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Recensione de

"L'Ospedale S. Maria della Pietà di Roma"
3 volumi, Dedalo edizioni, Bari (2003)


Nel 2003, per le edizioni Dedalo di Bari, è uscita un'opera in tre volumi nella quale si ricostruiscono le vicende dell'Ospedale S. Maria della Pietà di Roma dal XVI° secolo fino alla chiusura del manicomio avvenuta con la dimissione dell'ultimo ricoverato nel febbraio 1999.
L'opera è stata promossa, sostenuta e finanziata dalla provincia di Roma, dal Ministero per i Beni e le attività culturali, dall'Azienda Sanitaria Locale Roma E e dal Centro Studi e ricerche per la Psichiatria e le Scienze Umane del S.Maria della Pietà.

Il primo volume, titolato "L'Archivio Storico secoli XVI-XX", contiene l'inventario dell'Archivio Generale (1561-1924) e quello dell'Archivio della Direzione Sanitaria (1842-1983). E' curato da Anna Lia Bonella e da Nicola Pastina, rispettivamente per le "Fonti per la storia della follia secoli XVI-XX" e per "S. Maria della Pietà e l'Amministrazione Provinciale di Roma- l'Ospedale Psichiatrico dal 1907 al 1978".

Il secondo volume, titolato "L'Ospedale dei Pazzi di Roma dai papi al '900- lineamenti di assistenza e cura a poveri e dementi" è curato da Antonino Jaria e si articola nelle sezioni "Internamento, repressione e cura", "Le strutture dell'Ospedale", "Dalla nascita alla morte: strutture assistenziali nella Roma post-tridentina" e "I manicomi dello Stato Pontificio". Quest'ultima sezione ospita la ricostruzione delle vicende dell'assistenza psichiatrica nelle province di Bologna, a Ferrara, Perugia, Ancona, Macerata, Pesaro, Fermo.

Il terzo volume, titolato "L'Ospedale Psichiatrico di Roma- Dal manicomio provinciale alla chiusura" è curato da Antonino Jaria e contiene una prima parte dedicata a "Leggi, regolamenti e lineamenti storici dell'Ospedale Psichiatrico di Roma" ed una seconda "Curanti e curati: storia e storie delle figure e degli eventi dal '900 alla chiusra dell'Ospedale Psichiatrico di Roma".

L'opera è il risultato di un più che decennale lavoro di recupero e riordino della documentazione della storia politico-amministrativa e gestionale dell'assistenza psichiatrica pubblica a Roma, avviato nel 1988 dalla Soprintendenza Archivistica per il Lazio del Ministero per i Beni e le attività culturali. Nel 2000 l'impresa è entrata nel progetto "Carte da legare" della Direzione Generale per gli Archivi del Ministero per i Beni e le attività Culturali.
All'opera, insieme agli esperti ed ai ricercatori dell'amministrazione dei Beni Culturali, hanno collaborato, in un complesso lavoro a più mani, gli studiosi e ricercatori del Centro Studi e ricerche S. Maria della Pietà- associazione ONLUS, fra cui Antonino Jaria, Tommaso Losavio, alcuni fra gli psichiatri italiani che più hanno indagato sulle vicende della storia dell'assistenza psichiatrica in Italia ed Europa (Filippo Maria Ferro, Ferruccio Giacanelli, Patrizia Guarnieri, Luciano Del Pistoia, Giuseppe Riefolo), storici come Fabio Stok, architetti come Franca Fedeli e Sofia Varoli.

La rappresentazione dell'impianto dell'opera e delle collaborazioni dà conto della complessità e della ricchezza di un progetto editoriale che vede intersecarsi e sovrapporsi approcci multidisciplinari nella lettura della lunga vicenda storica dell'assistenza psichiatrica pubblica a Roma: storia delle istituzioni, storia politica e del diritto, storia dell'architettura, e dell'arte, epistemologia, antropologia, storia politica e della psichiatria.
L'apparato iconografico è ricchissimo per quanto riguarda gli aspetti architettonici, l'illustrazione delle tecniche dei trattamenti, i documenti.

Nei tre volumi sono documentate e approfondite le discussioni e le ragioni dei provvedimenti e delle decisioni assunte a Roma, nell'arco di più di quattro secoli, in particolare negli snodi storici del post-concilio di Trento, della Rivoluzione Francese, della Restaurazione e dello Stato Unitario, per rispondere ai problemi della gestione della follia in una grande capitale, sede del Papato. Al riguardo, è eloquente come il problema di quale accoglienza e quali trattamenti per i folli si pose in primis per i "pellegrini forestieri poveri".
Di grande interesse sono gli interventi che ricostruiscono in modo documentale la vicenda di Torquato Tasso, quelli sulle relazioni dei visitatori del manicomio di Roma nel XIX secolo, su "religiosità popolare e sintomi psichiatrici", su "biografie femminili e isteria nell'ottocento" e i sondaggi sui "sistemi classificatori nelle seconda metà dell''800" e "la psichiatria italiana attraverso i documenti clinici fra ottocento e novecento". Sono studiati e ricostruiti il ruolo del manicomio nella Grande Guerra, la nascita e lo sviluppo della neuropsichiatria infantile in Italia e in Europa, i trattamenti biologici ed, infine, i percorsi delle pratiche antiistituzionali a partire dal 1968.
Non ci troviamo quindi di fronte ad una delle tante storie locali dell'assistenza psichiatrica e dei manicomi che stanno fiorendo in questo momento in Italia, ma ad una impresa editoriale di grande rigore scientifico e respiro culturale. Va rimarcato anche come l'importante impresa non si esaurisca in un evento di esclusivo interesse editoriale, perché Roma, oggi capitale europea senza manicomio, attraverso il Centro Studi e Ricerche del'ASL Roma E e la Biblioteca Scientifica dell'ospedale S. Maria delle Pietà è in grado di mettere a disposizione straordinarie e uniche opportunità di lavoro e ricerca per gli studiosi che si occupano dell'affascinante e drammatica storia dell'assistenza psichiatrica in Italia.


Luigi Benevelli


Mantova, 1 ottobre 2003

Rubrica realizzata in collaborazione con

Associazione Laura Saiani Consolati - BRESCIA
http://www.psichiatriabrescia.it

COLLABORAZIONI

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