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Quinte Giornate Psichiatriche Ascolane
IL DELIRIO: UBIQUITARIO E NON SEMPRE INUTILE

ASCOLI PICENO
PALAZZO DEI CAPITANI
12 - 15 MAGGIO 2004

IL CONGRESSO ON LINE - REPORT ED INTERVISTE ESCLUSIVE DALLE SALE CONGRESSUALI


INTERVISTA BRUNO CALLIERI

ìIl titolo del convegno riguarda proprio líeventuale utilitaí del delirio, e questo rimanda ad un concetto che Lei ha accennato, ossia il problema del passaggio dalla Wahnstimmung, dallíatmosfera delirante, al delirio. Nella mia esperienza clinica in realtaí, pare che per il paziente sia estremamente piuí angoscioso il momento della Wahnstimmung che del delirio. In qualche maniera sembra che il delirio venga vissuto dal paziente in maniera, per cosií dire, piuí egosintonica rispetto alla Wahnstimmung, che invece, viene vissuta in maniera veramente strana, e che il delirio, in fondo venga vissuto in maniera piuí convincente, almeno per il paziente. Cosa ne pensa?î

ìMi sembra si possa assolutamente da aderire alla sua visione, al modo in cui ha impostato il problema, percheí cioí che noi chiamiamo Wahnstimmung, ossia intonazione díanimo al delirio, espresso nella psicopatologia fenomenologica, indica la perdita, il dissolversi delle categorie di significati: i significati ci coinvolgono, siamo immersi in questa invisibile rete di ragno di significati. Or bene, nella Wahnstimmung questi si dissolvono, e noi non abbiamo un punto su cui porci. Il delirio,il costruirsi della tematica delirante, sia essa un dubbio, sia una certezza improvvisa, sia una illuminazione, ci fanno tirare un respiro di sollievo:îahhh, adesso ho capito percheí ero cosií angosciato, adesso, finalmente, ho recuperato la chiave dellíenigmaÖ!î, e quindi traggo un respiro di sollievo, entro in questo delirio che, dallíesterno potrebbe essere visto come una galleria oscura e senza ritorno, ma visto dal lato del paziente non eí una galleria senza ritorno, ma uníapertura al senso vero della sua vita. Qui allora si pone la problematica dellíermeneutica: cíera giaí prima in luce il desiderio ad una personale qualificazione del mondo, o questa eí solo il frutto della mia, come avrebbe detto Sartre, ìimagerieî, fantasia patologica?...Questo eí il mistero, e preferisco tenerlo tale!!î

ìNel Suo intervento ha parlato del suo paziente, Paolo, che si eí suicidato: si potrebbe affermare che, in alcuni casi, la cura, e quindi líeliminazione di quellíubi consistans delirante, riporti i pazienti allíangoscia precedente?î

ìAssolutamente sií!e se lei ha colto con attenzione la vibrazione emotiva che ho avuto nel rievocare líincontro con Paolo, avvenuto tanti anni fa, ha capito che mi coinvolge percheí lo sentii come una scommessa perdutaÖî

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COLLABORAZIONI

Dato l'alto numero degli avvenimenti congressuali che ogni anno vengono organizzati in Italia e nel mondo sarebbe oltremodo gradita la collaborazione dei lettori nella segnalazione "tempestiva" di congressi e convegni che così potranno trovare spazio di presentazione nelle pagine della rubrica.
Il materiale concernente il programma congressuale e la sua presentazione scientico-organizzativa puo' essere mandato via posta elettronica possibilmente in formato WORD per un suo rapido trasferimento online

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