE – SALUTE MENTALE

A decorrere dal giorno 1 gennaio 2000 i Dipartimenti aziendali delle Cure Primarie e della Salute Mentale sono disponibili per condurre sul campo, in collaborazione con l'Amministrazione Penitenziaria, un'indagine delle risorse disponibili, dei modelli organizzativi adottati, dei reali bisogni dei detenuti/internati, al fine di preparare il Progetto di Sperimentazione per il graduale trasferimento delle restanti funzioni sanitarie.

Nella elaborazione del Progetto saranno coinvolte tutte le componenti aziendali - Settore Sanitario, Amministrativo, Tecnico e Sociale.

* Stima dell'ulteriore costo annuale di gestione per la fase di sperimentazione

Voce

Costo

n. 10 infermieri prof.

497.927.351

n. 1 caposala

54.856.329

n. 1 farmacista

93.796.381

n. 1 tecnico di radiologia

53.062.119

n. 2 educatori professionali

102.918.472

n. 2 assistenti sociali

97.143.942

n. 3 medici incaricati

150.000.000

integrazione ore SIAS

258.000.000

integrazione ore psichiatria

380.000.000

ulteriori competenze specialistiche

310.000.000

formazione professionale

50.000.000

Totale

2.047.704.594

* A tale importo è da aggiungere il costo dei ricoveri ordinari e in DH, degli accertamenti di laboratorio e delle altre prestazioni strumentali e specialistiche fruite presso i presidi ospedalieri pubblici e i costi dei farmaci erogati dal DH infettivologico.

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