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Sirchia sugli psichiatri di quartiere:
il piano è pronto, mancano i fondi

dal IL CORRIERE DELLA SERA di mercoledì 19 settembre 2002

ROMA - «Dicono che questi episodi non sono aumentati, che storie del genere siano sempre esistite con la differenza che anni fa non se ne parlava. Invece credo che siano in crescita. Il disagio psichico, la depressione in particolare, sono malattie legate alla società del benessere», è la reazione del ministro della Salute, Girolamo Sirchia, alla notizia che una madre ha gettato dal balcone il figlioletto di 6 mesi, uccidendolo. A maggio lei lanciò il progetto sugli psichiatri di quartiere, servizi-antenne piazzati sul territorio per monitorare e valutare le segnalazioni di cittadini e famiglie, troppo spesso lasciate sole con la loro sofferenza. A che punto è?

«L’Osservatorio per la salute mentale istituito presso il ministero ha elaborato un documento che indica come creare questi centri di quartiere e in che modo dovrebbero essere strutturati. Servizi di prossimità che si facciano carico dei bisogni della gente offrendo un canale di ascolto più vicino e accessibile dell’ospedale. È uno dei nostri obiettivi, ma il percorso per realizzarlo non sarà purtroppo brevissimo».

Si ipotizzava una richiesta di finanziamento per la prossima Finanziaria. È vero?
«No, è allo studio l’ipotesi di prevedere nella prossima Finanziaria un fondo per l’assistenza domiciliare agli anziani non autosufficienti che riunisca a sua volta i fondi ora erogati da Asl, Regione e Comune. Sarebbero i servizi di prossimità competenti a fornire le cure a casa, dietro il coordinamento dei distretti territoriali. Un modello che in futuro vorremmo applicare anche alle cure psichiatriche. Lo scopo è individuare sul nascere patologie che possono degenerare nello sconvolgente infanticidio di Napoli».

Le associazioni dei malati psichiatrici sono in allarme. Temono che dal nuovo prontuario farmaceutico saranno tenuti fuori dal rimborso farmaci antidepressivi.
«I farmaci antidepressivi non verranno toccati. Non so più come ripeterlo. I malati non devono preoccuparsi».

Al documento dell’Osservatorio coordinato dal sottosegretario alla Salute, Antonio Guidi, ha lavorato un gruppo ristretto fra cui lo psichiatra Tonino Cantelmi. Prevista la nascita di «agenzie di prossimità», una ogni 10 mila abitanti, gestite da associazioni non profit. Gli operatori tessono una rete di collaborazione col territorio (parrocchie, condomini, scuole, palestre ecc) che segnalano situazioni di disagio mentale. Tocca allo psichiatra o ad uno psicologo clinico dell’agenzia (pagati dai gestori attraverso finanziamenti ad hoc) valutare l’esistenza di un problema e avviare il paziente verso cure ospedaliere o di altro tipo, se necessario. Viene proposta una fase di sperimentazione in 5 regioni per un totale di 600 agenzie, costo 35 mila euro ciascuna.

Per ora sembra resti tutto sulla carta.


Margherita De Bac

Rubrica realizzata in collaborazione con

Associazione Laura Saiani Consolati - BRESCIA
http://www.psichiatriabrescia.it

COLLABORAZIONI

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