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INDICE (secondo semestre 2004)


MANIA NELL’ANZIANO: UNA SINDROME NEUROPSICHIATRICA
Mania in Old Age: A Neuropsychiatric Syndrome - Geriatrics & Aging, Volume 7, Number 9, October 2004, Pages 34-37
La mania nell’anziano rappresenta una sindrome neuropsichiatrica che riflette le proprie basi neurobiologiche. Questo articolo rivede l’evidenza di vulnerabilita’ emotiva (solitamente genetica) che e’ associata con manifestazioni tardive di mania spesso precipitate da disturbi su base neurobiologica. La patologia cerebrovascolare e’ un comune fattore di comorbidita’ che risulta evidente clinicamente o con tecniche di neuroimaging. La localizzazione di lesioni cerebrali destre ed interessanti il circuito orbito-frontale pare essere specifico per l’esordio tardivo di mania.
Le implicazioni nella gestione della mania nell’anziano richiedono un’ ulteriore valutazione sistematica…

ALTERAZIONI NELLA DINAMICA DI SECREZIONE DI CORTISOLO IN RAGAZZE ADOLESCENTI CON ANORESSIA NERVOSA ED EFFETTI SUL METABOLISMO OSSEO
Alterations in cortisol secretory dynamics in adolescent girls with anorexia nervosa and effects on bone metabolism, J Clin Endocrinol Metab. 2004 Oct;89(10):4972-80.
L’anoressia nervosa (AN) e’ associata con bassa densita’ ossea in adolescenti ed adulti.
L’ipercortisolemia e’ stata riportata in adulti con questo disturbo ed e’ stato ipotizzato che esso sia un fattore di perdita di sostanza ossea. Comunque, la dinamica della secrezione del cortisolo in adolescenti con AN e gli effetti di alterazioni nella secrezione di cortisolo sul metabolismo osseo nella AN non sono stati esaminati.
Noi abbiamo esaminato le dinamiche della secrezione del cortisolo secondo Cluster e con analisi deconvulsionale in 23 ragazze con AN e 21 adolescenti sane, comparabili per eta’ e maturita’. Sono stati raccolti prelievi di cortisolo ogni 30 minuti per 12 ore durante la notte. Sono stati inoltre raccolti il cortisolo libero nelle urine nelle 24 ore (UFC) e la creatinina (cr). E’ stata calcolata l’area di superficie dei soggetti. Sono stati esaminati i markers di turnover osseo (procollagene tipo 1, osteocalcina, e N-telopeptide).
I soggetti con AN sono stati seguiti per oltre un anno, e coloro che riacquistavano peso (definito come l’aumento del 10% del body mass index) sono state nuovamente studiate. All’analisi di Cluster, le ragazze con AN avevano, rispetto alle adolescenti sane, livelli medi di cortisolo significativamente piu’ alti (8.6+/-2.0 contro 5.9+/-1.1microg/dl; P<0.0001), cosi’ come i livelli minimi di cortisolo (5.5+/-2.3 contro 3.4+/-1.2microg/dl; P=0.0008), ampiezza del picco (12.6+/-4.4 contro 7.8+/- 3.0microg/dl; P=0.0004), area di picco (652+/-501 contro 340+/-238microg/dl: P=0.02), ed area totale sotto la curva (6112+/-1467 contro 4117+/-802microg/dl; P<0.0001).
All’analisi deconvulsionale, la frequenza di picchi secrestori notturni (7.0+/-1.2 contro 5.8+/-1.3/12 ore; P=0.001), la secrezione totale del cortisolo pulsatile nottturno (69.3+/-14.7 contro 53.9+/-11.1microg/dl; P=0.0003), e la secrezione totale di cortisolo (89.6+/-18.8 contro 71.2+/-17.6microg/dl; P=0.002) erano significativamente piu’ alti nelle ragazze con AN rispetto ai controlli sani. Comunque, la secrezione basal di cortisolo e l’entropia approssimata non mostravano grandi differenze tra I due gruppi. UFC/cr e UFC/cr.SA erano significativamente piu’ alti nelle ragazze con AN rispetti ai controlli [0.050+/-0.028 contro 0.036+/-0.017 (P=0.04 e 0.035+/-0.020 contro 0.023+/-0.012 (P=0.03)]. Sei su 23 ragazze con AN avevano valori di UFC/cr.SA oltre due volte superiori rispetto ai controlli sani. E’ stata notata una correlazione inversa tra le misurazioni della concentrazione di cortisolo cosi’ come la secrezione pulsatile, e gli indicatori dello stato nutrizionale (body mass index, massa grassa, leptina, insulina, e IGF-I). Un carico orale di glucosio sopprimeva I livelli di cortisolo nelle adolescenti sane, ma non nelle pazienti con AN. Il riacquisto di peso erea associato con una significativa riduzione del numero di burts secretori. Nelle ragazze con AN, sono state notate forti correlazioni inverse tra livelli di cortisolo (medio, minimo, ed area totale sotto la curva) e livelli dei markers di osteosintesi (propeptide C-terminale di tipo !, procollagene ed osteocalcina). Al contrario, nei controlli sani, I valori di cortisolo non erano predittivi sui markers di turnover osseo. Le adolescenti con AN hanno concentrazioni sieriche di cortisolo e valori di UFC/crSA significativamente piu’ alte rispetto alle adolescenti sane. Tale aumento della concentrazione di cortisolo e’ una funzione dell’aumentata frequenza di esaurimento secretorio, risultante in una aumentata secrezione pulsatile. L’ipercortisolemia pare essere una diretta conseguenza di iponutrizione ed e’ associata ad una riduzione dei markers del metabolismo osseo. Quindi, alti livelli di cortisolo in pazienti con AN possono contribuire alla bassa densita’ ossea osservata in adolescenti con questo disturbo, riducendo la formazione ossea.


CI SONO SOTTOGRUPPI DI BULIMIA NERVOSA BASATA SU COMORBIDITA’ CON ALTRI DISTURBI PSICHIATRICI?
Are there subgroups of bulimia nervosa based on comorbid psychiatric disorders? - International Journal of Eating Disorders, Volume 37, Issue 1 , Pages 19 - 25
Il presente studio si e’ proposto di determinare se ci siano sottotipi di bulimia nervosa (BN) differenziate dalla comorbidita’ con altri disturbi psichiatrici…L’osservazione di una classe latente suggerisce l’esistenza di due classi di BN, differenziate dalla comorbidita’ con abuso di sostanze, comportamenti impulsivi, e minor funzionalita’ psichica…


Precoce rivelazione di ricaduta nel disturbo da attacchi di panico Acta Psychiatrica Scandinavica, November 2004, vol. 110, no. 5, pp. 393-399(7)
Early detection of relapse in panic disorder
Authors: M. R. Mavissakalian1; S. Guo2

SCOPO: Indagare I modelli predittivi di ricadute basati sul cambiamento dei sintomi quando i pazienti con disturbo da attacco di panico sono ancora in remissione e stanno interrompendo gli antidepressivi.
METODO: Quarantasette soggetti, che sono stati randomizzati in uno studio a doppio cieco e che avevano dati validi in quattro momenti: pretrattamento, randomizzazione per la sostituzione di placebo, una stima dal precedente all’ultima somministrazione di placebo o ricaduta e loro ultima stima (pz con ricaduta n=15, senza ricaduta n=32), sono stati studiati utilizzando analisi descrittive , con curve di crescita, e metodologie di regressione logistica.
RISULTATI: Le misure di ansietà generalizzata, paura e disabilità a lavoro e a casa erano fattori predittivi di ricaduta migliori rispetto a misure sensitività di panico ed ansietà. I modelli di regressione logistica che utilizzavano qualunque di queste quattro variabili generali ed il loro cambiamento lineare era correttamente predittivo per ricaduta per il 78.7-84.4% dei soggetti dello studio.
CONCLUSIONI: E’ possible valutare, con un buon grado di accuratezza, la probabilità di ricaduta per pazienti con disturbo da attacchi di panico che hanno interrotto la terapia con antidepressivi serotoninergici due mesi pria di nuove anifestazionidi panico.

COMORBIDITA’ DI DISTURBI D’ANSIA CON ANORESSIA E BULIMIA NERVOSA
Comorbidity of Anxiety Disorders With Anorexia and Bulimia Nervosa
Walter H. Kaye, M.D., Cynthia M. Bulik, Ph.D., Laura Thornton, Ph.D., Nicole Barbarich, B.S., Kim Masters, B.S., and the Price Foundation Collaborative Group

SCOPO: E’ stato utilizzato un campione ampio e ben caratterizzato di individui con anoressia nervosa e bulimia nervosa, provenienti dallo studio di genetica della Price Foundation, per determinare la frequenza dei disturbi d’ansia e per comprendere come i disturbi d’ansia siano correlati allo stato del disturbo alimentare ed all’età di esordio.
METODO: A novantasette individui con anoressia nervosa, 282 con bulimia nervosa, e 293 con anoressia nervosa e bulimia è stato proposto il colloquio clinico strutturato per i Disturbi in Asse I del DSM-IV e sono state scelte misure standardizzate per ansia, perfezionismo, ossessività. I loro andamenti sono stati confrontati con un gruppo non clinico di donne nella comunità.
RISULTATI: Gli andamenti della maggior parte dei disturbi erano simili in tutti e tre i sottotipi di disturbi del comportamento alimentare. Circa due terzi degli individui con disturbi dell’alimentazione avevano avuto uno o più disturbi d’ansia nella vita, i più comuni erano disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) (N=277[41%])e fobia sociale (N=134[20%]). La maggioranza dei partecipanti hanno riferito l’esordio di DOC, fobia sociale, fobia specifica e disturbo d’ansia generalizzata durante l’infanzia, prima di sviluppare un disturbo del comportamento alimentare. Persone con una storia di disturbo del comportamento alimentare che non erano al momento malate e non avevano mai avuto diagnosi di disturbo d’ansia, erano comunque, tendenzialmente ansiosi, perfezionisti, ed evitanti della confusione. La presenza sia di disturbo d’ansia che di disturbo del comportamento alimentare tendeva ad esacerbare questi sintomi.
CONCLUSIONI: La prevalenza di disturbi d’ansia in generale e DOC in particolare era decisamente più alta in soggetti con anoressia nervosa e bulimia nervosa rispetto al gruppo non clinico di donne nella comunità. I disturbi d’ansia esordivano comunemente in infanzia pria dell’insorgenza di un disturbo del comportamento alimentare, a supporto della possibilità che rappresentino un fattore di vulnerabilità per lo viluppo di anoressia nervosa o bulimia nervosa.

AUMENTATA DENSITA’ DEL TRASPORTATORE DELLA DOPAMINA IN PAZIENTI CON DISTURBO OSSESSIVO-COMPULSIVO NON TRATTATI PSICOFARAMCOLOGICAMENTE, DIMOSTRATA ALLA SPECT [123I]-CIT
Enhanced Dopamine Transporter Density in Psychotropic-Naive Patients With Obsessive-Compulsive Disorder Shown by [123I]Beta-CIT SPECT - American Journal of Psychiatry
Gli autori prendono in esame l’anatomia funzionale dei sistemi serotoninergici e dopaminergici nel disturbo ossessivo-compulsivo in pazienti non trattati e senza comorbidità…
Conclusioni: I risultati del nostro studio forniscono diretta evidenza di un coinvolgimento nella fisiopatologia del DOC…

TEST HIV E RISULTATI DELLA SOMMINISTRAZIONE DI TEST TRA PERSONE SENZA FISSA DIMORA CON SERIA MALATTIA MENTALE
HIV Testing and Receipt of Test Results Among Homeless Persons With Serious Mental Illness - American Journal of Psychiatry
Conclusioni: La maggioranza degli assistiti senzatetto inseriti in un intenso programma di gestione della problematica non erano stati sottoposti a test HIV durante il periodo di tre mesi dopo l’ingresso nel programma. Tra coloro che erano stati sottoposti al test, comunque, circa il 90% ha riferito di aver ricevuto i risultati. Questi accertamenti possono migliorare lo sviluppo e l’obiettivo di strategie per incrementare il nuero dei test e la consapevolezza dello stato sierologico dell’HIV tra persone senzatetto, ad alto rischo e con patologia mentale…

SCHIZOFRENIA RESISTENTE AL TRATTAMENTO: QUALE RUOLO PER GLI STABILIZZATORI DELL’UMORE?
Treatment-resistant schizophrenia: What role for mood stabilizers? - Current Psychiatry

Il ricorso dei medici a terapie combinate quando le monoterapie falliscono nel controllare in modo adeguato i sintomi o nel mantenere una risposta terapeutica valida. Prescrivere in associazione anticonvulsivanti con antipsicotici per pazienti con schizofrenia è una pratica comune nello stato di New York e praticamente ovunque. In generale, i meccanismi d’azione, diversi e forse complementari, di antipsicotici e stabilizzatori dell’umore, spiegano il sinergismo tra loro. I meccanismi di azione possono inoltre spiegare perché alcuni anticonvulsivanti sono utili nella schizofrenia (o nel disturbo bipolare) mentre altri no…

IL LATO OSCURO DEL BODY BUILDING: INDIZI DELL’USO DI ANABOLOZZANTI STEROIDEI
Bodybuilding's dark side: Clues to anabolic steroid use - Current Psychiatry

Se sei un medico che visita regolarmente adolescenti e giovani maschi, devi acquisire una certa familiarità con l’abuso di sostanze, e prestare attenzione a questa forma spesso misconosciuta di abuso. Questo articolo cerca di creare il terreno a tale conoscenza, partendo dalla storia di “Aaron”, un paziente il cui caso rappresenta esperienze e stime di chi abusa di anabolizzanti …

UNO STUDIO LOGITUDINALE DEL VOLUME IPPOCAMPALE, DEI LIVELLI DI CORTISOLO E DELLE FUNZIONI COGNITIVE IN SOGGETTI ANZIANI DEPRESSI lunedì 1 novembre 2004, American Journal of Psychiatry
I soggetti anziani depressi hanno persistenti deficit cognitivi associati con riduzione del volue ippocampale, a i risultati non sostengono l’ipotesi della neurotossicità ippocapale mediata dal cortisolo come principale fattore eziologico. Sono necessari studi neuropatologici per indagare le ragioni dei cambiamenti a livello ippocampale, mentre il follow-up può determinare se l’atrofia dell’ippocampo sia un fattore di rischio per il deterioramento cognitivo...

GESTIONE DEL PAZIENTE CON ANORESSIA NERVOSA CRONICO E RESISTENTE AL TRATTAMENTO
lunedì 1 novembre 2004, International Journal of Eating Disorders
Gli elementi fondamentali della gestione di tali pazienti tengono conto della natura compensatoria della malattia cronica. Sono descritti i rischi inerenti il trattamento di queste pazienti nelle abitudini, insieme al controtransfert che deve essere anticipato e seriamente preso in considerazione…Il paziente cronico richiede un unico approccio terapeutico, che minimizzi il rischio di effetti iatrogeni del rapido recupero o perdita di peso per valutare gli effetti negativi del controtransfert del terapista…

IL RUOLO DELLA NOREPINEFRINA NEI SINTOMI COMPORTAMENTALI E PSICOLOGICI DELLA DEMENZA J Neuropsychiatry Clin Neurosci 16:261-276, August 2004
I sintomi comportamentali e psicologici della demenza (BPSD) sono problemi comuni e seri che rappresentano il più pesante onere per che prende in carico questi pazienti. Nonostante il loro significato, i meccanismi neurobiologici sottostanti a questi disturbi sono ancora poco chiari. Questa revisione prende in esame il ruolo della norepinefrina (NE) sui BPS, tra cui depressione, aggressività, agitazione e sintomi psicotici…

DEPRESSIONE ATIPICA IN ADULTI CON DEFICIT DI ORMONE DELLA CRESCITA, ED EFFETTI BENEFICI DEL TRATTAMENTO CON GH SU DEPRESSIONE E QUALITA’ DELLA VITA
European Journal of Endocrinology September 2004, Volume 151, Issue 3
Conclusioni. I risultati del nostro studio confermano che una grande percentuale di GHDAs ha una inequivocabile orridità psichiatrica, e suggerisce che una risposta al trattamento può essere evidenziata dopo un breve trial con terapia a base di GH. Noi ipotizziamo che questo rapido miglioramento dei sintomi di depressione atipica rappresenti un effetto centrale diretto della terapia con GH…

Farmacoterapia del disturbo ossessivo-compulsivo. J Clin Psychol. 2004 Sep 10
Le opzioni farmacoterapiche del disturbo ossessivo-compulsivo (OCD) si sono allargate negli ultimi cinquant’anni, da quando sono state trovate le prime terapie efficacy nel trattamento del OCD. Attualmente, gli inibitori del reuptake della serotonina (SRIs) rappresentano la psicofarmacoterapia di prima scelta pre l’OCD. Per un adeguato trattamento sono necessari alti dosaggi di SRIs e lunghi trials. L’uso dei SRIs per il trattamento del OCD viene rivisto, e sono quindi state prese in considerazione altre possibilità di trattamento, quail la SRI augmentation e monoterapie alternative. La maggioranza dei dati dimostra che l’augentation di SRI con neurolettici è efficace per il OCD refrattario al trattamento. Si ha sostanzialmente minore evidenza dell’efficacia di altre strategie terapeutiche. Infine, approcci neurochirurgici e device-based per il OCD refrattario al trattamento sono state riviste.

Profilo cognitivo del topiramato a confronto con la lamotrigina in pazienti con epilessia in politerapia antiepilettica: correlazione tra livelli sierici e cotrattamento. Epilepsy Behav. 2004 Oct;5(5):716-21.
Questo studio retrospettivo è stato condotto per identificare domini cognitivi su cui il topiramato (TPM) agisce, e valutare il ruolo dei livelli sierici di TPM e del cotrattamento nell’eziologia del disturbo cognitivo indotto da TPM.

Uno studio epidemiologico di 4 anni su disturbi atipici del comportamento alimentare: evidenza preliminare di sottogruppi di disturbi atipici dell’alimentazione con differenti risultati European Eating Disorders Review
Abbiamo programmato uno studio un prospettiva in due tempi con lo scopo di indagare casi con disturbi del comportamento alimentare (Eds) completi ed atipici in una popolazione di studenti femmine delle scuole superiori (primo tempo) e stabilire il loro sviluppo naturale dopo un periodo di 4 anni (secondo tempo)…

Il linguaggio della dispnea nel disturbo da panico
- Journal of Depression and Anxiety
La dispnea è un sintomo chiave negli attacchi di panico. Questo studio ha preso in esame differenti tipi di dispnea indotta con il test CO2 al 35% somministrato a pazienti con disturbo da panico (PD). I tipi di dispnea consentono di fare ipotesi su vie neurofisiologiche coinvolte nell’esperienza della difficoltà respiratoria nel PD e nella correlazione panico-respirazione. L’analisi applicata al Dyspnea Questionnaire ha identificato tre fattori principali: sforzo respiratorio, senso di soffocamento, e respiro rapido…

Utilizzo di MRS per identificare anomalie neurologiche in pazienti con Disturbo Bipolare
- Psychiatric Times
La spetttroscopia a risonanza magnetica (MRS) è un metodo utile e non invasivo per esaminare alterazioni neurochimiche cerebrali che potrebbero essere associate con lo sviluppo del Disturbo Bipolare (BD) e gli effetti del trattamento. Questo strumento utilizza la stessa tecnologia della risonanza magnetica e fornisce uno spettro di intensità della frequenza del segnale di picchi multipli che riflettono i livelli dei metaboliti di una regione localizzata del cervello…

STIMA DI RISCHIO SUICIDARIO NEI DISTURBI DI PERSONALITA’ DEL CLUSTER C The Journal of Crisis Intervention and Suicide Prevention
Lo scopo dello studio è stato stimare il rischio di suicidio in pazienti (non ricoverati) con disturbi I personalità specifici del cluster C (evitante, dipendente, e ossessivo-compulsivo). E’ stato creato un campione di 87 pazienti in cui sono stati riscontrati i criteri diagnostici per un disturbo di personalità e 53 pazienti che presentavano criteri solo per disturbi in Asse I…

MANIA BIPOLARE ACUTA: DOSAGGI INIZIALI AGGRESSIVI PER UN PIU’ VELOCE MIGLIORAMENTO Current Psychiatry
L’evidenza sui dosaggi iniziali di stabilizzatori dell’umore ed antipsicotici sta cambiando le modalità di trattamento della mania bipolare acuta. Per permettervi di condividere questa informazione, abbiamo selezionato letteratura ed abstracts dai meeting riguardanti strategie aggressive ad oggi esaminate…

INTERVENTI PSICOLOGICI E PSICOSOCIALI DOPO TENTATIVO DI SUICIDIO The Journal of Crisis Intervention and Suicide Prevention
E’ stata condotta una ricerca sulla letterature per raccogliere studi randomizzati controllati per la valutazione dei risultati degli interventi psicologici e psicosociali dopo tentativo di suicidio e gesti autolesivi. Sono stati identificati venticinque studi con tali criteri di inclusione. Gli studi sono stati raggruppati a seconda dell’approccio psicologico prescelto per l’intervento. Essi vengono discussi con riguardo sia verso le diverse strategie terapeutiche adottate ed i modelli utilizzati, che verso la reiterazione di gesti autolesivi come principale risultato…

Livelli di prolattina nel trattamento con antipsicotici in pazienti con schizophrenia portatrice dell’allele DRD*1 The British Journal of Psychiatry (2004) 185: 147-151
I pazienti con l’allele DRD2A1 che ricevevano trattamento antipsicotico avevano livelli di prolattina più alti ed erano iperrappresentati tra quelli con iperprolattinemia, che depone a favore di un maggior legame del recettore D2 in questo gruppo.

Cortisolo a basse dosi per i sintomi del Disturbo da Stress Post-traumatico - Am J Psychiatry 161:1488-1490, August 2004
Poichè l'aumento dei livelli di cortisolo inibisce il recupero di memoria in soggetti umani sani, questo studio ha indagato se la somministrazione di cortisolo possa ridurre l’eccessivo ricorrere di ricordi traumatici ed i sintomi correlati in pazienti con disturbo da stress postraumatico cronico (PTSD).

Cambiamenti nel metabolismo cerebrale associate con remissione nella depressione maggiore unipolare - Acta Psychiatrica Scandinavica September 2004, vol. 110, no. 3, pp. 184-194(11)
Sono state osservate significativi aumenti nel metabolismo in remissione rispetto al baseline scan nella corteccia prefrontale sinistra, temporale anteriore, e del cingolo anteriore, e nel talamo bilateralmente (analisi SPM) e nel putamen bilateralmente e nel cervelletto (analisi ROI e SPM)

Impulsività come fattore di rischio per i disturbi del comportamento alimentare: implicazioni valutative negli adolescenti International Journal of Eating Disorders
Impulsivity as a risk factor for eating disorder behavior: Assessment implications with adolescents
I risultati supportano in maniera moderata l’idea che l’impulsività rappresenti un fattore di rischio per l’insorgenza di disturbi del comportamento alimentare. Comunque, ciò è risultato essere vero quando sono state utilizzate misure comportamentali più obiettive…


Effetti post-trattamento della terapia di esposizione e della terapia con clomipramina nel disturbo ossessivo compulsivo - Journal of Depression and Anxiety, giovedì 12 agosto 2004
Abbiamo cercato di determinare se adulti con DOC rispondenti all’esposizione intensiva e alla prevenzione dei rituali (EX/PR) con o senza l’uso di clomipramina (CMI) presentino miglioramenti 12 settimane dopo la sospensione del trattamento rispetto ai soggetti trattati con la sola CMI. Dopo 12 settimane di trattamento (EX/PR, CMI, EX/PR+CMI, pz trattati con placebo-PBO-in uno trial clinico randomizzato condotto presso 3 centri di ricerca per pazienti esterni) , 46 adulti con DOC hanno risposto al trattamento ( 18 EX/PR, 11 CMI, 15 EX/PR+CMI, 2 PBO ) dopo 12 settimane dalla sospensione del trattamento…

Comprensione relazionale e trattamento “faccia a faccia” nella schizofrenia- British Journal of Psychiatry, giovedì 12 agosto 2004
Studi sul trattamento “faccia a faccia” hanno iniziato a chiarire quai siano le regioni cerebrali coinvolte nella comprensione relazionale, si tratterebbe dell’area frontale e di quella temporale, peraltro ridotte di volume nel paziente schizofrenico. In questo studio caso-controllo i pz con schizofrenia hanno mostrato significativi deficit nella capacità di interpretare i segnali della mimica facciale e quelli con sintomi positivi erano in difficoltà anche nel riconoscere le espressioni del viso più semplici…

Pancreatine causa di morte nella bulimia nervosa - International Journal of Eating Disorders, giovedì 12 agosto 2004
In pazienti con disturbi del comportamento alimentare che possono aver già presentato questi sintomi, la pancreatine può non essere considerata. Valori elevati di amilasi ematica possono manifestarsi in soggetti con bulimia nervosa senza pancreatite…

Atrofia cerebellare in pazienti con anoressia nervosa- International Journal of Eating Disorders, giovedì 12 agosto 2004
Poiché l’atassia cerebellare compare al momento del grave decadimento delle condizioni generali, e non ci sono altri cambiamenti, è possibile che l’atrofia cerebellare sia indotta dalla sottonutrizione …

Efficacia e sicurezza del risperidone long-acting nei pazienti più asnziani con schizofrenia e disturbo schizoaffettivo - International Journal of Geriatric Psychiatry, giovedì 12 agosto 2004
Conclusioni: Il risperidone long-acting è stato associato con un significativo miglioramento della sintomatologia nei pazienti più anziani con schizofrenia o disturbi schizoaffettivo. Il trattamento è stato ben tollerato

Il delirium nei pazienti più anziani ospedalizzati: effetti protettivi dell’uso cronico della rivastigmina - International Journal of Geriatric Psychiatry, giovedì 12 agosto 2004
Conclusioni: L’utilizzo cronico della rivastigmina può contribuire alla prevenzione del delirium in un gruppo ad alto rischio di pazienti anziani ospedalizzati affetti da demenza…

Autismo e familiarità per gravi disturbi dell’umore: c’è una correlazione?
- Journal of Neuropsychiatry and Clinical Neurosciences, giovedì 12 agosto 2004
Studi sulle storie familiari di soggetti autistici rivelano un ampio sottogruppo con alta incidenza di gravi disturbi dell’umore tra i membri della famiglia, ciò suggerisce che le due entità siano correlate clinicamente e geneticamente. La review riguarda questa tesi e confronta le attuali conoscienze cliniche e biologiche sull’autismo e sui disturbi dell’umore, e propone l’ipotesi che il sottogruppo autismo rappresenti un “ fenotipo” precoce per gravi disturbi dell’umore…

Livelli di prolattina nel trattamento con antipsicotici in pazienti con schizofrenia portatori dell’allele DRD2A1
- British Journal of Psychiatry, , giovedì 12 agosto 2004
Conclusioni: Pazienti con l’allele DRD2A1 trattati con antipsicotici hanno livelli di prolattina più alti e sono iperrappresentati tra quelli con iperprlattinemia , ciò suggerisce una maggiore capacità di legame dei recettori D2 in questo gruppo

CARATTERISTICHE NEUROFISIOLOGICHE E CLINICHE PRETRATTAMENTO DI PAZIENTI RESPONSIVI AL PLACEBO IN TRIALS DI TRATTAMENTO PER LA DEPRESSIONE MAGGIORE
Alti tassi di risposta al placebo sono un elemento che si può reperire nei trial di trattamento per il disturbo depressivo maggiore (MDD). Un metodo per una identificazione prospettiva dei pazienti rispondenti al placebo potrebbe promuovere l’efficienza di trias clinici.

FATTORE NEUROTROFICO DERIVATO DAL CERVELLO CHE SEGNALA MODIFICHE DELL’ESPRESSIONE DEL GENE IPPOCAMPALE DURANTE EPILETTOGENESI IN TOPI TRANSGENICI
Il fattore neurotrofico cerebro-derivato (BDNF) regola la sopravvivenza neuronale, la differenziazione e la plasticità. E’ stato dimostrato che esso promuove l’epilettogenesi e topi transgenici con diminuito ed aumentato BDNF mostrano opposte alterazioni nell’epilettogenesi. Comunque...continua

Disturbo borderline di personalità: cambiamento nell’atteggiamento dei curanti che hanno seguito un training- Australian and New Zealand Journal of Psychiatry Volume 38: Issue 7
Conclusioni: Il breve training che il gruppo di lavoro ha seguito è stato efficace nel raggiungimento di un atteggiamento favorevole al cambiamento tra i clinici che lavorano con pazienti affetti da BPD. Questo studio mostra come sia possible, attraverso un breve training aiutare i clinici ad assumere un atteggiamento positivo e pronto al cambiamento. Gli ulteriori sviluppi di questo studio potrebbero riguardare l’elaborazione di un training per clinici che lavorano nei servizi pubblici e che si occupano di abuso di sostanze…

Pramipexolo versus Levodopa nel trattamento iniziale del morbo di Parkinson-
Archives of Neurology,  2004;61:1044-1053.
Conclusioni: Il trattamento iniziale con pramipexolo è risultato associato a minore incidenza di discinesia e deterioramento rispetto al trattamento con levodopa. Il trattamento iniziale con levodopa ha portato ad una minore incidenza di tremori, sonnolenza, ed edema e ad un miglior controllo dei sintomi, come misurato dalla Unified Parkinson's Disease Rating Scale, rispetto al trattamento iniziale con pramipexolo. I due farmaci sono risultati equivalenti per quanto riguarda la qualità della vita…

Metabolismo della clomipramina e della fluoxetina e attività del CYP2D6 in pazienti depressi-
Human Psychopharmacology: Clinical and Experimental, Volume 19, Issue 5 , Pages 293 - 298
Il cytocromo P450-2D6 può essere coinvolto nella metabolizzazione di molti farmaci -ad esempio quelli psicotropi- ed i suoi vari polimorfismi sono responsabili delle differenze individuali nell’effetto terapeutico e tossico di questi farmaci. Inoltre anche per lo stesso polimorfismo, sono state osservate differenze nella capacità di metabolizzazione del CYP2D6. Vari fattori potrebbero essere causa di tale variabilità…

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