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Biografia del Prof. Alberto Schön

Alberto Schön è medico, neurologo, psicoanalista della Società Psicoanalitica Italiana.

Per 25 anni è stato docente di Psicoterapia alla Scuola di Specializzazione in Psichiatria a Padova, Facoltà di Medicina.

Si è occupato, tra l'altro, di senso dei suoni e di umorismo

Ha dato alle stampe un libro di storie cliniche brevi e leggibili dal titolo:

"Vuol dire. Dal diario di un analista" Ed. Bollati Boringhieri 1997

Prime pagine del libro:

Storie di ambulatorio, di apprendistato

"L'ambulatorio è il luogo dell'avvistamento. Quando ciascuno avvista l'altro, può esservi il primo incontro con le persone. Altrimenti si tratta di equivalenti degli esami di laboratorio, o di osservazioni al microscopio. Ambulatorio indica l'andare camminando, deambulando. Credo che non basti. È meglio pensare che ci si avvicini, che vi sia una reciprocità di moto.

Veniva a farsi visitare perlopiù gente modesta, negli anni in cui si sono svolte queste scene, contadini, piccoli artigiani, impiegati, insegnanti. Tutti si rivolgevano alla celletta-ufficio della suora, una garitta di vetro, chiamata "la guardiola", dove in due metri quadrati scarsi operavano, oltre alla suora, due ragazze addette al telefono, agli appuntamenti, alle informazioni. Tutte, nelle ore tranquille, erano impegnate in vivaci chiacchiere, la parte più simpatica. Spesso per gli stessi motivi in guardiola soggiornavano due o tre medici e bisognava controllare attentamente i gesti, compresa la respirazione. Ma questo non sembrava dare fastidio. Solo l'Aiuto a volte protestava che non ci si girava e non riusciva a sentire cosa gli stesse dicendo il tizio al telefono. La suora o le inservienti compilavano le liste per le visite del giorno e avviavano i pazienti a uno dei quattro ambulatori in un corridoio piuttosto buio, dotato di scomode panche, operando in questa funzione una loro prima diagnosi, di solito corretta, certo anche per il fatto che non usavano, né conoscevano, il DSM. Questa diagnosi era importante, perché ogni medico aveva la sua specialità, o i suoi pallini, ed era meglio mettergli in nota i pazienti giusti, sennò si sentiva il rosario prima dell'ora."

Bibliografia

1985. "Momo" di Michael Ende o la ricerca del tempo rubato. Riv. Psicoan. 31, 3.

1989. Musica e seduzione tra le parole. In La seduzione. a cura di Anteo Saraval. Raffaello Cortina.

1989. Musica (e teoria degli affetti). Appendice in Trattato di psicoanalisi a cura di Antonio Alberto Semi, pagg 750-52.

1990. Fonosimbolismo. Note su comunicazione sonora e musica. Metaxù. n. 10.

1990. Aforismi. Gli Argonauti, 45.

1992. Psicoanalisi e musica. Intervento al Convegno Le frontiere della Psicoanalisi. Lavarone, luglio 1991. Atti pubbicati dalla Edizioni Centro Gradiva Lavarone, pag 75-78.

1992. Dubitare per credere. Raccolta di versi 1980-1988. Introduzione di Simona Argentieri. pagg. 59, lire 15.000. Prometheus editore, Milano.

1993. Adriana Pagnoni. Una psicoanalista poetessa. Riv. Psicoan. 39, 2, pag. 261-267.

1993. L'umorismo in psicoterapia. pagg. 135-146 del volume Psicoanalisi e Formazione dello psichiatra a cura di E. Mangini, L. Pavan, Pàtron Bologna

1993. Sulla Madrelingua. Psiche 3, 546-552.

1994. Che farò senza Euridice? in Melancolia e musica. A cura di V. Volterra, Il Cardo, Venezia.

1995. Le mie solitudini. in La solitudine, forme di sentimento, a cura di Morpurgo E. e Egidi Morpurgo V., Franco Angeli, Milano.

1996 La potenza del suono. Psiche, 1, pagg.154-160

1997 Vuol dire. Dal diario di uno psicoanalista. Bollati Boringhieri. pagg 1-134.

1997 Variazioni sul tema (psicoanalisi in versi) Riv. Psicoan XLIII; 1

1997 Ascolto musicale, ascolto clinico. in Paesaggi della mente. Una psicoanalisi per l'estetica. a cura di Sandra Gosso, Franco Angeli, Milano

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