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«I manicomi? Sono peggio di prima»

dal CORRIERE DELLA SERA di venerdì 18/10/2002

Denuncia del sottosegretario Guidi: centinaia di situazioni illecite, record di suicidi

ROMA - «I manicomi sono stati chiusi per legge. Ma la verità è che in molte, troppe parti d’Italia esistono ancora: hanno soltanto cambiato nome. Se non addirittura peggiorato la situazione. Per questo ho fortemente voluto al Senato questa commissione d’inchiesta sulla tragedia di San Gregorio Magno, su quell’incendio dove lo scorso anno morirono carbonizzate 19 persone, tutte anziane e malate di mente». Per questo Antonio Guidi, sottosegretario alla Salute, non esita a tirar fuori i numeri di uno scandalo chiamato psichiatria, proprio quando la commissione del Senato ha cominciato a far luce su quella tragedia.

Cosa succede nelle nostre strutture psichiatriche?
« Succede che esiste un vero e proprio sommerso manicomiale, tra pubblico e privato, dove le condizioni igienico-sanitarie sono schifose. L’orrore di San Gregorio Magno è solo la punta di un iceberg. Grazie ai carabinieri dei Nas abbiamo trovato centinaia di situazioni illecite. Quella notte di dicembre 19 cerebrolesi morirono carbonizzati in un container, abbandonato in una zona lontano dalla città. E la verità è che il 49 per cento delle strutture psichiatriche è collocato assolutamente lontano dal territorio urbano».

E così non dovrebbe essere?
«No, non dovrebbe. Come non è possibile che in queste strutture la notte non ci siano medici: succede nel 92 per cento dei casi. Ma non sono nemmeno reperibili: in casi di emergenza soltanto nel 39 per cento delle strutture la notte si è in grado di raggiungere un medico, almeno per telefono. E questo quando più di uno su cinque degli operatori che lavorano qui dentro non ha nessun tipo di specializzazione psichiatrica».

Sono cifre assurde.
« Non finiscono qui».

Cosa c’è di altro?
« Il dato sui suicidi».

Che ci dice?
«Le strutture psichiatriche dovrebbero essere posti protetti . Dovrebbe essere impossibile per un paziente depresso o disturbato trovare un modo per togliersi la vita qui dentro. E invece le statistiche sono inquietanti: nelle strutture psichiatriche c’è un tasso di suicidi di cinquanta volte superiore alla norma. Per capire: nella popolazione normale la percentuale di suicidi è dello 0,008. Nelle strutture psichiatriche dello 0,4 per cento».

Altri orrori numerici?
«Nel 4 per cento d i queste strutture psichiatriche vengono ancora usate cinghie, camicie di forza e, in generale, strumenti di coercizione. Ma forse è addirittura un dato sottostimato».

Ma cosa si può fare per tutto questo?
«Mettere a punto una st rategia. Da sette mesi è stato attivato al ministero un osservatorio per la salute mentale: io lo presiedo, ci sono dentro una trentina tra i migliori psichiatri d’Italia. La lotta a questo sommerso manicomiale è in cima alla lista dei nostri obiettivi, insieme a una strategia per la riduzione dei suicidi e la lotta alla depressione, una piaga che entro vent’anni diventerà il primo carico economico del sistema sanitario nazionale».

Servirà a qualche cosa la riforma della legge 180, quel testo varato dalla maggioranza per rivedere le norme del sistema psichiatrico?
«Quello che succede nelle strutture psichiatriche non è colpa della legge 180. Anzi penso che grazie all’istituzione dei pronto soccorsi psichiatrici, previsti dal nuovo testo di legge, la 180 potrà essere applicata dappertutto».

Ma con quel testo si modifica nel profondo la filosofia della 180.
«Quel testo lo ha scritto il Parlamento e non il governo. Io sono contrario a qualsiasi elemento di coercizione nei confronti dei malati psichiatrici».

Ne prende le distanze?
«Con un coltello si può uccidere una persona oppure tagliare il salame. Bisogna capire che applicazione reale può avere quel testo di legge: ha appena cominciato il suo iter parlamentare. Staremo a vedere».
Alessandra Arachi





Rubrica realizzata in collaborazione con

Associazione Laura Saiani Consolati - BRESCIA
http://www.psichiatriabrescia.it

COLLABORAZIONI

Poche sezioni della rivista più del NOTIZIARIO possono trarre vantaggio dalla collaborazione attiva dei lettori di POL.it. Vi invitiamo caldamente a farci pervenire notizie ed informazioni che riteneste utile diffondere o far conoscere agli altri lettori. Carlo Gozio che cura questa rubrica sarà lieto di inserire le notizie che gli farete pervenire via email.

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