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Cronaca di Milano
© Corriere della Sera del 7 giugno 2002

Denuncia degli psichiatri di Policlinico e Fatebenefratelli: agli ospedali interessa solo il risparmio
«Malati di mente curati come in una catena di montaggio»
«Ci fanno dimettere i pazienti in undici giorni Questo sistema sta facendo aumentare i suicidi»

«Dimettete, dimettete, dimettete. E’ così che ci fanno curare le persone con disturbi mentali. A catena di montaggio. L’ospedale "aziendalizzato" non ci dà tempo. Il paziente va dimesso in 11,5 giorni. Tempo standard». Questo il durissimo atto di accusa che lo psichiatra Franco La Spina ha lanciato ieri mattina in apertura di una conferenza stampa indetta da un folto gruppo di psichiatri del Policlinico e del Fatebenefratelli. Dopo tragedie come quella del padre milanese che ha soffocato il figlioletto di sei anni. Dopo i dibattiti tv, dopo la martellante domanda («Si poteva prevedere, evitare?») questi psichiatri hanno voluto dire una loro verità. Scomoda. E alla fine hanno lanciato una richiesta precisa: «Basta con il sistema di pagare a tariffa i ricoveri di psichiatria. Un malato deve essere osservato, conosciuto. Bisogna ascoltarlo, parlare con lui. Gli dobbiamo restituire il "suo" tempo, che non è il tempo dei manager, che pensano solo a quadrare i bilanci. Possiamo dire con certezza che questo sistema sta facendo aumentare i suicidi. Perché non ci danno il tempo per curare i malati. E’ di nuovo il manicomio, dove i malati erano tanti, e non c’era l’ascolto di nessuno».
Argomenti pesanti come macigni. Dal 1995 al Policlinico gli psichiatri sono dimezzati ma fanno la stessa mole di lavoro. Esistono nuovi farmaci che possono molto aiutare ma che non devono essere usati in funzione di fare dimissioni veloci. Sullo sfondo, un’opinione pubblica che preme per la riapertura dei manicomi, che non vuole «il matto in autobus». E forse l’arrivo di un soluzione dall’alto che proporrà «strutture intermedie» da far gestire ai privati. «Se è così, chiederemo di controllare i criteri di accreditamento. Ricordiamoci di "mamma Ebe", e di tutti i casi in cui si è lucrato su malati di mente, anziani e bambini abbandonati».




Antonella Cremonese


Rubrica realizzata in collaborazione con

Associazione Laura Saiani Consolati - BRESCIA
http://www.psichiatriabrescia.it

COLLABORAZIONI

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