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Ecstasy per il disturbo post traumatico da stress?

WASHINGTON 7 Novembre 2001 (Reuters) Una associazione che promuove l’uso terapeutico di sostanze psichedeliche ha annunciato mercoledì scorso di aver ricevuto dall’FDA americana l’autorizzazione per uno studio sull’utilizzo dell’Ecstasy, una anfetamina illegale dal 1985, per la cura del disturbo post traumatico da stress.

Ma l’Università di Medicina della Carolina del Sud, dove dovrebbe svolgersi lo studio, non conferma ma nemmeno smentisce la notizia.

Rick Doblin, direttore del Multidisciplinary Association for Psychedelic Studies, (MAPS) ha affermato di aver ricevuto dal FDA notizia ufficiale dell’approvazione del protocollo di studio.

La MAPS sta tentando da circa 16 anni di ottenere l’autorizzazione dell’FDA per studiare l’utilizzazione terapeutica dell’Ecstasy ed ora l’organizzazione spera di promuovere l’Ecstasy come farmaco prescrivibile.

Un portavoce dell’FDA ha affermato di non poter confermare ne smentire la notizia se non che l’agenzia ha terminato l’esame del protocollo di ricerca.

L’Ecstasy, conosciuta anche come MDMA, è un’anfetamina che ha effetti stimolanti ed allucinogeni. La droga è diffusa tra gli adolescenti ed i giovani adulti che partecipano a feste “rave”, discoteche o concerti rock.

Negli USA l’uso dell’Ecstasy è illegale dal 1985. Prima di allora molti psichiatri avevano utilizzato MDMA unitamente alla psicoterapia.

L’Ecstasy potrebbe aiutare le persone con disturbo post traumatico da stress permettendo loro di superare o accettare l’ansia, diminuendo i sintomi dell’ansia.

Nello studio proposto dalla MAPS, 12 pazienti dovrebbero ricevere una terapia farmacologia in aggiunta a psicoterapia. 8 pazienti dovrebbero ricevere placebo e psicoterapia.
I pazienti nel gruppo MDMA dovrebbero assumere il farmaco per un periodo dalle tre alle cinque settimane, in due sedute. Saranno inclusi nello studio solo pazienti che non hanno risposto a precedenti trattamenti con antidepressivi e psicoterapia.

Gli esperti sostengono che più dell’ 8% della popolazione sperimenta un disturbo post traumatico da stress ad un certo punto della vita.

Il disturbo può colpire più facilmente i soldati che hanno combattuto, le vittime di violenza, rapina o incidenti stradali. Alcuni esperti prevedono un notevole incremento di questo disturbo tra gli americani che hanno dovuto fronteggiare le conseguenze degli attacchi dell’11 settembre.

Rubrica realizzata in collaborazione con

Associazione Laura Saiani Consolati - BRESCIA

http://www.psichiatriabrescia.it

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