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I livelli essenziali di assistenza (anche per la salute mentale) in G.U.

(dal sito della Nuova Consulta Nazionale per la Salute Mentale)

Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (Dpcm) 29 novembre 2001, pubblicato sul Supplemento ordinario n. 26 alla “Gazzetta Ufficiale” n. 33 dell’8 febbraio 2002 “Definizione dei livelli essenziali di assistenza” indica anche per la tutela della salute mentale le prestazioni che dovranno essere garantite a tutti cittadini a partire da sabato 23 febbraio 2002, anche se le Regioni avranno tempo fino al 30 giugno per la loro applicazione.

Si tratta dell’applicazione dell’accordo che le Regioni ed il Governo avevano stipulato l’8 agosto 2001, che prevede una successiva verifica dei livelli essenziali di assistenza sanitaria effettivamente erogati, la corrispondenza ai volumi di spesa stimati e previsti, nonchè la costituzione di un apposito organismo di valutazione a carattere nazionale.

A tale organismo è affidato il compito di valutare, nel tempo, i fattori scientifici, tecnologici ed economici che motivano il mantenimento, l'inclusione o l'esclusione delle prestazioni dai Livelli Essenziali di Assistenza sanitaria, tenuto conto di nuove tecniche e strumenti terapeutici, riabilitativi diagnostici resi disponibili dal progresso scientifico e tecnologico, che presentino evidenze scientifiche di un significativo beneficio in termini di salute, a livello individuale o collettivo, a fronte delle risorse impiegate, così come l'esclusione di quelle ormai obsolete.

I livelli riguardanti la tutela della salute mentale prevedono nell’ambito del capitolo dell’assistenza territoriale ambulatoriale e domiciliare “Attività sanitaria e sociosanitaria a favore delle persone con problemi psichiatrici e/o delle famiglie” , prevedendo che il Dsm sia istituito in ogni azienda e che, qualora sia articolato in moduli, ogni modulo serva un ambito territoriale con un bacino d’utenza non superiore a 150.000 abitanti. Viene inoltre indicato per il Dsm un organico di almeno un operatore ogni 1.500 abitanti, un numero di posti letto in Spdc non superiore a16, con un totale di p.l. ospedalieri tendenzialmente pari a 1 per 10.000 abitanti.

Nel capitolo dell’assistenza territoriale semiresidenziale e residenziale per la salute mentale si prevede “Attività sanitaria e sociosanitaria nell’ambito di programmi riabilitativi a favore delle persone con problemi psichiatrici e/o delle famiglie. Prevedendo per ogni struttura residenziale non ha più di 20 p.l. con una dotazione complessiva di 1 p.l. per 10 per 10mila ab.

Inoltre tra i Drg ospedalieri a più alto rischio di non appropriatezza sono previsti la “Nevrosi depressiva (eccetto urgenze), la Nevrosi, eccetto nevrosi depressiva (eccetto urgenze). Possono essere definiti “inappropriati” icasi trattati in regime di ricovero ordinario o in day hospital che le strutture sanitarie possono trattare in un diverso settino assistenziale con identico beneficio per il paziente e con minore impiego di risorse.

Rubrica realizzata in collaborazione con

Associazione Laura Saiani Consolati - BRESCIA
http://www.psichiatriabrescia.it

COLLABORAZIONI

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