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BOLLETTINO FENASCOP

EDITORIALE N° 1 - DICEMBRE 1998

Il recenteConsiglio Nazionale che si ètenuto a Napoli ha consentito diriflettere insieme su alcuni argomentiche sono molto importanti per losviluppo della nostra associazione.
Io vorrei approfittare di questospazio per ribadire alcune idee di baseche hanno caratterizzato il nostrocammino sin qui.
Innanzitutto vorrei sottolineare come la nostraassociazione si debba caratterizzareper quelle peculiarità che sonoproprie vale a dire per la capacitàdi esprimere in campopsichiatrico una cultura "della residenzialità"che derivada anni di esperienza sul campo finalizzata all'evitare il riproporsidinuove istituzioni totali come furono gli Ospedali Psichiatrici.
Aquesto proposito la chiusura definitiva degli stessi ospedali hageneratouna corsa anche convulsa alla creazione di residenze sanitariepsichiatricheper ex degenti dell'O.P.; penso che la nostra Federazionedebba paventareil rischio che un'operazione del genere sia soltanto lamera trasposizionedell'Ospedale Psichiatrico in altri luoghi attraversouna sapiente operadi decentrazione.
Insieme agli organismi che cisiamo dati e quindi principalmente al ComitatoGaranti, dobbiamo vigilareaffinché, all'interno delle neonate strutture,siano garantitiquegli interventi terapeutici riabilitativi adatti a dinamicizzareilcontesto e a permettere che il centro dell'attenzione sia il bisognodelpaziente piuttosto che il bisogno sociale tendenteall'emarginazione.
Dobbiamo esprimerci decisamente contro la tendenza acreare nuovi grandicontenitori della follia ed esprimere la convinzioneche un processo riabilitativoterapeutico è tale soltanto se tende ariproporre modelli di vitae di relazione che sono quelle che tutti noiconsideriamo normali; in questosenso quindi anche l'attenzione alreinserimento lavorativo, la creazionedi cooperative sociali di tipo B, equant'altro tenda a creare una forteinterazione con il tessuto sociale,è strumento indispensabile perrealizzare una vera operazione disalute mentale alla quale sono chiamatetutte le struttureresidenziali.
Il progetto obiettivo salute mentale 1998-2000, allastesura del quale hopartecipato e che sarà licenziato in questigiorni dalla ConferenzaStato-Regioni, dopo aver passato il vaglio delConsiglio Superiore di Sanità,è uno strumento di indirizzoimportante ed articolato che deve vederciper primi impegnati nella suarealizzazione, al fianco delle strutture pubbliche.
A questo propositoribadisco che noi dobbiamo, se pur privato sociale edimprenditorialeconvenzionato, ricordarci che il nostro è un interventopubblico atutti gli effetti anche se non direttamente gestito dallo Stato;mi piacefar mia una affermazione che ebbe a fare prof. L. Pinkus al convegnodinovembre a Genova e cioè che "il servizio che noisvolgiamoè pubblico a non diretta gestione statale contrapposto adun serviziopubblico a diretta gestione statale". Mi pare questo unpassaggio fondamentaleper cambiare un certo tipo di cultura del rapportopubblico-privato e peruscire dalla dimensione di subalternità chespesso caratterizza lestrutture convenzionate.
Voglio fare alcunicenni sull'organizzazione che ho tentato di dare in questoperiodo allanostra Federazione:
è un dato scontato che le decisioni vengonoprese dal Presidentee dal Consiglio Nazionale che delinea la strategiadella federazione incampo sanitario;
nel tempo ci siamo dati unaserie di organismi a cui delegare competenzespecifiche: innanzitutto ilComitato Scientifico formato da illustri cattedrattricied espertipsichiatri, che ha il compito di fornire la consulenza per quellocheriguarda gli aspetti formativi e di definire in ambito scientificolospecifico del nostro campo di intervento;poi il Comitato dei Garanticheverifica le richieste di adesione e definisce le caratteristiche dellestrutturee del personale adatte alla C.T.; i Presidenti Regionali ed irelativi Comitatigarantiscono attraverso il lavoro di decentrazionel'intervento puntualee contestualizzato nel territorio di appartenenza. Aquesto proposito loStatuto che abbiamo modificato ci consente di ritornareil 50% della quotaversata ai Comitati Regionali per iniziativelocali.
Infine, nell'ultimo Consiglio Nazionale, abbiamo stabilito diistituirela figura del Segretario Generale che sarà colui cheterrài contatti con le varie strutture e vigileràaffinché la strategiadelineata dal Comitato Nazionale siaeffettivamente attuata con puntualità.
Finisco conun'esortazione che Vi ho già fatto che è quelladi utilizzarequeste pagine (il Bollettino verrà spedito in abbonamentopostale a5.000 addetti del settore) per divulgare la nostra cultura e perpermette atutti gli operatori di esprimere liberamente le loroopinioni.


Il presidente Nazionale
Dott. Giovanni Giusto


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